22 settembre: si celebra il giorno della fertilità o, in base alle direttive comunicative del Governo Renzi, il Fertility Day, mentre a Milano e provincia, secondo quanto ha recentemente affermato Matteo Salvini è altrimenti conosciuto come el dì de la ciulata.

Per ricordare che cosa sia, è giusto richiamare le parole dello stesso ministro della Salute  Beatrice Lorenzin che lo ha ideato e organizzato.

"Il Fertility day è la Giornata Nazionale di informazione e formazione sulla fertilità, indetta con Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 28 luglio 2016, su proposta del Ministero della Salute.

La Giornata costituisce una delle azioni  di prevenzione dell’infertilità previste dal Piano Nazionale per la fertilità, elaborato nel maggio 2015 dagli esperti del Tavolo consultivo in materia di tutela e conoscenza della fertilità e prevenzione delle cause di infertilità."

Per chi nutrisse dei dubbi sul virgolettato, è opportuno ricordare e sottolineare che quanto sopra riportato è ciò che lo stesso ministero della Salute ha pubblicato sul proprio sito web.

Già nelle scorse settimane, l'iniziativa  aveva fatto parlare di sé, e non bene, sia in relazione ai contenuti e alla sua utilità, o inutilità in base ai punti di vista, sia in relazione alle scelte comunicative fatte dal ministero per la promozione della giornata.

Beatrice Lorenzin, di persona personalmente, era intervenuta giurando sulla bontà dell'iniziativa e, allo stesso tempo, convenendo che avrebbe cambiato alcuni manifesti visto che avevano urtato la sensibilità delle donne... o perlomeno di alcune di esse.

Detto fatto. Adesso per pubblicizzare l'iniziativa, la ministra ha utilizzato anche l'immagine sotto riportata che con una campagna per la fertilità sembra avere poco a che vedere, mentre invece è perfetta per una campagna di promozione per la salvaguardia della "pura razza ariana".


Sinceramente, quali siano le buone abitudini rappresentate da quattro facce sorridenti, rigorosamente bianche e ben curate non si comprende... al di là di qualsiasi polemica. E non si comprende neppure perché i cattivi compagni da abbandonare, che sembrano intenti a drogarsi, debbano essere rappresentati da persone con i capelli arruffati e non di "pura razza bianca".

Il titolo sopra riportato, Stili di vita corretti, ci spiega le due immagini. La fertilità dipende anche dagli stili di vita.

Gli stili di vita rappresentati in alto, che non si capisce quali siano, ma che sono comunque buoni e belli perché lo certificano le facce sorridenti di "pura razza ariana" sono da seguire, mentre drogarsi, come testimoniato in basso anche da un "nero", non fa per nulla bene a chi vuole riprodursi.

Riassumendo: bianco e ordinato è buono e bello, nero e disordinato è brutto e cattivo.

Qualsiasi insulto a chi ha ideato la campagna della Lorenzin e alla stessa Lorenzin che non può non averla approvata è del tutto lecito e sicuramente non abbastanza efficace. Ma è possibile che oggi un ministro della Repubblica abbia il coraggio di promuovere delle iniziative con immagini di questo tipo? Evidentemente sì, perché lo ha fatto. 

Ma anche no. Infatti, dopo le dovute e naturali polemiche suscitate da quella insensata immagine, il ministro Beatrice Lorenzin, a cui evidentemente qualcuno è riuscito a far misericordiosamente comprendere l'enormità della gaffe, è "prontamente" intervenuta a porre rimedio con la seguente dichiarazione:

«In relazione alle polemiche relative alle accuse di razzismo rivolte al Ministero della Salute per un'immagine contenuta in uno degli opuscoli divulgativi sulla prevenzione della fertilità predisposti per il Fertility Day, [sua Eccellenza] il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin dichiara di aver già attivato il procedimento disciplinare e quello per la revoca dell’incarico dirigenziale nei confronti del responsabile della direzione generale della comunicazione istituzionale del suo Dicastero che ha curato la redazione e la diffusione del materiale informativo.

Il Ministro comunica altresì di aver dato mandato ai propri Uffici di accertare perché l'immagine visionata e vidimata dal Gabinetto non corrisponda esattamente a quella apparsa sul sito. Il Ministro ha dato disposizioni affinché l’immagine venga sostituita e ritirato l’opuscolo informativo.» 

E alla fine, ancora una volta, è andata in scena l'ennesima rappresentazione di un ministro a cui le cose accadono senza che ne sapesse niente, a sua totale insaputa. E  meno male che Matteo Renzi avrebbe dovuto rottamare certi politici e certa politica, altrimenti oggi chissà a che cosa  avremmo dovuto assistere.