Il Parlamento Europeo ha votato stamane in prima lettura a favore del declassamento della protezione del lupo in tutti gli Stati Membri. 

“Il declassamento - afferma l’on. Brambilla - è totalmente privo di base scientifica, ben 700 tra scienziati e autorevoli istituzioni hanno manifestato la propria contrarietà. Come se non bastasse, vi sono forti dubbi sulla regolarità della procedura adottata per arrivare all’odierna deliberazione, che costituirà un gravissimo precedente per nuovi attacchi alla Direttiva. Confidiamo che le nostre buone ragioni siano riconosciute dalla Corte europea di Giustizia alla quale, insieme con altre associazioni, ci siamo già rivolti. Il “terribile” lupo paga per essere responsabile della predazione dello 0,0065 per cento degli ovicaprini europei”.

Ora la parola passa al Consiglio dell’Unione che con la sua decisione potrebbe condizionare l’andamento dell’iter legislativo, imponendo un nuovo passaggio in seconda lettura al Parlamento Europeo dove non è prevista l’applicazione automatica della procedura d’urgenza. L’unico emendamento al voto oggi, che chiedeva il rigetto della proposta, è stato bocciato.

Il voto degli europarlamentari è stato nettamente contrario alla protezione dei lupi,  tutta la destra e il centro dell’emiciclo hanno votato per la riduzione dello stato di tutela, ben 371 parlamentari contro 162 che invece vogliono mantenere l’attuale massima protezione della specie.

"Non è però detta ancora la parola definitiva", ha dichiarato Massimo Vitturi, responsabile LAV animali selvatici. "I cacciatori, gli allevatori, i loro sostenitori politici e la loro bramosia di sterminio dei lupi possono ancora essere sconfitti e noi continuiamo a fare tutto il possibile per fermarli".