Nell'ambito del processo Ruby ter, il 13 maggio di quest'anno il Tribunale di Siena, dove il fascicolo era giunto da Milano per competenza territoriale, aveva condannato a 2 anni di reclusione (pena sospesa con la condizionale) Danilo Mariani, il pianista senese di Arcore, per falsa testimonianza.
Il motivo? Per aver detto in un precedente processo sulle cene eleganti di Arcore, che aveva portato alla condanna di Emilio Fede e Nicole Minetti, che in quelle occasioni - lui presente - non era accaduto nulla che potesse essere definibile come sconveniente. Le sue dichiarazioni, secondo l'accusa edulcorate, sarebbero state ricompensate con bonifici effettuati da Berlusconi dal 2011 al 2013 come rimborsi spesa, per un totale di circa 170mila euro.
Il processo, giunto alle battute finali già nel 2020, aveva subito numerosi rinvii per la richiesta da parte di Berlusconi di rendere dichiarazioni spontanee in aula. Il guaio è che, nel giorno stabilito dell'udienza, più volte la difesa di Berlusconi aveva chiesto il rinvio per legittimo impedimento a causa dello stato di salute del suo assistito.
Dopo l'ennesimo rinvio, il Tribunale aveva deciso lo stralcio della posizione di Mariani in merito all'accusa di falsa testimonianza. Accusa per la quale, come detto in precedenza, Mariani è stato ritenuto colpevole.
Oggi, nell'ambito dello stesso procedimento, il Tribunale di Siena ha pronunciato la sentenza per l'accusa di corruzione in atti giudiziari che vedeva imputati Silvio Berlusconi e lo stesso Mariani. Qual è stata la decisione dei giudici? Quella di assolvere Berlusconi e Mariani perché il fatto non sussiste.
In attesa di conoscere le motivazioni di tale sentenza, al momento non si comprende per quale ragione Mariani debba aver mentito nel descrivere le serate di Arcore, in base a ciò che lo stesso Tribunale aveva deciso a maggio.
Il procedimento in primo grado conclusosi oggi in Toscana è solo uno stralcio di quello ancora in piedi, sempre per le stesse accuse, a Milano, dove ad essere protagoniste solo le ragazze che allietavano le cene eleganti ad Arcore. 28 le persone a giudizio tra cui, oltre a Berlusconi, il giornalista Carlo Rossella e la senatrice Maria Rosaria Rossi.
Soddisfazione per l'esito del processo senese espressa, ovviamente, da parte dei legali di Berlusconi, da parte dello stesso Berlusconi e da parte di parlamentari di Forza Italia.