Che la "mediazione" Cartabia, come l'ha definita la stessa ministra,  non possa essere approvata così com'è, lo conferma non solo quanto dichiarato ieri da Conte dopo l'incontro con Draghi, ma anche quanto dichiarato questa mattina dal procuratore capo di Catanzaro, Nicola Gratteri, ascoltato sull'argomento in Commissione Giustizia.

Così ne riporta il senso la deputata 5 Stelle Elisa Scutella':

«In occasione delle audizioni in Commissione giustizia sulla riforma del processo penale ho invitato il dott. Gratteri il quale oggi, nel corso del suo intervento, ci ha fornito preziosi spunti e contributi su cui dovremo necessariamente riflettere.Le criticità sollevate dal procuratore di Catanzaro non possono in alcun modo lasciarci indifferenti, anzi, è nostro dovere farne tesoro e mettere in atto tutte le modifiche più opportune per evitare, come dichiarato dallo stesso Gratteri “scenari inquietanti”.“Convenienza a delinquere”, “diminuzione del livello di sicurezza per la Nazione”, “aumento smisurato di appelli e ricorsi in Cassazione” ed il timore che “i 7 maxi processi” contro la ‘ndrangheta che si stanno celebrando nel distretto di Catanzaro “saranno dichiarati tutti improcedibili in appello” costituiscono campanelli d’allarme che non possono essere sottaciuti.Ringrazio il dott. Gratteri per aver accolto il mio invito, il suo contributo non lascia adito ad interpretazioni: la riforma Cartabia va rivista e modificata per il bene del sistema giustizia e dei cittadini».

Si fa alquanto problematico, adesso, il prosieguo della legge. Senza dimenticare il surreale atteggiamento di chi dichiara che non può essere modificata di una virgola, cioè di Matteo Salvini. Il leader della Lega, infatti, mentre dice di supportare la legge promuove allo stesso tempo dei referendum sulla giustizia che, se approvati, potrebbero rischiare di stravolgerne alcune parti.

Un atteggiamento illogico che, in quanto tale, viene supportato dall'altro Matteo, quello toscano, sempre più in sintonia con le scelte politiche della Lega, che ha annunciato che mercoledì firmerà i quesiti referendari promossi dal partito di via Bellerio... anche se lo farà nella sede dei radicali!

Naturalmente, entrambi, andranno poi in piazza ad urlare che i 5 Stelle e il Pd vogliono affossare la riforma Cartabia e il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza di cui tale legge fa parte.