L'iniziativa si è svolta lo scorso 4 giugno a Roma nella sede della SIOT: la società scientifica ha voluto dare continuità al progetto di formazione “Primum non tacere” avviato con l'obiettivo di riprendere la comunicazione diretta e personale, interrotta a causa della pandemia. Il presidente: “Abbiamo anche la necessità di recuperare le liste d'attesa che a causa della pandemia hanno subito ulteriori allungamenti. Ci sono almeno 150mila interventi arretrati da recuperare al più presto”. Prosegue la rete di solidarietà per gli ucraini .

ROMA - E' stata celebrata lo scorso 4 giugno a Roma, nella sede della SIOT (Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia) la seconda Giornata nazionale dell'Ortopedia e della Traumatologia, con il patrocinio del Ministero della Salute. 

La società scientifica ha voluto dedicare l'evento al rapporto tra medico e paziente per migliorare la comunicazione, dando continuità al progetto di formazione per gli ortopedici “Primum non tacere” che proseguirà sino al 105esimo congresso nazionale in programma a Roma dal 10 al 12 novembre prossimi.

L'importanza della comunicazione medico-paziente

La giornata è stata l'occasione per sottolineare l'importanza della comunicazione tra il medico e i pazienti. “Dopo due anni durante i quali i rapporti personali sono stati messi in stand by per limitare i contagi da Covid-19, noi medici dobbiamo ripartire dall'ascolto empatico dei nostri pazienti che per troppo tempo sono stati costretti a comunicare a distanza”, ha detto il presidente SIOT, prof Paolo Tranquilli Leali. “Abbiamo anche la necessità di recuperare le liste d'attesa che a causa della pandemia hanno subito ulteriori allungamenti. Ci sono almeno 150mila interventi arretrati che interessano la comunità ortopedica e che vanno recuperati al più presto”, ha sottolineato.

L'attivazione della mail per il supporto informativo

Per dare supporto informativo la SIOT già in occasione della prima giornata nazionale dell'Ortopedia e della Traumatologia, ha attivato la mail [email protected] a cui i pazienti possono scrivere per porre domande. Nell'arco di un anno, il team di ortopedici SIOT ha risposto a oltre cento quesiti. La risposta non sostituisce in alcun modo la visita medica: fornisce una consulenza indicativa, alla quale deve necessariamente seguire, per una diagnosi e un’eventuale terapia, l’esame clinico di un ortopedico.

I corsi di formazione per gli ortopedici e il vademecum

Con l'obiettivo di realizzare un'ecologia della comunicazione con i pazienti basata sulla fiducia e sulla lealtà, la SIOT ha già dedicato a “Dr Google and Mr Health” un corso di formazione a distanza. Tra la fine di giugno e luglio ne sono stati organizzati altri per affrontare i temi della “Digital reputation in sanità” e della “Gestione dei conflitti”. 

Parallelamente proseguono i corsi in presenza per la formazione degli ortopedici nell'uso di nuovi device e tecnologie e in questo caso saranno gli stessi medici a fungere da pazienti nelle simulazioni. “In questo moto avranno la concreta possibilità di mettersi dalla parte dei pazienti e di comprenderne gli stati d'animo”, spiega il presidente SIOT.

Tutti i suggerimenti per la gestione del rapporto e della comunicazione medico-paziente, con particolare riferimento a situazioni di criticità, con il coinvolgimento di familiari e caregiver, saranno raccolti nell'opuscolo “Vademecum Primum non tacere” sul quale l'ufficio comunicazione SIOT ha già iniziato a lavorare. La pubblicazione sarà presentata in occasione del congresso nazionale.

Il coinvolgimento dell'Accademia Universitaria di Ortopedia e Traumatologia

La SIOT, inoltre, in occasione della seconda giornata nazionale dell'Ortopedia e della Traumatologia ha voluto sottolineare l'importanza del percorso di formazione per i giovani medici che scelgono di specializzarsi in ortopedia e per questo ha coinvolto l'Accademia Universitaria di Ortopedia e Traumatologia (AUOT).

 “Lo scopo dell’Accademia Universitaria, che riunisce tutti gli universitari italiani, è formare gli ortopedici del domani. Formazione vuol dire non solo conoscenza delle tecniche mediche, ma gestione del rapporto con il paziente per garantire la buona riuscita dell’intervento chirurgica e della fase post operatoria, anche in collaborazione con la rete formativa ospedaliera OTODI”, ha detto il presidente dell'AUOT, il prof. Alfredo Schiavone Panni.

La rete di solidarietà in favore dei profughi ucraini

La SIOT, inoltre, prosegue nel rafforzamento della rete di solidarietà in favore dei profughi ucraini in fuga dalla guerra in corso da oltre cento giorni. Il progetto è stato avviato il 2 marzo scorso assieme alla Fondazione per Educazione & Management in Ortopedia (FEMOR) per garantire tutte le cure mediche agli ucraini arrivati in Italia negli ospedali e nelle cliniche ortopediche.

“In un contesto di guerra tutti abbiamo il dovere di fare qualcosa”, ha ricordato il presidente SIOT. “Quando abbiamo saputo che l’Italia avrebbe accolto quasi un milione e mezzo di profughi ucraini in fuga dalla guerra ci siamo detti subito che dovevamo intervenire come medici e per questo abbiamo lanciato un appello per fornire assistenza medica immediata ai bambini e alle donne accolti in diverse regioni italiane”. 

Parallelamente continua la raccolta di strumenti chirurgici e kit medici da destinare a un ospedale ucraino lanciata dall'ortopedico e socio SIOT Francesco Allegra assieme alla Onlus Il Caleidoscopio di Roma, in collaborazione con il collega Andrea Grasso e con il prof.  Giuseppe Milano.

Per avere ulteriori informazioni sulle iniziative già organizzate e su quelle in fase di definizione, è possibile contattare la segreteria organizzativa della SIOT (Tel. 06 806 915 93
Fax: 06 806 872 66, e-mail: [email protected])


Crediti immagine: comunicato stampa SIOT