Qual è stato il momento in cui ti sei reso conto che la scrittura sarebbe diventata la tua vita e non solo una passione temporanea?
Ci sono momenti che cambiano tutto. Per me, quel momento è stato il riscontro di chi leggeva le mie storie. Scrivevo da anni, certo, ma mai per un pubblico più ampio di amici e familiari. Poi è arrivato Operazione Farfalla: Mostra i tuoi veri colori - Investi nel tuo futuro, il mio primo romanzo pubblicato in self su Amazon, scritto a quattro mani con Luigi Dilauro. Un'opera che fonde narrativa e tavole a fumetti, avventura e crescita personale, e che ho personalmente tradotto in inglese per portarlo ancora più lontano.
Luigi ha tracciato l’ossatura della storia, i messaggi chiave, e mi ha lasciato totale libertà creativa. Nessun vincolo, nessun limite. Ed è stato proprio quel senso di libertà a permettermi di costruire un racconto che ha superato la carta stampata, raggiungendo lettori di ogni genere: ragazzini di dieci anni, professionisti, manager, ultrasettantenni. Ognuno ha trovato qualcosa dentro quelle righe. C'è chi l'ha letto come una semplice storia d’avventura e chi l'ha vissuto come un'opportunità per riflettere su sé stesso.
Quel bisogno di trasformare il libro in qualcosa di più ha portato alla nascita di TRAKET: la mia arma segreta, uno strumento pensato per facilitare il lavoro interiore, menzionato nel romanzo e poi divenuto realtà. Un ponte tra la narrativa e la crescita personale, un modo per dare al lettore un mezzo concreto per applicare nella propria vita ciò che la storia ispirava.
Quando psicologi, formatori e insegnanti hanno iniziato a dirmi: "Questo libro dovrebbe essere letto nelle scuole", ho capito che la scrittura non era solo qualcosa che facevo. Era la mia strada.
Era un giorno di Febbraio del 2021. Da allora, non mi sono più fermato. Grazie Luigi.
Quando scrivi, ti ispirano più le esperienze personali o il mondo esterno? In che modo questi elementi si mescolano nei tuoi lavori?
Scrivere, per me, è un atto di esplorazione. Non mi interessa prendere la mia vita, camuffarla e riversarla sulla pagina come se bastasse cambiarle nome per renderla interessante. La scrittura è molto di più: è l’arte di trasformare idee, visioni e suggestioni in mondi che non esistono, ma che potrebbero.
Sono un avido lettore, e anche se il mio cuore batte per la fantascienza, il fantasy e il weird, con qualche incursione nell’horror psicologico e onirico, non mi limito mai a un solo genere. Leggo di tutto, perché ogni storia è un seme che germoglia in nuove domande, nuove intuizioni. Per questo, quando scrivo, non attingo tanto alle mie esperienze personali, quanto alla mia percezione del mondo, alle sensazioni che mi attraversano, ai pensieri che si annidano in angoli della mente ancora inesplorati.
Le mie storie nascono da un incessante frullare di idee, da domande che non mi lasciano in pace. E se...? E se il confine tra sogno e realtà fosse più sottile di quanto immaginiamo? E se la tecnologia evolvesse al punto da mettere in discussione la nostra stessa umanità? E se un’ombra non fosse solo un’ombra, ma il riflesso di qualcosa che non vogliamo vedere?
Non scrivo per raccontare me stesso. Scrivo per scoprire cosa c’è oltre l’orizzonte dell’immaginazione e far viaggiare altre menti assieme alla mia.
Cosa pensi della letteratura oggi? Credo che la scrittura possa ancora essere uno strumento di cambiamento o è ormai solo un prodotto di consumo come gli altri?
La letteratura è uno strumento di cambiamento, oggi più che mai. Non parlo solo di grandi rivoluzioni culturali o di libri che stravolgono il pensiero di un’epoca. Il cambiamento è anche sottile, intimo, quasi impercettibile. È l’arricchimento di un vocabolario, il risveglio dell’immaginazione, la capacità di vedere il mondo con occhi nuovi. Scrivere significa creare suggestioni, dare forma a pensieri che prima erano solo ombre nella mente di qualcuno. E da questa parte della barricata, non solo come lettore ma come autore, so che la letteratura ha ancora un potere enorme.
Certo, l’editoria esiste all’interno di un contesto economico che premia i numeri, e sarebbe ingenuo ignorarlo. Viviamo in un’epoca veloce, iperconnessa, dove chi sa garantire vendite elevate ha un vantaggio innegabile. Ma la letteratura non può essere solo un prodotto di consumo, perché non è un semplice oggetto da vendere e dimenticare. È cibo per il cervello, per l’anima, per l’immaginazione. E per sua natura, ha qualcosa che la distingue da ogni altra forma di intrattenimento: lascia un segno, persiste, continua a vivere dentro chi la incontra.
Anche nel mondo frenetico di oggi, un libro può ancora fermare il tempo. E questo, a mio parere, è il suo vero potere.