Cristante fa impazzire la Roma: gol vittoria nella gara sprint di Udine
La Roma si aggiudica il match con l’Udinese, interrotto per il malore a Ndicka, e ripreso oggi per disputare gli ultimi 18′. Una chance per parte, Lucca impegna severamente Svilar, Okoye ferma Azmoun. Nei minuti di recupero arriva la rete decisiva di Cristante sugli sviluppi di un angolo. La Roma rinforza la sua posizione Champions. Per Cannavaro esordio con sconfitta sulla panchina friulana
Pioli-Napoli, si può fare: ecco l’alternativa a Conte
Il futuro a Napoli comincia a delinearsi. Secondo quanto filtra stamane da Il Mattino, Aurelio De Laurentiis è disposto a sedersi attorno al tavolo con Stefano Pioli per assegnargli la panchina azzurra, ma non prima che il tecnico risolva il contratto con il Milan. Il numero uno del club partenopeo non vuole incorrere in problematiche o trattative di convincimento con i rossoneri e dunque spetterà al tecnico emiliano trattare con la società di via Aldo Rossi per la liquidazione.
Risolta la questione, per Pioli è già pronto un contratto biennale da 3 milioni di euro a stagione – si legge -. Un affondo deciso da parte di AdL che vorrebbe chiudere già nelle prossime settimane. E allontana così l’ipotesi Antonio Conte, che ha temporeggiato troppo dopo la proposta ricevuta, così come l’idea Gian Piero Gasperini, sempre più improntato a continuare il ciclo con l’Atalanta.
Rai - Accordo con Conte! Pronto contratto triennale e dettata linea sul mercato: i dettagli
C'è l'accordo tra Antonio Conte e Aurelio De Laurentiis e adesso l'allenatore salentino sembrerebbe a un passo dal Napoli. A riferirlo è Ciro Venerato, esperto di mercato di Rai Sport, nel corso del telegiornale sportivo dell'emittente di Stato: "Antonio Conte ha rotto gli indugi ed è pronto a firmare per il Napoli. E' certo di essere l'uomo giusto per rilanciare i campioni d'Italia. Ora la palla passa a De Laurentiis, che in questi mesi ha valutato anche Gasperini e Pioli e ha messo in stand-by Italiano, in attesa del salentino.
Cosa manca per l'annuncio? Il patron campano e l'ex c.t. hanno definito tutti i dettagli economici. Progetto triennale e cifre blu, per un sodalizio storicamente attento ai conti, ma con una piazza in fermento, delusa e scioccata per questa stagione, il presidente sa che non può permettersi più mezze figure o tecnici da rilanciare. Conte è il rottamatore per esperienza, sa ripartire e ricostruire dalle macerie. Sul mercato ha già esternato e dettato la linea: pochi acquisti, ma mirati, basta scommesse. Rosa eccelsa per Conte, che va solo rilanciata mentalmente.
Tutto chiaro e definito, a patto che De Laurentiis rispetti il lavoro del tecnico, evitando sgradite invasioni di campo. La parte tecnica dovrà essere totalmente dal nuovo allenatore, c'è bisogno di rispetto assoluto per le rispettive competenze. Pochi giorni e sapremo se De Laurentiis sarà pronto a consegnargli le chiavi azzurre. Juventus e Milan l'hanno snobbato, un motivo in più per gustarsi l'attesa rivincita".
Gudmundsson, macché Inter e Juve: “Sogno la Premier League”
“Voglio davvero mettermi alla prova al più alto livello possibile. Fin da bambino ho sempre sognato di giocare in Premier League, è un qualcosa che voglio provare”. Una dichiarazione, questa di Albert Gudmundsson, molto chiara: l’islandese ha intenzione di disputare il campionato inglese. Un desiderio che influenzerà anche le prossime scelte del classe 1997, destinato a lasciare il Genoa in estate. A volerlo, in Italia, sono Inter e Juventus: per le due big italiane le parole del fantasista sanno tanto di doccia gelata.
