Nicola Fratoianni, segretario nazionale di Sinistra Italiana:
"Crosetto deve chiarire le sue parole sulla magistratura. Devono capire al governo che non si può agitare lo spettro di un complotto da parte di un potere dello Stato, a danno di un altro potere dello Stato, senza fornire tutti gli elementi necessari per valutare la veridicità delle dichiarazioni fatte.
Se per davvero la magistratura, o una parte di essa, trama per far cadere il governo, vuol dire che Crosetto è in possesso di informazioni strettamente connesse alla sicurezza del Paese. E quindi dovrebbe renderle pubbliche. Diversamente, sta forse costruendo l’ennesimo nemico contro cui il governo deve scagliarsi. Oppure, sta mettendo le mani avanti, per coprire una qualche possibile inchiesta di membri del governo. Non ci sarebbe da meravigliarsi, non sarebbe la prima volta per la destra di questo paese.
Crosetto deve riferire in Parlamento, davanti al popolo italiano. Non vale nascondersi in commissione né al Copasir, dove i verbali verrebbero secretati. Vogliamo sapere chi ha detto cosa e quando. Basta illazioni, basta allusioni e basta speculazioni. O il ministro riferisce di fronte al Parlamento e ai cittadini, oppure significa che ha mentito per attaccare e screditare uno dei capisaldi della nostra democrazia.
Se così fosse c'è solo una strada percorribile: le dimissioni".
Debora Serracchiani, deputata PD:
"Crosetto: sono pronto a riferire in aula; anzi no, vengo in antimafia; anzi no, vengo al Copasir; è opposizione giudiziaria; anzi no, è solo una preoccupazione. Questo è il ministro della difesa. Questo il governo dei complotti immaginari. Tutto, pur di non parlare di pensioni tagliate, sanità pubblica al collasso, bollette che schizzano, mutui sempre più cari..."Riccardo Magi segretario nazionale e deputato di +Europa: "Sul sottosegretario Delmastro sarà la giustizia a decidere eventuali responsabilità e noi siamo i primi a rispettare la presunzione di innocenza e i diritti di chi è sottoposto a processo. A maggior ragione, non sarà il rinvio a giudizio a determinare la nostra valutazione sul Sottosegretario.
Riscontriamo però da tempo la totale inadeguatezza politica di Delmastro a gestire dossier importanti come quello della giustizia, delle carceri e delle persone sottoposte a misure detentive.
La cultura panpenalista, manettara, inquisitoria del partito di Giorgia Meloni rende a nostro parere qualsiasi esponente di Fratelli d’Italia non adatto per via Arenula, soprattutto se a guidare il ministero della Giustizia è un finto liberale e un finto garantista come Nordio, sempre che qualcuno sappia che fine ha fatto".
Angelo Bonelli, presidente dei Verdi:
"Il rinvio a giudizio del sottosegretario Delmastro, e l’avvio del conseguente processo, definirà le responsabilità penali dell’esponente di FDI. Nella mia denuncia ho contestato la violazione del segreto amministrativo, attribuita a Delmastro per aver consegnato i verbali del GOM al suo collega, l’On. Donzelli, utilizzati poi per attaccare l’opposizione. In questa vicenda, chi ne esce malissimo è il ministro della Giustizia Nordio, che ha costantemente difeso Delmastro e Donzelli.
Sorprendentemente per un giurista come lui, ha confuso il segreto di Stato con quello amministrativo. La difesa di Nordio, basata su motivazioni politiche e non nel rispetto delle norme, è gravissima. Per questo, torno a chiedere a Nordio chi gli abbia chiesto di difendere Delmastro, quando la violazione del segreto amministrativo era evidente. In aula, Donzelli affermò che i verbali da lui letti sarebbero stati accessibili a tutti i deputati su richiesta. Ricordo di aver chiesto al ministro gli stessi verbali in possesso di Donzelli, ma mi fu negato l’accesso, in quanto erano riservati. Questo episodio ricorda le affermazioni di Lollobrigida riguardo alla possibilità di fermare i treni su richiesta dei cittadini.
Anche Donzelli agì allo stesso modo. Questa destra sembra utilizzare lo stato senza rispettare le regole e, per questo, sono convinto della correttezza della mia denuncia.
Ora, per rispetto delle istituzioni, Delmastro dovrebbe dimettersi, e ritengo che Donzelli debba rendere conto del suo comportamento, considerando la divulgazione dei verbali segreti".
Queste alcune delle dichiarazioni delle opposizioni sui casi Crosetto e Delmastro, legati tra loro a doppio filo sia perché collegati al tema giustizia, sia perché le dichiarazioni di Crosetto "potrebbero" esser state dettate dalla necessità di limitare le conseguenze "politiche" del possibile rinvio a giudizio di Delmastro.
Ma al di là delle supposizioni, rimane comunque il dato politico di un governo nelle mani di "pasticcioni" che non si rendono conto né di quel che dicono, né del fatto che quel che dicono è espresso da persone che ricoprono anche un ruolo istituzionale e, pertanto, non rappresentano solo se stesse e il loro partito di appartenenza, ma anche l'Italia e gli italiani.
Ma Crosetto non sembra tuttora essersene reso conto. Lo stesso vale per Delmastro che ha rivela al suo compagno di appartamento e di partito (Donzelli) delle intercettazioni coperte da segreto d'ufficio (e pertanto non divulgabili) per dargli modo di screditare dei parlamentari delle opposizioni che, in base alle loro prerogative, erano andati in carcere per verificare le condizioni di un detenuto: Andrea Cospito.
È normale? No. Ma è anche normale che gente come Crosetto e Delmastro non traggano le conclusioni della gravità di quanto da loro dichiarato e fatto, facendosi evidentemente forza del "me ne frego" che fa da fondamenta all'ideologia di Fratelli d'Italia. Ci saremmo stipiti del contrario.
Va però sottolineato un aspetto.
Se loro che rappresentano le istituzioni se ne fregano delle istituzioni, perché gli italiani che dovrebbero osservare il dettato delle istituzioni non dovrebbero fare altrettanto?