Dignità, donna, vita e libertà sono i quattro pilastri dell’incredibilmente innovativo modello politico del Kurdistan siriano. Un sistema di democrazia diretta decentralizzata, basato sull'autogoverno, sui principi di ecologia sociale e di uguaglianza di genere, che rifiuta lo stato-nazione, privilegiando strutture federate di comunità autonome. Postulato dal leader curdo Abdullah Öcalan, questo sistema politico è stato applicato nel Rojava (nord della Siria), dove consigli locali composti in ugual numero di uomini e donne, gestiscono l’amministrazione in modo partecipativo. In una regione del mondo dominata dalla guerra e dagli estremismi religiosi, il Confederalismo Democratico curdo mira a includere tutte le etnie e le religioni, favorendo la convivenza pacifica. Il suo obiettivo è una società autogestita, pluralista e solidale, lontana da modelli centralizzati di potere.
Appuntamento a Bari il 2/3/25
Domenica 2 marzo dalle 18.30 presso lo spazio di mutuo soccorso Bread & Roses in via G. Amendola 189/A si terrà l’evento dal titolo: “𝗛𝗼𝗿𝗿𝗶𝘆𝗲𝗵, 𝗞𝗮𝗿𝗮𝗺𝗮, 𝗝𝗶𝗻, 𝗝𝗶𝘆𝗮𝗻, 𝗔𝘇𝗲𝗱𝗶̂! 𝘋𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘳𝘪𝘷𝘰𝘭𝘶𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘴𝘪𝘳𝘪𝘢𝘯𝘢 𝘢𝘭 𝘤𝘰𝘯𝘧𝘦𝘥𝘦𝘳𝘢𝘭𝘪𝘴𝘮𝘰 𝘥𝘦𝘮𝘰𝘤𝘳𝘢𝘵𝘪𝘤𝘰 𝘤𝘶𝘳𝘥𝘰: 𝘵𝘪𝘮𝘰𝘳𝘪, 𝘴𝘱𝘦𝘳𝘢𝘯𝘻𝘦 𝘦 𝘢𝘶𝘵𝘰𝘳𝘨𝘢𝘯𝘪𝘻𝘻𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦”, nell’ambito della rassegna di incontri "dalla parte delle resistenze dei popoli oppressi".
Interverranno:
- Zeryan, attivista curda componente del Comitato europeo Jineolojî (molte attiviste e guerrigliere curde hanno rinunciato al cognome).
- Fouad Roueiha, giornalista curdo siriano, esperto in diritti umani e movimenti sociali, blogger, speaker e autore di trasmissioni radiofoniche, esperto di Medio Oriente, Iraq e Nord Africa. Con l’Associazione Mondiale delle Radio Comunitarie ha partecipato ad azioni di cooperazione internazionale e come formatore di giornalisti radiofonici. E anche traduttore e interprete.
- Marilù Mastrogiovanni, giornalista esperta in inchieste sulla criminalità organizzata e la corruzione, docente presso l'Università di Bari e il Master in Giornalismo, European climate pact Ambassador, già presidente della giuria del Premio UNESCO per la libertà di stampa. L'OCSE l'ha inclusa nel panel di esperti internazionali del progetto SOFJO (Safety of Female Journalists Online). Ha collaborato con Il Sole 24 Ore, Il Manifesto, Il Fatto Quotidiano, Presa Diretta e Report. È autrice di numerosi libri e documentari.
Al termine dell’incontro dibattito, sarà servita una cena con cibo curdo siriano e un open bar Fuorimercato. Il ricavato della serata sarà devoluto all’Università del Rojava.