Sua ubiquità, il presidente del Consiglio Matteo Renzi, tra i molti luoghi in cui anche oggi era presente a fare campagna per il referendum costituzionale vi era anche Radio24, la radio di Confindustria.

Il conduttore della trasmissione, tra le domande rilvolte a Renzi, gliene ha fatta una anche su Vincenzo De Luca, chiedendogli se non fosse imbarazzato dalle affermazioni fatte dal presidente della regione Campania in una riunione con gli amministratori locali convocati proprio perché facessero campagna per il Sì.

De Luca, indicando ai presenti il sindaco di Agropoli come esempio, li invitava a fare altrettanto... quello che c---o volevano pur di portare, però, la gente a votare... naturalmente per il Sì.

Il rottamatore, il profeta del nuovo in politica, il messia del cambiamento... e chi più ne ha più ne metta, Matteo Renzi si è rifiutato di commentare la vicenda, affermando genericamente che il metodo De Luca non è il suo, ma sperticandosi poi nel fargli i complimenti dicendo che è stato ed è un grande amministratore della cosa pubblica.

In sostanza, uno come De Luca che promuove il voto di scambio e le conseguenti clientele è, per Matteo Renzi, sia come presidente del Consiglio che come segretario del Partito Democratico, un esempio da seguire per la gestione della cosa pubblica.

Adesso siamo arrivati pure all'esaltazione del voto di scambio!

La vicenda De Luca, curiosamente, non pare aver suscitato molto interesse nei media nazionali, impegnatissimi però nel far sapere che i 5 Stelle hanno falsificato le firme per partecipare alle comunali di Palermo, come se fosse uno scoop quando sono gli stessi responsabili dell'accaduto ad averlo confessato.

Ma l'informazione in Italia rispecchia le esigenze degli interessi politici degli editori che sono editori di comodo e non di fatto e che utilizzano i media solo per compiacere il Governo di turno per ottenere poi i finanziamenti gratuititi o quasi che permettano loro di continuare a far sopravvivere le aziende del proprio core business.

Il Partito Democratico su questa ennesima vicenda De Luca tace compatto, facendo finta di non sapere. C'è però la senatrice Ricchiuti, malignamente nota come la mamma (politica) di Pippo Civati quando lui militava ancora nel PD, che ha dichiarato a Il Fatto che si attiverà per avviare una procedura contro De Luca alla commissione di garanzia nazionale del partito, di cui lei fa parte.

È impossibile dire se la burocrazia interna del PD potrà impedire o meno alla Ricchiuti di procedere o di far diventare la vicenda De Luca di pubblico dominio.

Quel che ormai è evidente, con il non pronunciamento di Renzi nei confronti di De Luca, è che per il Partito Democratico il voto di scambio è uno strumento lecito e democratico per fare campagna elettorale.