"Meloni, sei la dimostrazione di quanto il tuo governo non voglia dialogare con i giovani e che l'unica risposta che sei in grado di dare sono botte, manganellate e carcere. Che pericolo rappresentavano degli studenti, la maggioranza minorenni, che volevano solo far sentire la loro voce davanti al Parlamento? Con la deriva autoritaria di questo governo non si può più manifestare davanti a Montecitorio: studenti, operai e operaie vengono mandati lontano per non disturbare. Il decreto sicurezza manda in carcere fino a 6 anni chi blocca le strade perché protesta".

Così Angelo Bonelli, di AVS, ha commentato la violenza gratuita con cui, venerdì sera, la polizia ha manganellato alcuni degli studenti dei licei romani, pertanto molti dei quali minori, che avevano come unica colpa quella di far sentire la loro voce davanti a Montecitorio. 

Da alcune settimane gli studenti dei licei romani, anche occupando le loro scuole, sono in agitazione per protestare su vari temi, oltre che legati a problematiche relative all'istruzione, anche legati all'attualità politica, come la precarietà lavorativa, le disuguaglianze socio-economiche, la crisi climatica...

In risposta alle occupazioni, alcuni dirigenti scolastici, cercando di distinguersi nel voler supportare l'attuale governo (post) fascista, hanno annunciato provvedimenti contro gli studenti ritenuti responsabili di aver causato danni e di aver impedito l'ingresso ai docenti e al personale, durante le occupazioni. Gli studenti coinvolti potrebbero quindi rischiare sospensioni e altre conseguenze disciplinari.

"Non eravamo offensive, un poliziotto si è accanito su noi ragazze", ha spiegato una studentessa. "Eravamo in sesta fila, non stavamo spingendo e non ci stavamo muovendo. Eravamo quattro ragazze, di cui 3 minorenni, e la celere è arrivata e ha iniziato a picchiarci - ha raccontato la giovane - . Una mia amica ha preso delle manganellate in testa, ha dovuto mettere il ghiaccio". (fonte Ansa)

Così il capogruppo dem in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto

"Il corteo non era autorizzato. Ma questo non significa autorizzare a manganellare studenti tra i 16 e i 18 anni. Con gli studenti si parla, non si usa la violenza. Soprattutto davanti alla casa della democrazia: il Parlamento. Attenzione ad alimentare in un pezzo di giovani generazioni l'idea che lo Stato e le forze dell'ordine siano questa roba qui. Il Governo ha il dovere di dare delle spiegazioni".