"Aho! 'A visita a Trampe è stata 'n successone: nun m'ha neppure fatto vesti' da cammeriera!"
Questo Meloni non lo ha detto, ma probabilmente è ciò che deve aver pensato, visto che, in base a quel poco che ne sappiamo (un resoconto da Palazzo Chigi non è stato ancora pubblicato), la sora Giorgia ha promesso al dittatore a stelle e strisce che lei aumenterà le spese militari (astenendosi dal dire quando e come), aumenterà gli acquisti del costosissimo gas liquido americano (tanto le bollette le pagano gli italiani), lavorerà con gli USA sul nucleare (cioè acquisterà dagli USA impianti/componenti/carburante... ???) e, come se non bastasse, ha annunciato 10 miliardi di investimenti negli Stati Uniti, quando in Italia sono praticamente pari a zero!
Le è mancato di dire che gli ha pure sistemato camera, salotto, bagno e cucina prima di andarsene e poi il servizio sarebbe stato completo.
Ma non doveva parlare di dazi? Figuriamoci. Ha detto che, forse, Trump lo farà in Italia, dove lei lo ha invitato e dove, nell'occasione, potrebbe incontrare i vertici dell'Ue... senza però che il nome della von der Leyen sia stato fatto.
Tutto questo è stato descritto come un successone che i (post) fascisti nostrani hanno subito commentato con entusiasmo dichiarando che le opposizioni, a seguito dell'evento, sono schiattate dalla bile, implose, evaporate schiumando rabbia, ecc.
Quanto sopra riassunto, corredato dagli ampollosi commenti di Trump alla premier, viene etichettato dalla propaganda (post) fascista come evento epocale, tanto che la sora Meloni, a seguito di ciò, avrebbe addirittura stupito il mondo!
È chiaro che stiamo parlando di politici e giornalisti che non stanno bene o, se stanno bene, sanno che le loro fortune sono direttamente proporzionali al loro loro servilismo. Insomma... stiamo parlando di casi umani... non è una novità.
Oltre a pagliacciate e disastri economici, c'è anche un altro aspetto che dobbiamo sottolineare nelle parole della serva Meloni: tanto era il suo desiderio di compiacere il padrone, che la sora Giorgia ha voluto sottolineare di condividere le scelte politiche di Trump, tra cui la lotta alla "cultura woke", promuovondole come strumento per ridisegnare l'Occidente.
Tradotto in breve, la (post) fascista Meloni ha applaudito il nazifascista d'America per aver graziato 1.500 delinquenti che avevano tentato un colpo di Stato assaltando il Congresso, per aver deportato persone ignorando decisioni contrarie dei tribunali, per aver arrestato delle persone "colpevoli" di aver manifestato pacificamente la loro opinione, per aver ignorato le prerogative del Congresso con ordini esecutivi, per aver minacciato di licenziare giudici che cercano di far rispettare la legge, per aver ricattato le università cui vengono bloccati i finanziamenti se non danno seguito ai diktat da lui imposti, per aver tagliato fondi di aiuto internazionali, per aver licenziato decine di migliaia di dipendenti pubblici con scuse raccapriccianti, per aver...
Insomma, la lista è infinita, ma la sostanza è semplice: Trump è un dittatore e il suo scopo è quello di trasformare gli Stati Uniti in una gabbia dove non vi siano garanzie se non per chi sostenga il nazifascismo, con l'intento di esportare tale regime anche in Europa.
Meloni, in pratica, ha detto di condividere tutte le porcate sopra elencate (ma si tratta solo di alcune!) e auspica che siano replicate anche in Europa. Intanto lei si è portata avanti con il lavoro approvando, con la complicità dell'inerte Mattarella, l'incostituzionale decreto legge Sicurezza.