Esce sabato 15 luglio Il suo nome è Bono Vox (LINEA-R, pag. 270), romanzo con protagonista il diciannovenne Denys Bilk.

Lo scrittore Mimmo Parisi ha all’attivo un pugno di pubblicazioni delle quali si citano in quest’occasione le ultime due, All’ombra di Diabolik, nata come corollario alla celebrazione dello scorso anno del personaggio delle sorelle Giussani e Il quinto Van Halen, romanzo che si avvale di quell’ambiente rock che si respirava negli anni ottanta a Los Angeles.

Il personaggio di Denys Bilk è ispirato a una figura reale. Il ragazzo, insieme a Sergej – suo fratello – trascorre gli anni che lo traghettano verso l’adolescenza in un istituto di Kiev. Il luogo è tetro e le occasioni di non farsi prendere dall’angoscia per far parte degli individui che devono riconoscenza a una società che si prende cura di loro, sono scarse. La Direzione stessa dell’istituto è economicamente perdente: sono i primi anni del duemila e nello sfasciato cinema parrocchiano interno i gestori possono permettersi di proiettare per i loro ospiti appena qualche vecchio film.

Ai due fratelli piace molto Il monello di Charlot. Una passione la loro che li accompagnerà per sempre. Vagheggiando un incontro con un vagabondo simpatico come quello del film fanno, con l’amico Pyotr, l’esperienza di una fallimentare evasione. Poi, ormai adolescenti, sono adottati. Sergej da un’aristocratica famiglia russa, Denys da una ucraina. La guerra voluta da Putin fa perdere loro i contatti. Seppur in un clima di disperazione bellica, riescono inaspettatamente a rivedersi; ma c’è solo il tempo di ricordare la semplice felicità che provavano per le scene di un film muto e fuori moda.

Il romanzo, Il suo nome è Bono Vox, prende il titolo dal vocalist degli U2 che – accompagnato dal fido chitarrista ‘The Edge’ – in occasione del conflitto russo-ucraino presenta un concerto  minimalista nella metropolitana di Kiev; cercando così di far confluire l’attenzione mondiale sull’Ucraina.

«Un romanzo deciso e attuale per una guerra inaspettata e inattuale».
                                          Amilcare Fini, Nella notizia