Il gran premio di Ungheria di Formula 1 è finito come è iniziato, con le due Ferrari di Vettel e Raikkonen al primo e secondo posto, seguite dalle Mercedes di Bottas e Hamilton. Guardando i tempi dell'ordine di arrivo, senza aver visto la corsa, si potrebbe persino pensare che sia stata una gara senza storia. Invece non è così.

Già subito dopo il via, il solito Verstappen ha pensato bene di mettere in mostra la sua ormai ben nota aggressività. A farne le spese questa volta è stato il suo compagno di squadra Ricciardo. Per mantenere la posizione, il pilota olandese ha volontariamente colpito la vettura di Ricciardo costringedolo a fermarsi ai margini della pista e a far entrare la safety car.

Ricciardo aveva vinto in Ungheria nel 2014 ed era andato sul podio nei due anni seguenti. Inutile dire che Verstappen ha eliminato la Red Bull dalla lotta per il podio, visto che anche lui ha subito le conseguenze per aver causato l'incidente con una penalizzazione che ha compromesso il resto della sua gara.

Per quanto riguarda la lotta tra Ferrari e Mercedes non c'è stata praticamente storia fino a 30 giri dal termine. A partire dal 40esimo giro, Vettel, che aveva avuto un fastidio fin quasi dall'inizio della gara con la vettura che non manteneva un perfetto allineamento, scopre all'improvviso di avere un problema.

Mantenendo il volante dritto sul rettilineo la sua Ferrari avrebbe seguito un percorso del tutto "personale" rispetto al tracciato e sarebbe andata fuori pista. Impossibile risolvere il problema ed impossibile capirne il motivo. Per evitare che il problema potesse ulteriormente peggiorare, dai box hanno consigliato a Vettel di guidare evitando l'aiuto dei cordoli.

Quindi, per quasi metà gara, il pilota tedesco della Ferrari ha dovuto guidare con un handicap non da poco, tanto che i suoi tempi sul giro ne hanno risentito. Così, Raikkonen, Bottas e Hamilton hanno finito quasi per tallonarlo. E la giornata per Vettel poteva trasformarsi in un disastro se Riakkonen, invece di sorpassarlo ed andare a vincere la gara con tranquillità, non avesse interpretato, come è stato, il ruolo di guardaspalle.

Per 30 giri il finlandese ha badato a tener dietro le due Mercedes, rinunciando a tagliare il traguardo per primo. I due piloti della casa tedesca, a venti giri dal termine, per ordine di scuderia, si sono dati il cambio. Hamilton ha chiesto ai box che Bottas si facesse da parte perché lui credeva di avere il passo per vincere.

Platealmente, Bottas ha rallentato cedendo la terza piazza al pilota inglese. A quel punto Hamilton ha provato a forzare il ritmo, ma senza riuscire ad arrivare dietro a Raikkonen oltre il mezzo secondo di distacco. Di più non ne aveva per tentare il sorpasso. All'ultimo giro, visto che non era riuscito a fare meglio del compagno di squadra, Hamilton ha rallentato e si è fatto superare da Bottas poco prima del traguardo, "riconsegnando" così la terza posizione al proprio compagno di squadra.

Quinto ha tagliato il traguardo Verstappen e sesto un "miracoloso" Alonso che finalmente è riuscito a terminare una gara con una McLaren Honda persino guidabile, tanto che suo è stato il giro più veloce della gara.

Con questa vittoria, da condividere a metà con Raikkonen, Vettel ha consolidato il suo primato nella classifica mondiale portando a 14 punti il suo vantaggio su Hamilton.

Dopo la pausa estiva, il prossimo appuntamento per la Formula 1 sarà in Belgio dove si correrà sul circuito di Spa-Francorchamps, domenica 27 agosto.