“Vediamo cosa succede a fine stagione – ha poi aggiunto Gudmunsson in una intervista al Telegraph -. Al momento ho un contratto con il Genoa e sto bene. Sono molto contento di questa mia stagione con i rossoblù in Serie A: ho delle discrete qualità come una buona finalizzazione, un buon passaggio, buoni calci piazzati”. Tutto ciò vale 35-40 milioni di euro per il Genoa, una cifra alta ma possibile per il Tottenham. Ossia il club inglese che più lo ha cercato nelle ultime settimane.
Juventus, Allegri: “Il mercato? Dovete chiedere alla società, non a me”
Conferenza stampa di Massimiliano Allegri, tecnico della Juventus, a -1 dalla sfida contro il Milan.
Come ci avviciniamo a questa partita?
“Domani è sempre Juventus-Milan, una partita bella da giocare. Il Milan è una squadra forte con giocatori di valore. La conquista della finale ci ha fatto raggiungere in parte un nostro obiettivo. Ora abbiamo tre partite prima della finale dove dobbiamo fare più punti possibili per entrare in Champions”.
Come sta Bremer?
“Bremer ha avuto un problemino a Cagliari, ora sta meglio e domani deciderò. Abbiamo avuto tre giorni per riposarci e siamo pronti per fare una bella partita”.
Domani ci saranno tanti tifosi stranieri. Il calcio italiano piace?
“Questo non lo so, va chiesto ai tifosi all’estero. Come nella vita, le occasioni vanno viste sempre come opportunità. Il calcio può crescere, chi comanda deve prendere decisioni importanti per migliorare tutto il calcio italiano. Abbiamo due squadre in semifinale di Europa League, una squadra come l’Inter che ha fatto una buona Champions, le finali dell’anno scorso, noi in semifinale di Europa League. Il nostro calcio non è tutto da buttare, non ci si può sedere. Bisognerebbe immaginare il calcio tra 5-10 anni”.
Cosa manca alla Juventus per lottare per lo scudetto?
“Su questa domanda deve rispondere la società e chi fa il mercato. Io faccio l’allenatore e non il mercato. Dico solo che dobbiamo essere concentrati su cosa fare, non abbiamo raggiunto l’obiettivo della Champions che per noi è molto importante. A livello tecnico, perché ti porta a giocare la Champions League, una Supercoppa, la Coppa Italia. Sarebbe una Juventus impegnata su più fronti, oltre il campionato. Poi c’è l’aspetto economico, che aiuterebbe il club ad avere risorse importanti. Noi dobbiamo rimanere concentrati su quello che c’è da fare, ci sono 15 punti in palio, dietro stanno facendo punti e domani serve fare una partita cercando di tornare a vincere in campionato e non sarà facile”.
Chi gioca tra Chiesa e Yildiz?
“Stanno tutti e due bene. Federico ha giocato un po’ di più e devo decidere se farlo partire dall’inizio. Chiesa può sempre decidere in una partita, ma deciderò domani”.
Un commento sull’Atalanta? È contento degli attestati di stima da parte dei suoi giocatori?
“Gasperini credo abbia fatto e stia facendo un lavoro importante da tanti anni, è una realtà molto cresciuta, con una società importante. Stanno facendo molto bello. Sono in semifinale di Europa League, in finale di Coppa Italia e lottano per la Champions in campionato. Gasperini sta facendo davvero un ottimo lavoro. Attestati di stima nei miei confronti? Coi ragazzi bellissimo rapporto, ottimi professionisti, ragazzi che tengono a questa maglia. In questo momento vogliamo andare a prendere i nostri obiettivi”.
Come commenta le parole di Vlahovic?
“per lui è normale ambire al Pallone d’Oro. Ognuno di noi deve ambire al massimo. Dusan è migliorato molto da quando è arrivato e sta trovando un suo equilibrio anche quando le cose vanno meno bene. Per il ruolo che ha deve cercare di rimanere nella partita, in qualsiasi momento deve arrivare la palla giusta. Sono molto contento di questo”.
Come catalogherebbe la sua stagione con la vittoria della Coppa Italia?
