"Consulenze in cambio di sostegno politico, promesse di denaro per far cadere una giunta: un copione purtroppo già visto che offende il senso delle istituzioni e la fiducia dei cittadini.La notizia dell'arresto del sindaco leghista di Vigevano, Andrea Ceffa, e di altre figure chiave legate all'amministrazione comunale e a enti locali, rappresenterebbe, se tutto questo fosse confermato, l'ennesima dimostrazione di come il centrodestra utilizzi le istituzioni come strumenti per interessi personali e giochi di potere.Questo per noi non è il modo di fare politica!Non ci sorprende che la Lega si precipiti a difendere i suoi esponenti, ma noi non possiamo accettare che comportamenti così gravi vengano minimizzati. Per questo ci auguriamo che la giustizia faccia rapidamente il suo corso e che chi ha sbagliato risponda delle proprie azioni. Non possiamo permettere che la fiducia dei cittadini venga tradita e che le fondamenta della nostra democrazia vengano minate".
Di cosa parla la nota del Movimento 5 stelle? Di quanto è accaduto stamani a Vigevano, un terremoto politico-giudiziario che coinvolge il sindaco leghista Andrea Ceffa, una consigliera di maggioranza, Roberta Giacometti, e tre dirigenti della municipalizzata ASM. In mattinata i Carabinieri, su mandato della Procura della Repubblica di Pavia guidata da Fabio Napoleone, hanno eseguito cinque ordinanze di custodia cautelare. Alla base dell'indagine, un intreccio di favori illeciti mirati a ottenere voti decisivi in Consiglio Comunale, rivelando una fitta rete di corruzione e abuso di potere.
Il caso affonda le radici in un episodio del 30 novembre 2022, ribattezzato "Congiura di Sant'Andrea". Quel giorno, il Consiglio Comunale di Vigevano fu teatro di un'ondata di dimissioni, provenienti non solo dall'opposizione, ma anche da alcuni membri della maggioranza. L'obiettivo? Far cadere il primo cittadino. Tuttavia, l'operazione fallì a causa di un dietrofront in extremis da parte di alcuni consiglieri che, all'ultimo momento, decisero di non aderire al piano.
Secondo le accuse, questo colpo di scena non sarebbe stato frutto di una semplice mediazione politica, ma di un'operazione corruttiva orchestrata dal sindaco stesso.
La Procura sostiene che Andrea Ceffa, per evitare la caduta della sua amministrazione, abbia “comprato” il supporto decisivo di una consigliera comunale. Attraverso un prestanome, Ceffa avrebbe procurato alla consigliera una consulenza retribuita presso ASM Vigevano, una consulenza giudicata dagli inquirenti priva di utilità per l'azienda.
I dirigenti di ASM coinvolti avrebbero accettato e agevolato la manovra, nonostante fossero consapevoli dell'illegittimità e dell'inutilità dell'incarico, che si configurava unicamente come un mezzo per garantire un vantaggio economico illecito alla consigliera.
Ma non è finita qua. La vicenda si complica ulteriormente con un secondo filone d'indagine che vede coinvolti esponenti della corrente avversaria al sindaco, tra cui Angelo Ciocca, ex parlamentare europeo della Lega, e l'imprenditore edile Alberto Righini. Entrambi sono accusati di aver promesso a un consigliere comunale un compenso di 15.000 euro in cambio delle sue dimissioni, strategia mirata a destabilizzare la maggioranza.
Per far luce su queste accuse, gli inquirenti hanno perquisito le abitazioni e gli uffici dei due sospettati. Possibili ulteriori sviluppi nelle prossime ore.
Trattandosi di uno scandalo in quota Lega, non poteva mancare il commento - come sempre assurdo e inutile - del segretario del partito, Matteo Salvini:
"Conosco Andrea Ceffa, così come lo conoscono i suoi concittadini e tutta la Lega come persona onesta e corretta e all'esclusivo servizio del bene della sua città. Io personalmente e tutto il partito siamo al suo fianco, certi della sua integrità, e contiamo che possa chiudersi rapidamente questa brutta pagina, sicuri che possa dimostrare la sua totale innocenza. Da ministro ho lavorato con lui su alcune opere strategiche a partire dalla Vigevano-Malpensa e confido possa tornare al più presto in ufficio".