In una lettera personale datata 20 novembre 2024, Papa Francesco ha offerto a Davide Romano un profondo accompagnamento spirituale, confermando un rapporto di corrispondenza ricco di significato umano e religioso.


Il Pontefice accoglie con “affetto” la lettera di Romano, sottolineando un “cuore assetato di Dio” e un desiderio di servire il Signore. Citando direttamente il profeta Geremia, Francesco descrive un'esperienza di chiamata divina: “Mi hai sedotto, Signore, e io mi sono lasciato sedurre; mi hai fatto forza e hai prevalso”.


L'attenzione del Papa si sofferma sulla Compagnia del Vangelo, realtà che riflette una Chiesa “povera e per i poveri”. Francesco incoraggia Romano a proseguire questa missione con “umiltà e perseveranza”, utilizzando una metafora evangelica: “il seme, per dare frutto, deve morire nella terra”.


Nel testo emerge un messaggio profondo sulla vocazione, intesa non solo come dono ma come “compito” che richiede “ascolto, pazienza e apertura al mistero di Dio”. Il Pontefice invita Romano a coltivare questa chiamata attraverso “preghiera, discernimento e dialogo con persone di fede”.


Un passaggio significativo richiama le parole di Gesù: “Se uno mi vuol servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore”. Francesco richiama Romano a essere fedele “alle piccole cose” e a non temere di abbracciare la propria croce, vedendola come “il segno più grande dell'amore di Dio”.


Riprendendo un suo precedente scritto, Evangelii Gaudium, il Papa ribadisce un concetto centrale: “La gioia del Vangelo riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù. Con Gesù Cristo sempre nasce e rinasce la gioia”.


La lettera si conclude con un'intensa preghiera e benedizione, affidando Romano all'intercessione di Maria e all'abbraccio misericordioso del Padre. Un dialogo che testimonia la capacità di Francesco di stabilire una relazione personale e profonda, andando oltre la formalità istituzionale.


Lo scambio epistolare tra il Papa e Romano si configura così come un esempio significativo di accompagnamento spirituale, dove la vicinanza umana si intreccia con una riflessione teologica intensa e coinvolgente.