È uscito il romanzo Il miracolo del comunista santo, scritto da Alessandro Gatto e pubblicato da Rogas Edizioni nella collana Bandini.

Il libro prende spunto da un fatto realmente accaduto pubblicato qualche anno fa nella cronaca di Firenze del quotidiano La Repubblica a firma di Franca Selvatici.


Nel pomeriggio del 14 luglio 1948 – mentre in tutta Italia i lavoratori scendevano in sciopero e il Paese era sull’orlo della guerra civile – nella sala del policlinico Umberto I, dove Togliatti era stato appena operato dal professor Pietro Valdoni, due giovani chirurghi, Luigi Tonelli e Francesco Baisi, decisero di salvare il pezzo di costola resecata, finito tra i rifiuti del campo operatorio. Fu un gesto istintivo. Quel reperto, pensarono, meritava rispetto. La costola finì in un cassetto. Nel 1954 Luigi Tonelli viene nominato professore incaricato di patologia chirurgica a Perugia. Si trasferisce all’ospedale di Monteluce e porta con sé la costola di Togliatti. Non vuole gettarla via ma non sa che farne. Un giorno ha un’idea. Ha fatto amicizia con il vice-cappellano dell’ospedale, un frate francescano. Era «un giovanottone, un fratacchione», ricorda oggi sorridendo: «Ero certo che non mi avrebbe chiesto spiegazioni. Lo pregai di inserire quella costola fra le reliquie dei santi. Volevo che la mettesse in un posto dove non potesse essere disturbata. Non rivelai a chi apparteneva, ma gli dissi che il paziente era ancora vivo e che sarebbe stato bello se i devoti avessero pregato anche per la sua anima. Gli chiesi, infine, di non rivelarmi mai dove avrebbe sistemato quella costola. Un giorno il frate arrivò in ospedale e mi disse “Ho fatto”. E io sono certo che da allora la costola di Togliatti è in qualche teca insieme con le reliquie di un beato della Chiesa».


Alessandro Gatto prende spunto dal fatto reale per costruire intorno a quell'osso una storia divertente e appassionante di cui il lettore potrà approfittare per farsi qualche domanda su costume, politica e religione.

Il protagonista del romanzo è un infermiere, Giuseppe Passerini. L’operazione a Togliatti era quasi conclusa e si era arrivati alla convinzione che il paziente si sarebbe sicuramente salvato. Tutti prestavano ancora la massima attenzione al tavolo operatorio e agli ordini secchi e decisi dei chirurghi. Fu un attimo. Dettato dall’istinto, dalla fede nel partito, dalla fede nell’uomo, che peraltro sarebbe stata assurda per un vero comunista, il Passerini decide di conservare per sé quel pezzo di costola che invece avrebbe dovuto gettare. E proprio da quel gesto prende vita Il miracolo del comunista santo.

Dopo una notte trascorsa insonne a chiedersi invano il perché avesse preso quel pezzetto di costola, il mattino dopo Giuseppe iniziò anche a domandarsi che cosa farne. Però, a quella domanda riuscì quasi subito a trovare una risposta. Approfittando del viaggio a Livorno per far visita ai suoceri, il Passerini troverà casa al suo osso affidandolo alla custodia di un vecchio prete, Don Elio Maltinti, che sarà ben felice di poter aggiungere alla già numerosa raccolta di resti di santi e martiri che affolla il suo altare una nuova reliquia, la reliquia di San Palmiro!

Per Giuseppe la vicenda sarebbe conclusa lì. Ma quell'osso, però, sembra essersi accorto di esser diventato reliquia ed entrato nella parte inizia ad esser causa di eventi, apparentemente straordinari, che andranno ad intrecciarsi con la vita e le trame degli altri protagonisti del romanzo, generando un'infinita serie di equivoci.

Casualità, coincidenze, errori oppure veri e propri miracoli? Come devono essere considerati quei fatti che sono iniziati ad accadere con la comparsa di quell'osso spacciato per reliquia e poi diventato tale a tutti gli effetti?

Il miracolo del comunista santo, cod. ISBN 9788899700034, può essere ordinato direttamente presso Rogas Edizioni, tramite la propria libreria di fiducia oppure via Internet tramite le principali librerie online.