Nello stesso giorno in cui è stata approvata  la risoluzione che etichetta la Russia "Stato sponsor del terrorismo", il sito del Parlamento europeo è finito sotto  un attacco Ddos (Distributed Denial of Service) che ne sta impedendo il normale accesso. Il cyberattacco è stato rivendicato dagli hacker pro-russi di Killnet.
 
"I team del Parlamento stanno lavorando per risolvere il problema il più rapidamente possibile", ha scritto in un tweet il portavoce dell'Eurocamera Jaume Dauch. 

La dichiarazione del portavoce dell'Eurocamera è stata rilasciata dopo che intorno alle 14.30 circa, il wifi nell'edificio che ospita l'assemblea a Strasburgo si è interrotto per diversi minuti. I servizi informatici sono stati poi ripristinati, ma il sito del Parlamento Ue ha continuato ad essere difficilmente fruibile.

Quello di Ddos è l'attacco più semplice che può essere effettuato contro un sito web, consistendo in un numero abnorme di richieste (centinaia di migliaia) contemporanee verso alcune pagine e/o indirizzi IP ad esse collegate, in modo da renderlo indisponibile a causa del troppo traffico. 

Servizi di filtraggio del tipo di Cloudflare sono in grado di risolvere il problema in pochissimo tempo.

La presidente Metsola ha risposto così all'attacco: 

"Il Parlamento europeo è sotto un sofisticato attacco informatico. Un gruppo filo-Cremlino ne ha rivendicato la responsabilità. I nostri esperti informatici stanno reagendo e proteggendo i nostri sistemi. Questo, dopo che abbiamo proclamato la Russia come Stato sponsor del terrorismo. La mia risposta: SlavaUcraini (gloria all'Ucraina, ndr)".

La normale funzionalità del sito è stata ripristinata intorno alle 20.