Già “quasi indagato” con la complicità della sinistra - e usando soldi dei contribuenti italiani - per voler realizzare un’opera pubblica che l’Italia aspetta da cinquant’anni…! Non sarà il partito dei NO a fermarci, il Ponte si farà. Avanti tutta.
Il ministro (in questo momento) dei Trasporti e delle infrastrutture, Matteo Salvini, ha commentato l'esposto presentato alla magistratura sul ponte sullo Stretto, oltre che con la precedente dichiarazione, anche diffondendo sui social un video in cui il propagandista Nicola Porro etichetta il verde Bonelli (definito persona non credibile) praticamente come un rompicoglioni... non ha avuto il coraggio di dirlo, ma è ciò che ha fatto capire.
Secondo Porro, e secondo Salvini che ne ha ripreso e diffuso le dichiarazioni, l'esposto alla magistratura che ha avviato un'inchiesta su un'opera che ancora non è iniziata sarebbe un'assurdo.
Evidentemente sia Porro che Salvini non hanno capito il classico tubo in relazione a ciò di cui parlano.
Il perché ce lo spiega Report:
"Negli anni la documentazione sul ponte e sui contratti è sempre stata al limite del segreto industriale tanto che quando nel 2013 l'ex premier Monti decise di annullare tutti i contratti, perfino i ministri di quel governo non conoscevano l’accordo tra Eurolink (il consorzio che deve costruire il ponte) e la società Stretto di Messina Spa, che dovrà gestire l'opera.Abbiamo chiesto spiegazioni sul nuovo accordo aggiornato direttamente all'ad della Stretto di Messina Spa che però sostiene sia riservato. Siamo andati anche a Claudio Borri, membro del Comitato Scientifico Progetto ponte sullo Stretto che ci ha accusati di stalking per avergli chiesto spiegazioni. Ma può rimanere riservata una documentazione che riguarda soldi pubblici anche se gestita da società private?"
È la stessa identica domanda che si sono fatti Pd, Sinistra Italiana e Verdi. I loro parlamentari, nelle sedi ufficiali, l'hanno rivolta a Salvini e a coloro che, a vario titolo, si stanno occupando della realizzazione del ponte sullo Stretto. Gli è stato risposto? No.
E allora Bonelli, Fratoianni e Schlein hanno portato alla magistratura le domande a cui non avevano ricevuto risposta dicendo... vedete se a voi rispondono.
I magistrati hanno detto di aver preso in carico la richiesta e adesso non rimane che attendere se a loro Salvini e i suoi "sottoposti" daranno le risposte che l'opposizione finora non era riuscita ad ottenere.
Intanto una domanda molto semplice.
Salvini e i suoi sottoposti, che giornalmente inondano i social di post pubblicitari che mostrano il ponte già realizzato parlando dell'apertura dei cantieri già per i prossimi mesi, perché non ci hanno ancora fatto sapere quando e come sono iniziati gli espropri dei terreni e degli edifici su cui dovranno sorgere i piloni alla base della costruzione del mitico ponte? Con quali e quanti soldi sono stati risarciti i proprietari di terreni e case? Quanti sono, al riguardo, i contenziosi pendenti al TAR? E le persone a cui è stata tolta l'abitazione hanno già trovata una nuova sistemazione?
Forse a Salvini e ai presentatori come Bruno Vespa - i soli da cui si fa intervistare - queste cose non interessano, ma è probabile che invece interessino a molti italiani. Perché non rispondere?