Furlani choc: “Il Milan era vicino al fallimento…”
Giorgio Furlani, attuale CEO del Milan, è intervenuto dal palco del DLA Piper Sport Forum, tornando sull’acquisto da parte di Elliott: “La società Milan non era sostenibile come lo è oggi e sì, era vicina al fallimento. Come Elliott abbiamo dovuto fare un grande turn around, che si è basato su quattro colonne fondamentali: per primo il successo sportivo, perché non c’è progetto nel calcio e nel Milan che non abbia alla base il successo sportivo, per secondo l’aggiustamento dei costi, soprattutto quelli relativi ai calciatori che erano troppo alti per le performance, per terzo gli investimenti nell’area commerciale per avere ricavi commerciali da reinvestire e per quarto – ahimé – il nuovo stadio”.


Luis Alberto: “Lazio, siamo in fiducia ma bisogna fare di più”

Autore di un ottimo inizio di stagione, Luis Alberto ha dimostrato di essere anche un ottimo leader, sia in campo che fuori. Lo spagnolo è a tutti gli effetti un elemento imprescindibile della Lazio, come dimostrano le sue dichiarazioni e la fiducia che gode tra i compagni di squadra. Ai microfoni di Lazio Style Radio, il calciatore ha parlato a ruota libera di diversi argomenti, spaziando dall’andamento in campionato alla famiglia. Di seguito tutte le dichiarazioni.

Il ruolo di guida della squadra? “Sono qua da tanti anni, so come vanno le cose. A inizio stagione non eravamo al top, ho ritenuto dovessimo essere noi più esperti a parlare. Ogni anno è una stagione diversa, noi quest’anno abbiamo avuto tanti acquisti dall’estero e abbiamo avuto bisogno di tempo. La squadra è cresciuta tanto, ci sono state gare in cui non ci siamo stati. Ora si vede una squadra diversa, che ha iniziato a difendere come chiede il mister. Dobbiamo guardarci però un po’ dentro: è chiaro che ci sia bisogno di più gol da parte di tutti, dagli attaccanti alle mezzali. Le partite devono essere vinte”.

Sugli obiettivi della squadra: “Siamo in fiducia, anche se arriva un calendario tosta senza sosta fino a marzo. Ma dobbiamo metterci in testa che dobbiamo difendere come nelle ultime gare provando a fare più gol per trovare i punti. Stiamo andando male dal punto di vista realizzativo ma siamo lì in classifica: tornando a segnare la Lazio tornerà in zona Europa”.

Il palo al derby? “Era un tiro difficile, con quella direzione di solito tocca il palo ed entra, ma questa volta non è stata così. È un peccato, non era una partita normale ma un derby. E quel gol avrebbe cambiato la gara. Non si può fare sempre lo stesso gioco. Bisogna anche attaccare la profondità e non andare sempre sull’uno contro uno per creare più difficoltà alla squadra avversaria”.

Cosa sta mancando? “Ci sta mancando un po’ quel movimento anche a noi mezzali, anche il mister ce lo sta dicendo. Nel momento in cui Ciro tornerà al 100% ci darà tutto quello che ci ha dato in questi anni, mentre Zaccagni deve impararlo al meglio perché sa che con quel movimento può far molto male agli avversari. Il nostro gioco in queste ultime due o tre gare è stato anche un po’ penalizzato, perché il campo fa un po’ schifo, è stato difficile dal punto di visto tecnico: il pallone rimbalzava troppo, come fosse pallavolo e non calcio. Però per esempio contro il Sassuolo l’abbiamo vinta con la pressione alta”.

I nuovi acquisti. Kamada? “Tutti i giocatori possono giocare insieme. In Italia c’è molta più tattica e forse rispetto all’Europa fa differenza. Ma lui è molto intelligente, mi piace: attacca lo spazio, ha buona tecnica. Ma alcuni giocatori hanno bisogno di tempo e altri si adattano prima, come per esempio Guendouzi. Abbiamo preso giocatori forti, come anche Rovella che ha grande personalità”.

