Entrano parlando amabilmente.
Beauvoir "Vorrei tanto rilassarmi. Ridere, bere, ballare".
Signoret "Da ragazza ti divertivi, lo so. Non negarlo".
Beauvoir "Ballare bene non mi è mai riuscito. E poi a Sartre non piaceva. Senti, perché hai accettato? Sapevi che ci sarebbe stata lei"
Signoret "Mi stupisce che sia proprio tu, a dirlo. Ne hai sopportate tante".
Beauvoir "Era diverso. Non stavamo su quei rotocalchi. Alla gente, di noi, non importava un fico secco. Tu l'avevi trattata da amica, l'avevi aiutata".
Signoret "Sai come stavano le cose. Era una questione tra Yves e me. Certo che mia figlia ebbe un sacco di fastidi e questo mi addolorava. Piuttosto, siamo i soli francesi? Diranno che ci diamo delle arie".
Beauvoir "Lo direbbero in ogni caso. Un po' è vero, no? Noi parigini, poi!"
Si sente il rumore di una conversazione animata, quasi una lite.
X "Non saranno queste stronzate a farmi cambiare idea, sappilo!"
King "Credevo ti fossi calmato, ultimamente. Mi pento di averti sempre difeso".
X "Non so che farmene, della tua difesa. Non è che non ti stimassi e riconosco i miei eccessi, ma tu sei stato troppo molle, con loro".
King "Non ti offendere, ma le tue argomentazioni sono monotone. E quanto al molle, dimmi che mi sono sparato da solo, se hai coraggio!"
Entrano.
King "Signore". Stringe la mano alle due Simone.
Signoret "Oh bella! Allora era vero! Non sa quanto desiderassi incontrarla".
King "Il piacere è mio. Malcom, hai visto che lieta compagnia?"
X "Salve".
Beauvoir " Lei è un osso duro. Credo che non abbia mai letto libri scritti da donne. Sbaglio?"
Silenzio imbarazzato.
Beauvoir (sorridendo) "Che fa, si vergogna? Ne ha ben ragione!"
X (sbotta) "Ho il massimo rispetto per le donne".
Beauvoir "Se stanno chiuse in casa ad attendere lo sposo, immagino. Però, in fondo, la capisco. Per quanto mi riguarda, ero considerata un'integralista, senza mezzi termini".
King "Lei mi piace. Ha centrato il punto. Devo confessare che, di libri di donne, ne so poco anch'io." Si volta verso Signoret "Inoltre non ho mai visto un suo film, mi spiace".
Signoret "Non si preoccupi. Se può interessarle, anch'io ho scritto qualcosa".
X "Le femmine sono vanesie. Vanno in cerca di complimenti".
Signoret "Alla fine, lei si è ritrovato circondato da donne, con tutte quelle figlie. Ben le sta".
Ridono.
X "Signora, mi dica... se ho ben compreso, lei è un'intellettuale. Com'è che ci riconosciamo, in questa condizione? Non c'è più l'età anagrafica, ritengo. E perché devo stare in vostra compagnia, quando avrei preferito la mia Betty?"
Beauvoir "Spiacente, non sono uno scienziato, ma potrà incontrarne uno tra poco. Lei è perfettamente in grado di darsi la spiegazione che preferisce".
Signoret "Non discuterete, per caso?"
Beauvoir "No davvero. Non esiste materia del contendere. Se un domani il signore si troverà nei panni di una ricca ereditiera bianca del New England, saranno guai per lui. Non vorrei essere al suo posto".
King "Professoressa, mi perdoni, ho qualche difficoltà a ragionare in questi termini".
Beauvoir "A chi lo dice. Era solo un'ipotesi di studio".
X, con un sorriso beffardo, fa per uscire dall'appartamento. Gli si fanno incontro due figure piccole, esili, curve.
Gandhi "Eccoci qui. Dall'India hanno mandato un velivolo minuscolo e abbiamo fatto molti scali. Mi scuso per il ritardo".
La donna tace.
Signoret "Sono sempre stata un tipo curioso, ma non mi ci raccapezzo più. Madre, può aiutarci?"
Teresa (alzando appena il viso) "Temo di no. Mi sono sempre affidata. Devo pregare. Seguirò le indicazioni".
X "Quali indicazioni? Dobbiamo arrangiarci. Mi hanno consegnato una cartina e un elenco di nomi":
King "Perché proprio a te?"
X "Chi lo sa. Avrò carisma". Ghigna e continua.
"Dobbiamo fare l'appello".
King "Non ti facevo così docile agli ordini".
X "Sono curioso anch'io e queste erano le condizioni".
Beauvoir "Se no, cosa succede?"
X "Classica obiezione femminile. Mai buone a obbedire e star zitte".
Gandhi "Per un periodo della mia vita ho tenuto questo atteggiamento, con mia moglie. Non me lo sono mai perdonato".
X "Mi stai giudicando?"
Gandhi "Grazie per avermelo fatto notare. Sono sempre molto impuro. Spero di rimediare".
Teresa prega sottovoce, un rosario tra le mani.