L’AN.BTI, Associazione Nazionale Bus Turistici Italiani, guidata dal Presidente Riccardo Verona, fa i conti dopo oltre 2 anni di pandemia e 6 mesi di guerra: il settore ha un’offerta di lavoro per oltre 7500 autisti, ma non si trovano! Occorrono nuove politiche, retributive e formative, per colmare questo gap e indirizzare la forza lavoro verso la guida dei bus da turismo.

Ripartono i Bus Turistici, dopo 2 anni di grandi difficoltà: pandemia, guerra in Ucraina, prezzi del carburante alle stelle, aumento delle accise e delle materie prime; insomma, un periodo in cui l’intero settore del turismo ha vissuto momenti di sofferenza. Oggi per fortuna l’attività è pian piano ripartita e gli effetti si sono fatti sentire: i numeri e gli ‘indicatori di salute’ fin qui registrati e quelli attesi per i prossimi due mesi fanno ben sperare l’intera industria italiana del turismo che, se non raggiungerà i livelli dell’estate 2019, potrebbe andarci comunque molto vicino.

 Durante lo stop & go forzato, l’AN.BTI, Associazione Nazionale Bus Turistici Italiani, guidata dal Presidente Riccardo Verona, si è fatta portavoce di tutte le esigenze del settore e delle aziende associate, portandole all’attenzione di media, Istituzioni, addetti ai lavori e non. Tra i problemi “cronici” che affliggono il settore da diversi anni c’è quello della carenza del personale. Un problema che si è acuito notevolmente negli ultimi 2 anni perché molti autisti, rimasti parcheggiati e senza lavoro, hanno preso altre strade e, ad oggi, è difficile ricollocarli o assumere nuove risorse. Conti alla mano, mancano al settore, almeno 7.500 autisti, dato confermato da un sondaggio interno effettuato tra le imprese associate AN.BTI.

Con la ripresa dell’attività (quasi) a regime, a fronte di un’offerta crescente, la domanda resta molto scarsa o, peggio, di scarsa qualità. Un vulnus preoccupante. Il settore dei bus turistici rappresenta un’opportunità di formazione professionale e di accesso al mondo del lavoro per migliaia di giovani, inoccupati e disoccupati, eppure assumere risorse è divenuto estremamente complicato negli ultimi tempi.  L’Associazione ha evidenziato la problematica nelle sedi preposte, sia nelle audizioni svolte in Parlamento, sia nel corso di incontri istituzionali.

 Da 2 anni l’Associazione Nazionale dei Bus Turistici Italiani (AN.BTI) ha chiesto la revisione del CCNL di riferimento per dare il giusto riconoscimento alla professione di autista di bus turistici, predisponendo strumenti più agili nelle assunzioni, investendo nell’avvicinamento alla professione e nella formazione e dando seguito all’iniziativa per un’acquisizione meno onerosa della patente di guida, proposta dall’AN.BTI e accolta nel dicembre 2021 nel corso dell’esame del DL Proroghe 2022 in Commissioni riunite Affari costituzionali e Bilancio della Camera. La proposta rende più accessibile l’avvicinamento per i giovani inoccupati/disoccupati alla guida di bus turistici, attraverso un emendamento (approvato a larga maggioranza) che consentirà di ottenere incentivi al conseguimento della patente e delle abilitazioni professionali da parte di risorse da impiegare nel trasporto turistico di persone.

 Passi avanti, indubbiamente, ma non ancora sufficienti per dare al settore le risorse che mancano e soprattutto risorse di qualità, preparate, competenti e che abbiano chiara in mente l’importanza del ruolo di autista di bus turistici.

«Come AN.BTI chiediamo di avvicinare i giovani alla realtà dell'autista prima dei 24 anni, riportando la possibilità di conseguire il titolo abilitativo a 21 anni e attuando collaborazioni con le Aziende attraverso percorsi di stage e affiancamento al personale esperto: questo non può essere fatto solo a patente conseguita, però, e a totale spese dell'Azienda, ma attraverso percorsi di stage dove i ragazzi cominciano a rendersi conto del lavoro e delle sue mille sfaccettature prima di aver preso la patente o durante il percorso di studi», ha dichiarato il Presidente Riccardo Verona sull’argomento. 

