Il 20 marzo si terrà la quarta Assemblea Nazionale di Italia Viva, la casa giovane, innovativa, femminista di Matteo Renzi. Di cosa discuterà il partito politico fondato dal senatore di Rignano? Non è dato sapere, visto che non lo hanno comunicato né i suoi dirigenti (ammesso che esistano di fatto), né lo stesso Renzi, che si è limitato, nella sua ultima enews, a riassumere l'evento in questi termini: 

"Sabato 20 marzo, dalle 11, Assemblea Nazionale. Seguitemi in diretta Facebook, se vi va: ci sono molte cose da dire e condividere".

In attesa di sapere quali siano le "cose" di cui Renzi deciderà di parlare nel fine settimana, godiamoci le sue dichiarazioni di ieri a proposito del governo Draghi e del Pd di Enrico Letta.

Del primo si è detto soddisfattissimo per il piano vaccinale del Generale Figliuolo e per il fatto che a capo di alcuni ministeri ci siano persone diverse da quelle che vi erano prima.

Riguardo al Pd, invece, Renzi ha dato dello sprovveduto a Zingaretti ("la linea politica di Zingaretti era - come dire - leggermente confusa e le sue dimissioni lo hanno plasticamente confermato") e dell'incapace a Letta ("diciamolo con chiarezza, allora: il mio giudizio su ciò che è accaduto tra il 2013 e il 2014 è chiaro. Non cambia, perché si possono cambiare i ricordi ma non si possono cambiare le statistiche e i fatti).

Ma Renzi ha tenuto anche a rispondere ad alcuni quotidiani che "ironizzano sul fatto che l’avvento di Draghi e la conseguente crisi del PD siano state causa del rientro in Italia di Enrico Letta. E quindi mi dipingono come triste, non capendo che io sono tutt’altro che triste".

E per la prima volta è giusto sottolineare un evento storico che ha dell'incredibile: Matteo Renzi che ha detto la verità! Infatti, l'elezione di Letta non lo ha reso triste, ma semplicemente furioso, praticamente inc..zato nero, anzi nerissimo e sicuramente avrà già attivato i suoi trojan all'interno del PD perché inizino fin da subito a minare "anche" la sua segreteria.

Il problema maggiore di Renzi, nonostante la sua boria, è però la "triste" consapevolezza di esser diventato il proprietario di un partitino, Italia Viva, il cui nome è l'esempio perfetto di un ossimoro, essendo ormai morto e sepolto, con i sondaggi che lo danno intorno al 2%.

E come potrebbe essere altrimenti? 

Matteo Renzi, come ha indirettamente e senza alcuna vergogna ammesso lui stesso, è un lobbista che lavora per il PIF, il fondo sovrano saudita, utilizzando la carica di senatore per svolgere questa sua attività: un conflitto d'interessi enorme che nella da lui tanto amata America è vietato, anzi vietatissimo.

Ma se ci troviamo di fronte a un lobbista, il "suo" partito di conseguenza non può che agire a sostegno delle attività extraparlamentari di Matteo Renzi, così come i "suoi" parlamentari che telecomanda alla Camera e al Senato. Quindi Elena, Ettore, Sara, Teresa, Gennaro e tutta la "simpatica" brigata renziana dovrebbero iniziare a chiedersi come la loro immagine e la loro credibilità politica possa essere preservata dalle scelte del loro leader.

Sarebbe questa una "cosa" che un partito serio, in una assemblea nazionale "seria" dovrebbe "seriamente" discutere. Ma Italia Viva può davvero essere considerato un partito?