Le differenze tra compagni. “Ciro ha fatto tanti gol, è un bomber. Ha bisogno di spazi, gli piace stare in area e prendere i palloni per poi attaccare la porta. Taty invece lavora anche fuori dall’area con il corpo a corpo e i colpi di testa, al servizio della squadra. A seconda delle partite c’è bisogno di cambiare, sta al mister capire quando schierare i giocatori più adatti. Ciro ancora non mi ha pagato nessuna cena per gli assist che gli ho fatto. Ora siamo in un momento che per noi è fondamentale in ogni gara, per sistemare la classifica e per chiudere il discorso qualificazione in Champions e andare agli ottavi”.

La mia corsa? “È un po’ strana, sembra che io non stia correndo ma i dati dicono che sono sempre il primo. Ma sono un giocatore che viene visto più palla al piede, tanti non vedono il lavoro difensivo che faccio”.


Abodi: “Stadio a Milano? Positivi i progetti di Milan e Inter”
Che idea si è fatto Andrea Abodi sul tema San Siro e, in generale, sulle idee di Milan e Inter di costruire un nuovo stadio fuori dalla città di Milano? A precisa domanda, il Ministro dello Sport ha risposto così, a margine del ‘DLA Piper Sport Forum’: “Se guardiamo la città di Milano, registro positivamente che il progetto del Milan va avanti e che l’Inter ha una sua progettualità. San Siro ha certamente caratteristiche straordinarie e una storia meravigliosa, mi auguro che si possa adattare anche al futuro e non soltanto al passato. E’ un auspicio che vale per tutta Italia, a Milano il problema indubbiamente c’è ma mi fermo qui per rispetto soprattutto per quello che farà l’amministrazione comunale, che è il primo soggetto interessato”.


Marotta dice Juventus: “E’ la favorita per lo scudetto…”
Giuseppe Marotta, amministratore delegato dell’Inter, è intervenuto a margine del DLA Piper Sport Forum:“La nuova sfida del calcio: combinazione di performance sportiva e finanziaria” a San Siro ai media presenti, tra cui TMW, parlando dell’evento: “Sono confronti importanti che fa sempre per far sì che il nostro movimento acquisisca solennità in un momento di grande difficoltà e di grande contrazione economica. Il fatto di confrontarsi con le autorità, con i colleghi e con rappresentanti del mondo della finanza può portare dei grandi vantaggi, ma soprattutto delle profonde riflessioni”.

Ha detto che Zhang non lascerà mai l’Inter in difficoltà in cattive mani.
“Io ho un confronto quasi quotidiano con il presidente, che è molto attento alla nostra storia e al nostro presente, oltre al fatto di poter dare anche lui da lontano un contributo importante nella gestione quotidiana, sia dal punto di vista sportivo che da quello diciamo di gestione ordinaria. Posso garantirvi che è un grande appassionato, che ha voglia di rimanere e non ci sono sintomi particolari in questo momento che depongono sfavorevolmente. Siamo molto contenti di lavorare con lui e con la famiglia Zhang perché ha profuso consistenti investimenti negli ultimi 5-6 anni. Siamo una società solida, vogliamo cercare di dare ai nostri tifosi e toglierci delle soddisfazioni come successo in questi anni”.

Che valenza ha lo scontro diretto di domenica?
“La partita contro la Juventus come ben si sa rappresenta il derby d’Italia e come tale va collocato. Siamo in una fase interlocutoria del campionato, della stagione e non credo che sia determinante il risultato da una parte o dall’altra”.

La Juventus è ancora la favorita per lo Scudetto?
“Nel medio-lungo periodo la Juventus è favorita perché il fatto di non partecipare a competizioni europee dà la possibilità di pianificare meglio gli allenamenti, di avere meno stress agonistico, quindi meno infortuni, e di conseguenza un vantaggio c’è. Certo, partecipare a competizioni come la Champions hanno anche il privilegio di dare una carica ulteriore ai nostri giocatori”.


Gravina: “Abbiamo mantenuto la promessa”

Azzurri qualificati a Euro 2024, obiettivo raggiunto e commentato dal presidente della Figc Gabriele Gravina: “Avevamo preso un impegno con tutti gli italiani e abbiamo mantenuto la promessa”. Fondamentale Spalletti: “Si era rotto un incantesimo, grazie a Luciano lo abbiamo recuperato. Le ferite degli ultimi mesi sono state rimarginate in tempi rapidi col lavoro del CT e la voglia dei ragazzi”.