Negli ultimi tre anni di guerra in Ucraina, secondo un recente sondaggio pubblicato dall'UNICEF, almeno un bambino su cinque ha perso un familiare stretto o un amico a causa dell'escalation del conflitto, confermando come la violenza e la distruzione siano diventate parte integrante della quotidianità dei più vulnerabili.
Il terzo anno di guerra ha segnato un brusco peggioramento della situazione: i dati rivelano un aumento di oltre il 50% delle vittime tra i bambini nel 2024 rispetto all'anno precedente. Più di 2.520 bambini sono stati uccisi o feriti da febbraio 2022, con la consapevolezza che il numero reale potrebbe essere molto superiore, poiché le cifre ufficiali considerano solo le vittime verificate dalle Nazioni Unite. Parallelamente, l'infrastruttura educativa e sanitaria ha subito gravi danni, con oltre 1.600 strutture scolastiche e quasi 790 centri sanitari danneggiati o distrutti.
La guerra non ha solo strappato vite, ma ha anche segnato profondamente lo sviluppo dei bambini e degli adolescenti. Le esperienze vissute nei primi anni di vita – un periodo fondamentale per la crescita e l'apprendimento – sono ora oscurate dalla costante presenza di conflitto e violenza. I bambini di tre anni in Ucraina hanno conosciuto soltanto la guerra, mentre i genitori, fisicamente ed emotivamente esausti, si trovano ad affrontare enormi difficoltà quotidiane. L'isolamento e la perdita di opportunità sociali hanno acuito i problemi di salute mentale: quasi un terzo degli adolescenti si sente così sopraffatto dalla tristezza da abbandonare le attività quotidiane, un fenomeno particolarmente evidente tra le ragazze.
Inoltre, il sistema educativo ha risentito pesantemente della crisi. Con quasi il 40% dei bambini costretti a studiare online o in modalità mista, il divario nell'apprendimento si è ampliato, traducendosi in una perdita media di due anni in lettura e di un anno in matematica.
Di fronte a questo scenario drammatico, l'UNICEF, insieme ai suoi partner, sta attivamente lavorando sul campo per offrire un supporto indispensabile. Le azioni messe in atto includono:
- Assistenza sanitaria e infrastrutture: Riparazione e riabilitazione delle reti idriche e igienico-sanitarie, oltre a garantire l'accesso al carburante e a vestiti adeguati per affrontare i rigidi inverni.
- Sostegno educativo: Collaborazione con governi e partner locali per assicurare ai bambini rifugiati l'accesso a un'istruzione di qualità, essenziale per il loro futuro e per la ripresa dell'intero paese.
- Protezione e supporto psicosociale: Iniziative volte a fornire assistenza economica, psicologica e sociale alle famiglie e ai bambini, affinché possano ricostruire un senso di normalità nonostante le devastazioni.
Attualmente, il numero dei rifugiati ucraini registrati nel mondo raggiunge i 6,86 milioni, con quasi un milione di persone in Polonia. Tuttavia, per i bambini rifugiati, l'accesso alla scuola rimane una sfida cruciale: la metà dei bambini in età scolare nei Paesi ospitanti non risulta iscritta ai sistemi educativi nazionali, compromettendo così le loro possibilità di apprendere, socializzare e sviluppare le competenze necessarie per un futuro migliore.
Catherine Russell, Direttrice generale dell'UNICEF, ha dichiarato:
“I bambini devono essere sempre protetti dalle conseguenze della guerra, in conformità con il diritto internazionale umanitario e dei diritti umani. Più di ogni altra cosa, i bambini in Ucraina hanno bisogno di una pace duratura e della possibilità di realizzare il loro pieno potenziale.”
Un appello che ribadisce l'urgenza di proteggere le nuove generazioni e di investire nella ripresa e nello sviluppo a lungo termine. Solo attraverso un impegno congiunto di governi, organizzazioni internazionali e comunità locali sarà possibile ricostruire un sistema in grado di garantire sicurezza, istruzione e assistenza sanitaria a tutti i bambini, permettendo loro di superare l'ombra della guerra e di guardare con speranza al futuro.