"Cari amici, nel 2025 celebreremo l’ottantesimo anniversario della Carta delle Nazioni Unite. Carta che sancisce principi e valori che in questo tempo sono stati messi in discussione addirittura da un membro permanente del Consiglio di sicurezza, ma sulla cui difesa l’Italia non intende arretrare. Perché sono principi e valori posti a garanzia di tutti, soprattutto delle Nazioni che hanno meno strumenti per difendersi. Come sempre la legge deve essere uguale per tutti, ma perché questo serve soprattutto a difendere i più deboli. È per questo che non possiamo voltarci dall’altra parte di fronte al diritto dell’Ucraina a difendere le sue frontiere, la sua sovranità, la sua libertà. Così come affermiamo il diritto dello Stato di Israele di difendersi da attacchi esterni, come quello orribile del 7 ottobre scorso, ma allo stesso tempo chiediamo ad Israele di rispettare il diritto internazionale, tutelando la popolazione civile, anch’essa in gran parte vittima di Hamas e delle sue scelte distruttive. E seguendo lo stesso ragionamento sosteniamo, ovviamente, anche il diritto del popolo palestinese ad avere un proprio Stato. Ma affinché questo possa vedere presto la luce è necessario che i palestinesi lo affidino a una leadership ispirata al dialogo, alla stabilizzazione del Medio Oriente e all’autonomia. Gli Accordi di Abramo hanno dimostrato la possibilità di convivere e cooperare vantaggiosamente sulla base del mutuo riconoscimento. Se questa è la prospettiva sulla quale tutti dobbiamo lavorare, e lo è, oggi l’imperativo è raggiungere, senza ulteriori ritardi, un cessate il fuoco a Gaza e l’immediato rilascio degli ostaggi israeliani. Non possiamo più assistere a tragedie come quelle di questi giorni nel Sud e nell’Est del Libano, con il coinvolgimento di civili inermi, tra cui numerosi bambini.Detto questo, l’anniversario del prossimo anno impone a tutti noi un’occasione storica. Essere finalmente consapevoli che, piaccia o no, i problemi di oggi ci coinvolgono e ci riguardano tutti". 

Quello sopra riportato è uno dei tanti passaggi astrusi (attributo eufemistico che dovrebbe essere sostituito con altri ben più incisivi, ma purtroppo molto meno educati) che la premier Meloni ha avuto il coraggio di leggere durante il suo intervento di ieri all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

Meloni cita la Carta dell'ONU per poi celebrare il povero Stato di Israele costretto suo malgrado a commettere un genocidio a Gaza, un altro in Cisgiordania e un altro ancora in Libano.

Un collegamento, quello tra ONU e Israele, alquanto inopportuno visto che l'ambasciatore alle Nazioni Unite dello Stato ebraico, rivolgendosi a quella Assemblea, ha materialmente stracciato quella carta celebrata da Meloni, solo perché la maggioranza delle nazioni aveva votato affinché alla Palestina fossero garantiti pieni diritti nelle riunioni e nelle decisioni dell'ONU.

E nonostante ciò, quella povera inconsapevole - distratta o bugiarda - che inopportunamente occupa Palazzo Chigi ha avuto il coraggio di dire che la crisi in Medio Oriente e una soluzione a due Stati sarebbe ostacolata da una leadership palestinese non ispirata al dialogo, quando solo qualche settimana fa i suoi tanto apprezzati parlamentari neofascisti ebrei eletti alla Knesset hanno votato per ribadire che non approveranno mai una soluzione a due Stati, mentre non solo hanno iniziato a radere al suolo Gaza per scacciarne i residenti palestinesi, ma stanno facendo altrettanto in Cisgiordania e in Libano.

Ma a Meloni le sole bestialità pronunciate su questo argomento non sembravano sufficienti e allora ha voluto aggiungerne un'altra, dicendo che "gli Accordi di Abramo hanno dimostrato la possibilità di convivere e cooperare vantaggiosamente sulla base del mutuo riconoscimento". Gli accordi di Abramo, celebrati dalle destre neofasciste di tutto l'occidente, sono stati l'apoteosi del disconoscimento della soluzione a due Stati, visto che tra Israele e Stati arabi che li hanno sottoscritti della questione palestinese non si è fatto cenno alcuno... anzi, è stata volutamente messa da parte. UN bell'esempio di convivenza e mutuo riconoscimento... non c'è che dire!

Nel vaniloquio che contraddistingue la sua retorica (post)fascista, Meloni si è inoltre dimenticata per la milionesima volta di accennare, anche solo vagamente, quali sarebbero i passi da lei suggeriti per avviare concretamente una soluzione a due Stati in Palestina. Così... per cusiosità. Ma questa misera soddisfazione non l'ha concessa. Non è l'unica a farlo, va detto. 

Perché pretenderlo? Perché la stessa signora Meloni, sempre ieri, ci ha di nuovo spiegato che mentre Gaza, Cisgiordania e Libano NON hanno diritto a difendere i loro confini se ad attaccarli è Israele, al contrario ha invece il diritto di farlo l'Ucraina che l'occidente, Italia compresa, deve sostenere in modo che possa "difendere le sue frontiere, la sua sovranità, la sua libertà".

Ma perché l'Ucraina deve avere diritto alla sovranità e alla libertà, mentre lo stesso diritto non deve essere riconosciuto alla Palestina e ai palestinesi, a cui è stata "rubata" la terra prima nel 1947 e poi nel 1967... con il furto che ancora continua?