Una delle cose che ancora mancava a Zelensky era suonare la campanella di avvio apertura delle contrattazioni a Wall Street. Lo ha fatto questo martedì, da remoto, per lanciare una piattaforma di investimento di oltre 500 progetti del valore di 400 miliardi di dollari ​​per aiutare a ricostruire l'economia ucraina... anche se la guerra con la Russia non è ben chiaro quando e come terminerà.

Il problema, a questo punto, è il trascinarsi della guerra. Un problema di cui non sembra si preoccupino, e ad esser sinceri non se ne sono mai preoccupati, gli americani, mentre gli europei non danno neppure la sensazione di comprenderne l'importanza... oltre che l'esistenza.

Al punto in cui siamo, paradossalmente, l'unica soluzione per far terminare questa guerra il più in fretta possibile è rifornire gli ucraini di tutte le armi immaginabili e non per ricacciare i russi nel più breve tempo nei loro confini. Ma non sembra che sia questa l'intenzione dell'Ue.

Ad esempio, secondo il quotidiano tedesco Die Welt, il produttore Krauss-Maffei Wegmann (KMW) sarebbe pronto a fornire all'Ucraina 100 carri armati Leopard 2A7, compresi pezzi di ricambio e sessioni di addestramento, per un valore di 1,55 miliardi di euro, ma il cancelliere Olaf Scholz non avrebbe - per il momento - dato il via libera alla vendita.

In compenso, la commissaria Ue Ylva Johansson ha fatto sapere di voler appoggiare la proposta di non concedere visti ai cittadini russi per l'ingresso in Europa... come se dopo aver loro bloccato le carte di credito ci sia la fila per venire in Francia o in Italia. Poi, ai cittadini russi che vanno allegramente a fare le loro vacanza in Turchia, che cosa può importare se non possono venire a farle in Europa?

E proposte simili potrebbero far terminare la guerra in corso?

Evidentemente no, considerando anche le dichiarazioni di Kiev che adesso non solo vuole liberare il Donbass, ma pensa anche di volersi riprendere la Crimea. 

E sul fronte militare gli ucraini fanno sapere che nell'oblast di Kherson ormai bombardano anche i ponti di barche costruiti dai russi e che la notte scorsa, in quella regione, hanno colpito alcune postazioni russe distruggendo anche un deposito di munizioni. Contemporaneamente stanno facendo anche progressi, per ora piccoli, nel tentativo di riprendersi il territorio perduto nell'oblast di Luhansk.

Questi gli ultimi dati sulle perdite russe in Ucraina dallo scorso 24 febbraio:  50.150 soldati, 2.077 carri armati, 4.484 veicoli corazzati da combattimento, 3.305 veicoli e serbatoi di carburante, 1.179 sistemi di artiglieria, 296 sistemi di lancio multiplo di razzi, 156 sistemi di difesa aerea, 207 elicotteri, 236 aeroplani, 876 droni e 15 imbarcazioni.