Rispondo in modo molto semplice. Non sono le imprese mie, ma di tutti. Di una società importante, una squadra forte. Non possiamo vincere tutti gli anni. La cosa più importante è che tutti alla Juventus devono avere l’ambizione di ottenere il massimo e vincere. Poi se c’è chi è più bravo, applaudiamo e lavoriamo per migliorare. Quando non si riesce a vincere, soprattutto nel calcio italiano di oggi, per una società italiana è importante giocare la Champions. A livello economico sposta il bilancio di una società. Quindi questo, se noi riuscissimo ad arrivare in Champions quest’anno, credo che in una fase di, non rivoluzione, di un percorso iniziato 3 anni fa, comunque la Juve non sarebbe rimasta fuori dalla Champions, cosa facile quando cambi giocatori e abbassi il livello. Arrivare all’obiettivo della società a inizio stagione, sarebbe un successo. Io sono il primo a cui piace vincere, a tutti piace, ma raggiungere l’obiettivo è quello e a quello bisogna arrivare”.
Cosa non funziona nel vostro attacco? È d’accordo con le parole di Pioli?
“Siamo in linea con quelli fatti dello scorso anno. Magari potevamo essere più efficaci. Pioli sta facendo un ottimo lavoro al Milan, mi fa piacere incontrarlo. Non so se l’Inter è stata la più forte in questi tre anni. Io, però, ho sempre detto che fosse la più forte di questa stagione e venivo preso per matto, ma c’erano dei valori, bisogna essere realisti. L’Inter ha un valore diverso”.
Il secondo posto è un vostro obiettivo?
“Domani è una partita, in caso di vittoria che non sarà semplice, ci può dare l’opportunità di arrivare al secondo posto. Bellissimo risultato e ti tiene viva la competizione fino alla fine dell’anno. Poi c’è la Coppa Italia, e quando dicevo che andare avanti riempie le settimane, quest’anno non abbiamo potuto riempirle, non per demerito nostro, perché la squadra era arrivata terza… dobbiamo provare a rientrare in Champions. La prossima sarà una stagione bellissima, quando giochi tante competizioni è molto bello”.
Vede delle similitudini tra Juventus e Milan e tra Allegri e Pioli?
“Quello degli allenatori fa parte del gioco. Succede sempre ogni anno. I discorsi sul bilancio? Io sono aziendalista, faccio l’allenatore in campo, ma ormai le società sono delle aziende. Serve centrare gli obiettivi, soprattutto in Italia, dove la partecipazione alla Champions ti sballa il bilancio. Detto questo: la Juve deve rimanere competitiva. La sfida degli anni e della Juventus, come negli anni precedenti, è essere competitivi all’interno di una sostenibilità. Per la Juventus sarà una bella sfida. Quando ripartirà il campionato, ripartirà sempre con l’obiettivo di vincere. Ma quando si lavora alla Juventus l’ambizione massima deve essere quello di ottenere il massimo risultato, deve essere chiaro a tutti”.
Come si spiega la differenza di prestazione tra primo e secondo tempo?
“Perchè ad inizio campionato facevamo bene il primo e meno bene il secondo. A Roma abbiamo sbagliato tanto tecnicamente, soprattutto tanti passaggi facili. Era una partita importante con tanta pressione. Poi abbiamo avuto occasioni importanti. Abbiamo concesso gol sul primo angolo, poi Vlahovic, Bremer. Abbiamo preso quest’infilata su palla persa e ripartenza. Il secondo gol preso così. Poi due-tre situazioni favorevoli. Se vediamo i passaggi sbagliati, quello sì. Rende più brutta la prestazione. Ma abbiamo avuto buone occasioni”.
Non giocare le Coppe è un vantaggio?
“La Juventus per cinque anni ha vinto 5 scudetti, 4 Coppe Italia e ha giocato due finali di Champions. Siamo sempre arrivati in fondo con quasi 55-57 partite. Il direttore Marotta doveva dire così, gli faccio anche i complimenti. Pioli lo stesso. Ma i fatti dicono tutt’altro ed è normale che sia così”.