Nelle elezioni di midterm, l'ondata rossa repubblicana che avrebbe dovuto travolgere i dem, non c'è stata. Non è che i repubblicani non abbiano fatto registrare dei passi avanti, ma non tanto quanto si aspettavano, dopo aver puntato tutto nella loro campagna sull'aumento dell'inflazione e l'aumento del tasso di criminalità.

Alla Camera dei rappresentanti i repubblicani hanno conquistato 211 seggi e sono a -7 dai 218 che assegnerebbero loro la maggioranza, 197, invece, sono i seggi conquistati finora dai dem, mentre sono 29 quelli ancora da assegnare, con due sicuri ai democratici, e con i rimanenti dove in gran parte il risultato è in bilico. 

Al Senato il risultato è ancora in parità, 48 a 48,  saranno decisivi i voti dell'Arizona, del Nevada e della Georgia, dove però i candidati andranno comunque al ballottaggio. Pertanto, bisognerà forse attendere fino alla prossima settimana per avere un quadro definitivo o quasi di questo turno elettorale negli Usa.

Anche per Trump le elezioni di midterm sono state una mezza sconfitta, poiché alcuni dei suoi candidati più rappresentativi non sono stati eletti, con i vertici dei repubblicani che lo incolpano della prestazione deludente ottenuta dal partito, per il fatto di essere troppo divisivo.

Non solo. Trump ha annunciato che a metà mese si ricandiderà per le presidenziali del 2024, almeno così tutti hanno interpretato quello da lui definito "annuncio speciale". Ma adesso teme che il rieletto governatore della Florida, Ron DeSantis possa decidere di contendergli il titolo di sfidante. Per questo Trump, giovedì, si è praticamente scagliato contro De Santis, usando nei suoi confronti espressioni e allusioni pesanti, prendendosi il merito della sua ascesa politica.