Due le nuove ordinanze firmate dal ministro della Salute, Roberto Speranza, il 29 gennaio 2021, in base ai dati e alle indicazioni della Cabina di regia. Entreranno in vigore a partire da lunedì 1 febbraio
Con la prima passano in area gialla le regioni Calabria, Emilia Romagna, Lombardia e Veneto.
Con la seconda sono classificate come aree arancioni Sicilia e Provincia autonoma di Bolzano, e confermate sempre in area arancione Puglia e Umbria.
Pertanto, i colori dell'Italia, a partire dal 1 febbraio, saranno i seguenti:
Area gialla:
Calabria, Campania, Basilicata, Emilia Romagna, Molise, Lombardia, Provincia autonoma di Trento, Toscana, Veneto.
Area arancione:
Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, Provincia Autonoma di Bolzano, Puglia, Sardegna, Sicilia, Umbria, Valle d’Aosta.
Area rossa:
nessuna regione.
I nuovi decreti di Speranza sono stati salutati - a sprezzo del ridicolo - come un successo personale dal presidente della regione Lombardia, Attilio Fontana, con la seguente dichiarazione:
"Buona giornata a tutti. Tornare lunedì in zona gialla è un risultato importante e soprattutto meritato. Anche se, francamente, continuo a non capire perché il provvedimento non sia stato reso operativo da domenica.Un risultato meritato dai lombardi che hanno sempre dimostrato senso civico nel rispetto delle regole e grande spirito di sacrificio. Dobbiamo proseguire su questa strada confermando che i dati della Lombardia erano da tempo e sono oggi quelli che ci consentono di essere “gialli”.Ora il nostro impegno prosegue su due fronti:Il primo, che riguarda un po’ tutti, continuare il percorso sulla strada della massima responsabilità individuale.L’altro far fronte compatto con tutte le Regioni affinché il Governo centrale riveda i criteri troppo spesso astrusi e incomprensibili dei Dpcm (penalizzando fortemente singole categorie produttive) e provveda a ristorare concretamente e in tempi certi chi più degli altri ha subito i danno della pandemia - come ha fatto per quanto nelle proprie disponibilità la Regione Lombardia".
Meno convinto sull'allargamento delle zone gialle in Italia, l'infettivologo dell'ospedale Sacco di Milano, il professor Massimo Galli:
"Siamo in equilibro precario ma il problema non è risolto. E se facciamo ciò che abbiamo fatto prima di Natale, siamo di nuovo punto e daccapo. Questo oltre tutto in un contesto internazionale assolutamente preoccupante e nell'emergere di una serie di nuove varianti la cui affermazione potrebbe causare scenari difficili da controllare. Il trend di sicuro contenimento di mitigazione garantita, di una situazione che ci faccia dire possiamo riprendere a fare tutto, non ce l'abbiamo ancora.Il bisogno di una ripartenza lo sentiamo forte tutti. Non si creda che una persona arci-cauta come il sottoscritto non senta il bisogno di maggiore libertà. È evidente, tutti vorremmo una più ampia possibilità di movimento che consenta, in particolare, a molte attività economiche di cominciare a soffrire di meno. Purtroppo, però, siamo ancora tra 'color che son sospesi'. L'epidemia ancora morde.Da una parte vediamo dati che ci inducono a pensare che le cose stanno andando meglio ma, all'altro lato, non abbiamo garanzie assolute che andranno effettivamente nella giusta direzione. Bisogna essere realisti. Per una vera ripresa dobbiamo liberarci della pandemia. E purtroppo abbiamo ancora un po' di strada da fare".
Questo sabato, il ministro Speranza ha firmato una nuova ordinanza che proroga il blocco dei voli in partenza dal Brasile e il divieto di ingresso in Italia di chi negli ultimi 14 giorni è transitato nel paese sudamericano."Manteniamo l’approccio della massima prudenza - ha detto Speranza - mentre i nostri scienziati continuano a studiare le varianti Covid".