Ieri il Governo del cambiamento ci aveva informato che avrebbe revocato la concessione alla società Autostrade, in seguito al crollo del viadotto su Polcevera.

Un'affermazione di cui, come peraltro suo solito, il Governo non ha poi illustrato i dettagli, spiegando che cosa sarebbe accaduto subito dopo.

In parte, però, ci ha pensato Autostrade per l'Italia che ha messo le mani avanti ricordando al Governo che la revoca sarebbe stata comunque "compensata" dalle penali.

Per quanto riguarda invece l'aspetto operativo, a farci sapere poi come una parte della rete autostradale verrebbe gestita è stata il libero cittadino militante Alessandro Di Battista, in un post pubblicato sul proprio account Facebook.

"Questo è un momento drammatico dove chi parla di cambiamento ha solo una cosa da fare: far tornare nelle mani dello Stato la gestione delle autostrade." Così, dopo poco più 15 anni dalla sua scomparsa, Di Battista richiama in vita il fantasma dell'Iri.

"La magistratura accerterà i responsabili. La politica faccia la politica. Agisca immediatamente revocando le concessioni autostradali perché è un diritto del Popolo italiano essere padrone delle proprie strade, della propria vita e della propria sicurezza. Ed è dovere dello Stato gestire i servizi essenziali per i cittadini."

Ma il Dibba in versione compagno - anche se pure lui è venuto a dirci che i 5 Stelle non sono né di destra né di sinistra - che definisce le privatizzazioni vomitevoli, proclama: "Non occorre neppure mostrare interrogazioni, dichiarazioni passate. Lasciate questo lavoro da sciacalli a partiti politici editoriali come Repubblica. Agite amici miei, fate diventare certi personaggi il passato grazie ad una politica rivoluzionaria e lungimirante. Quella che abbiamo sempre sognato quando facevamo opposizione insieme. Solo così potremo sentirci di nuovo orgogliosi di essere italiani, di vivere in uno Stato che Stato è davvero. Solo così oltre a piangere i morti sapremo onorarli."

La retorica, di sicuro non gli manca. E al di là del fatto che, ufficialmente, Di Battista non rappresenti che se stesso, è ovvio che una qualche indicazione sulle intenzioni del Governo ce l'ha data. Pertanto, dopo la revoca della concessione una parte della rete autostradale italiana non verrebbe assegnata ad un nuovo concessionario, ma verrebbe gestita direttamente dallo Stato... come, non si sa.

Tra i numerosi dubbi da chiarire, a questo punto, è se le autostrade dovessero essere di nuovo nazionalizzate, questo non potrebbe non riguardare tutta le rete. In quel caso, però, le penali da pagare aumenterebbero ulteriormente.

Infine, resta anche da conoscere se l'alleato Lega sia d'accordo e se, quando aveva accettato di far dichiarare a Conte la revoca della concessione ad Autostrade per l'Italia, Salvini fosse o meno stato informato di tale eventualità.

È opportuno ripeterlo. Di Battista è un "battitore libero", ma non è neppure un signor nessuno e quello che dice, non è detto che sia solo farina del suo sacco... sempre e comunque.