Francesco Calzona è il nuovo allenatore del Napoli. E' il terzo allenatore che  la società di De Laurentiis cambia nel corso di questa stagione. Diciamo tribolata stagione. Calzona è stato per vari anni il vice di Sarri e di Spalletti, nel Napoli. Attualmente allena la nazionale della Slovacchia, del suo amico Marek Hamsik. Calzona, adesso ha il doppio ruolo di c.t. della Slovacchia e di allenatore del Napoli. Un caso più unico che raro, per certi aspetti.

Il Napoli, è la prima squadra italiana di serie A, che vede Calzona, come tecnico in primis e non più vice di qualcuno.
La conferenza-stampa tenutasi prima della gara di Champions League fra gli azzurri e il Barcellona al "Maradona" è stata esaustiva. Il Napoli del nuovo trainer azzurro dovrà essere consapevole della sua forza. Anche De Laurentiis ha detto ai suoi giocatori di cercare di chiudere in bellezza la stagione. Se fosse ancora possibile-aggiungiamo noi.

Stasera Napoli-Barcellona ottavi d'andata di finale della Champions League non è stato uno spettacolo esaltante. E nemmeno avrebbe potuto esserlo. Visto che entrambe le compagini stanno vivendo una crisi di gioco e di risultati. L' 1-1 finale è il giusto risultato finale, viste come sono andate le cose in campo. Un pareggio con goal, che è inutile negarlo, favorisce il passaggio ai quarti di finale della squadra catalana. Ma è ottimo, altresì, per il morale dei campani, soprattutto per il ritorno al goal di Osimhen. Deficitaria, invece la prova di Kvara. Cambiano gli allenatori, ma le prestazioni del georgiano, sono sempre poco convincenti. E' comunque dannoso ed anche impossibile, trarre, indicazioni o dare un  giudizio, riguardo questa gara. Poiché Calzona è solo 48 ore, che è subentrato a Mazzarri. E ce ne vorrà di tempo, prima che anche le nespole maturino! 

Nel post-partita di Napoli-Barcellona, il neo tecnico azzurro Francesco Calzona è intervenuto ai microfoni di Amazon Prime Video.

Come si sente? “Abbiamo tanto da lavorare, ma ho fatto i complimenti alla squadra perché abbiamo ritrovato la voglia di lottare. Abbiamo fatto un buon secondo tempo e un ottimo finale. E’ chiaro che a livello tattico abbiamo da fare un passo avanti. Abbiamo messo in campo giocatori proveniente dalla Coppa d’Africa che non stavano benissimo. Quando staranno meglio gli chiederò molto di più, soprattutto nella fase difensiva. Non c’era pressione davanti, abbiamo concesso cambi gioco, spazi nelle linee. Concedere tutto questo a una squadra di questo livello lo puoi pagare caro”.
Ma nel finale potevate vincere: “Nel finale la squadra ha creduto di vincere. Questo è un segnale importante, perché di solito nei finali avevano una sorta di calo. Ma lo spirito di questa squadra mi è piaciuto molto”.

La cosa che ti è piaciuta di più e quella che ti è piaciuta di meno? “Lo spirito della squadra, ho visto giocatori che hanno dato l’anima e non ci stavano a perdere contro un avversario fortissimo. Con i nostri problemi tattici siamo andati in difficoltà, c’era molto disordine in campo. Posso capire che in due giorni non si possono fare miracoli. Chi è subentrato ha messo un po’ a posto le cose perché erano freschi e hanno dato un po’ di linfa a questa squadra. Sono molto contento di chi è subentrato”.

Benissimo dal punto di vista mentale: “La prima mezz’ora abbiamo sofferto tanto per i motivi che ho detto. Poi la squadra ha reagito nel disordine ma ha reagito. Questa dote di reazione fino al 95’ contro una squadra così forte è una dote importante. Questo mi fa essere soddisfatto”.