Il turismo in Italia ha un ruolo storicamente decisivo in Italia e, in questa fase, sta tenendo a galla l’economia italiana. Nel 2019 l’indotto totale generato ha toccato il 13% del Pil. I bus turistici, che sono le “ruote del turismo” non possono rimanere al palo per carenza del personale. È necessario riconsiderare il valore dell'autista facendo comprendere ai giovani che è una vera e propria professione che richiede preparazione, capacità e skills ben precise. Il personale che guida un autobus è il primo biglietto da visita per un gruppo italiano o straniero che comincia un tour in Italia e come tale deve presentarsi al meglio. 

È necessario porre in essere una campagna di sensibilizzazione con gli istituti e le scuole guida e una revisione degli argomenti trattati durante il corso per la Carta di Qualificazione del Conducente (CQC) ed è necessario rivedere alcuni punti del contratto che abbiamo come comun denominatore la valorizzazione del lavoro svolto e della responsabilità, come ad esempio l’indennità nelle giornate festive (ad oggi ferma ad appena €5,00) e in quelle in cui l'autista resta fuori casa.

«Dobbiamo avere delle risorse per preparare gli aspiranti autisti. Il lavoro nostro lo deve spiegare chi lo fa. Se ci fossero dei fondi ad hoc potremmo dare una professionalità all’autista. Un conducente preparato è sempre meglio di uno non preparato, anzi, un conducente impreparato non può essere alla guida di un bus turistico. Dobbiamo garantire qualità massima dei nostri servizi durante i viaggi, proporre un turismo di alta qualità e concorrenziale, che possa competere con gli altri Paesi europei a vocazione turistica, che, oltre a investire nella formazione di autisti, riconoscono accise ridotte per i bus turistici e rimborsi per i rifornimenti effettuati sul proprio territorio nazionale da parte di operatori avente la sede legale in un diverso Stato membro», spiega Riccardo Verona. 

Al termine della stagione estiva, con le elezioni alle porte, con i progetti del PNRR in rampa di lancio è il momento di accelerare in direzione di un pieno riconoscimento del personale a bordo e degli autisti dei bus turistici.

AN.BTI – ASSOCIAZIONE NAZIONALE BUS TURISTICI ITALIANI



CHI SIAMO
L’Associazione Nazionale Bus turistici Italiani è il primo raggruppamento di rappresentanza a livello nazionale delle imprese di trasporto persone mediante noleggio di autobus ai sensi della legge 218/2003, a vocazione prevalentemente turistica.
L’esperienza del Comitato di base (Co.bti), formatosi a seguito della grave pandemia Covid per rappresentare le istanze e supportare un settore che ha specificità del tutto diverse dagli altri tipi di trasporto persone, il grande lavoro svolto e i risultati conseguiti hanno consolidato la necessità della costituzione di una Associazione che curi in modo specifico   i diritti e gli interessi delle imprese e degli operatori che si muovono nel turismo e per il turismo. 

I NOSTRI NUMERI 
Un settore che nel suo complesso conta 6 mila imprese 25 mila posti di lavoro, altrettanti bus che viaggiano sulle strade e autostrade italiane ed estere, che genera 2,5 mld annui di fatturato, 1,7 mld di chilometri percorsi ogni anno, 450 milioni di litri di carburante consumato nonché 100 milioni di euro di ticket bus versati ai Comuni.

COSA FACCIAMO
L’AN.BTI, costituitasi a novembre 2021, tutela   gli interessi sociali ed economici delle imprese e degli operatori rappresentati a tutti i livelli amministrativi ed istituzionali, nazionali comunitari ed internazionali, fornendo ai propri associati servizio di informazione, assistenza e consulenza per sostenere le loro esigenze di sviluppo economico e di qualificazione. Le imprese associate si riconoscono nei valori del mercato e della concorrenza, della responsabilità sociale dell’attività d’impresa e del servizio reso ai cittadini, ai consumatori e agli utenti.

SEDE
L’AN.BTI aderisce a Confcommercio-imprese per l’Italia ed ha la propria sede in Piazza G.G. Belli, 2 (Roma). 

Il nostro sito:  www.busturistici.com
Facebook: @BusTuristiciItaliani
Twitter: @BusTuristiciITA
LinkedIn: AN.BTI - Associazione Nazionale Bus Turistici Italiani

Se vuoi associarti, contattaci [email protected]