Non è stato un attacco informatico, né un errore umano, né tantomeno un fenomeno atmosferico estremo a causare il blackout che lunedì ha paralizzato la Penisola Iberica. Lo ha chiarito Red Eléctrica, la compagnia che gestisce la rete elettrica nazionale della Spagna, in una conferenza stampa tenuta mentre il Paese è ancora alle prese con le conseguenze della peggiore interruzione di corrente degli ultimi decenni.
Eduardo Prieto, direttore dei servizi operativi dell'azienda, ha puntato il dito su due episodi di "disconnessione", che secondo le analisi preliminari coinvolgerebbero impianti di produzione solare. "Non ci sono segnali di sabotaggio né errori procedurali", ha detto. "Ma qualcosa ha fatto crollare all'improvviso l'equilibrio tra produzione e domanda alle 12:33 di lunedì. È un evento senza precedenti".
La corrente è stata quasi completamente ripristinata durante la notte, ma le ripercussioni continuano a farsi sentire, in particolare nei trasporti. Le stazioni ferroviarie, da Madrid a Barcellona, sono ancora nel caos. Centinaia di persone hanno trascorso la notte su panche e pavimenti, in attesa di treni che arrivavano a singhiozzo. L'alta velocità e i collegamenti a lunga percorrenza stanno lentamente riprendendo, mentre metro e treni pendolari cercano di ritrovare una parvenza di regolarità.
Nel frattempo, alcune comunità autonome, una volta ristabilita l'energia, hanno chiesto la revoca del livello di allerta 3, attivato durante l'emergenza e che consente al governo centrale di assumere il controllo delle infrastrutture critiche. La misura, inedita, ha generato tensioni con i governi regionali, in particolare in Catalogna e nei Paesi Baschi.
Alle 9:00 di martedì, il primo ministro Pedro Sánchez ha convocato una riunione straordinaria del Consiglio per la Sicurezza Nazionale, presieduta dal re Filippo. "Dobbiamo capire cosa ha causato un blackout così improvviso. Non è mai successo prima", ha dichiarato Sánchez nella sua apparizione televisiva lunedì sera, sottolineando l'urgenza di fare chiarezza.
Le prime ipotesi tecniche parlano di un collasso nella sincronizzazione della rete elettrica dovuto alla rapida disconnessione di impianti solari, un fenomeno conosciuto, ma mai registrato a questa scala. Non si escludono a monte problemi di coordinamento o errori sistemici nel software di gestione della rete.
L'incidente solleva interrogativi pesanti sul grado di affidabilità del sistema elettrico spagnolo, in un momento in cui il Paese ha accelerato la transizione verso le energie rinnovabili. Se l'energia solare rappresenta oggi un pilastro fondamentale del mix energetico, resta il problema della sua intermittenza e della scarsa capacità di risposta immediata in situazioni critiche.