Sulla questione della regolarizzazione dei migranti abbiamo una certezza, quella della responsabilità, che non è da attribuire a Luigi Di Maio, ma a Vito Claudio Crimi, capo politico pro tempore del Movimento.

Lo ha spiegato lui stesso, così: «La "ricostruzione" fatta oggi da "La Repubblica" sul tema dei lavoratori stagionali e delle regolarizzazioni è falsa. Al di là delle offese gratuite, l'articolo non racconta la realtà dei fatti ma è il tentativo di far passare per vero un teorema inventato.In particolare, preciso che il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio non è mai intervenuto per esprimere la sua posizione sul temaLa verità è che, nella riunione tenutasi domenica sera per affrontare l'argomento dei lavoratori stagionali, avevo dato a nome del MoVimento 5 Stelle la disponibilità a modificare i testi al fine di trovare una soluzione condivisa da tutte le parti. Benché migliorati, i testi non hanno ancora incontrato la mia approvazione. Le notizie emerse in senso contrario sono evidentemente il frutto di maldestre forzature da parte di altri che hanno cercato di far credere ciò che non è».

E allora perché Crimi non vuole regolarizzare i migranti? Ecco come lo spiega:«Fin dall'inizio sono state evidenti a tutti le mie perplessità sul provvedimento, nella parte relativa alla regolarizzazione dei migranti. Ritengo che ogni eventuale regolarizzazione debba passare da un contratto di lavoro regolare, e non viceversa. In particolare, non ritengo possibile un colpo di spugna da parte dello Stato rispetto a reati odiosi come lo sfruttamento di esseri umani. Una sanatoria di questo tipo avrebbe effetti "morali" devastanti sul Paese. Inoltre si tratterebbe di una vera offesa nei confronti di quelle imprese oneste che hanno scelto di intraprendere un percorso di legalità, che si sono fidate di uno Stato che ha dichiarato lotta senza quartiere al lavoro nero e al caporalato. Non possiamo voltar loro le spalle proprio adesso e dire "abbiamo scherzato".Purtroppo l'ultima bozza visionata ieri sera riporta ancora la sanatoria degli illeciti penali e amministrativi per chi denuncia un rapporto di lavoro irregolare. L'auspicio di trovare una soluzione positiva rimane, continuiamo a lavorare con spirito collaborativo per questo obiettivo. Ma resta fermo che sul punto non arretreremo di un millimetro.Chi ha sfruttato le persone e ha drogato i mercati usando manodopera in nero a basso costo eludendo contributi e tasse, non può farla franca».

Che cosa prevede l'accordo che Crimi non vuole più approvare?

Prevede un compromesso a due vie: una consente al migrante di ottenere un permesso per cercare un lavoro, l'altra consente  al datore di lavoro di far emergere il lavoro nero, tramite uno scudo penale e amministrativo, offrendo ai migranti un permesso di soggiorno della durata del contratto riconosciuto.


E vediamo quindi a che cosa Vito Crimi si oppone, nella pratica, ostacolando la regolarizzare di cittadini stranieri presenti sul nostro territorio. Utilizzo le parole della senatrice Nugnes, ex 5 Stelle: «Tenere persone sul territorio nazionale in condizione di illegalità significa esporle al pericolo di marginalizzazione e di sfruttamento da parte della criminalità organizzata, tutte cose che fanno comodo a chi lucra il consenso sulla paura e sulla xenofobia. La regolarizzazione inoltre garantirebbe a queste persone di accedere al sistema sanitario e di essere incluse nei protocolli di prevenzione limitando il pericolo di propagazione del virus soprattutto nei ghetti dove spesso sono costrette a vivere e garantendo quindi la sicurezza di tutti.Pensiamo quindi che vada estesa a tutti i cittadini stranieri presenti sul nostro territorio e non solo a quelli che lavorano nella filiera agricola e della cura delle persone e che debba essere garantita attraverso un permesso di soggiorno valido per tutto il 2020 e comunque fino alla fine dell’emergenza con la possibilità di convertirlo al termine in permesso per ragioni di lavoro».

Il senatore Crimi, pertanto, con la scusa di voler evitare una sanatoria a chi ha offerto lavoro in nero nelle campagne che cosa ottiene? Che quelli che hanno offerto finora lavoro in nero continueranno a farlo, i migranti continueranno a non avere dei documenti, continueranno a non venire rimpatriati, continueranno a vivere nell'illegalità generando insicurezza anche dal punto di vista sanitario... con una pandemia in corso! 

E per fortuna i 5 Stelle si spacciavano per essere dalla parte dei "cittadini" e di voler agire solo nel loro esclusivo interesse!

Per la cronaca, sulla vicenda è da registrare la "lettera aperta al Vice Ministro Crimi e ai colleghi del Movimento Cinque Stelle" da parte del Partito Democratico, a firma di Emanuele Fiano«Da giorni, nonostante un accordo politico già raggiunto, il Decreto Rilancio che insieme, al governo, abbiamo costruito -  una manovra economica gigantesca, mai vista - è bloccato su un punto soloÈ bloccato perché su di un’opera meritoria di emersione di lavoro irregolare, di regolarizzazione di ciò che oggi è lasciato a rapporti di sfruttamento, di ciò che oggi non garantisce diritti elementari a chi nei campi coltivati raccoglie senza contratto, senza garanzie e senza giustizia, qualcuno di voi, dei Cinque Stelle, non vuole concedere la regolarizzazione.Perché? Si dice in queste ore, che voi temiate che questa sia la via per sanare odiosi reati legati alla pratica criminale del caporalato, che il governo che guidavamo nella scorsa stagione, ha reso reato penale specifico.Perché non ci siano dubbi, nessuno ha intenzione o ha mai avuto intenzione di dare uno scudo penale a chi si è macchiato di reati odiosi come il caporalato, il favoreggiamento dell'immigrazione clandestina o lo sfruttamento dei lavoratori. Il testo di cui il governo discute esprime chiaramente, che i datori di lavoro colpevoli di questi reati non potranno accedere alla procedura di emersione delle irregolarità.Noi vogliamo, come avevamo capito che volevate anche voi, fare un’operazione di giustizia, per colpire il lavoro nero e chi ci guadagna, per spezzare, come già avevamo fatto con la legge sul caporalato, la cinghia di trasmissione della criminalità che lucra su persone senza diritti.Questo volevamo e vogliamo, e siamo sicuri che lo vogliano anche i vostri elettori ai quali avete da sempre chiesto un spinta per rendere questo paese più giusto e più duro verso i criminali. Fermarsi su questo punto non solo sarebbe profondamente incomprensibile, ma sarebbe gravemente ingiusto verso esseri umani oggi trattati come schiavi nel nostro e vostro Paese.Dobbiamo rimanere sempre fedeli ai principi di giustizia umana e sociale, per i quali la democrazia è nata. Rinunciarvi è sempre sbagliato».

Al momento, quindi, il rilancio dell'Italia per combattere l'emergenza Covid è bloccato perché il passaggio sui migranti, in esso contenuto, non ha ottenuto l'approvazione di Vito Crimi. E chi lo avrebbe detto, fino a qualche tempo fa, che un Vito Crimi qualsiasi potesse finire per essere così tanto importante?