Amministrative del 3 e 4 ottobre: Salvini non "tira" più
Inutile attendere la fine delle proiezioni. Il risultato del centrodestra alle amministrative del 3 e 4 ottobre ricorda quello ottenuto dalla "gioiosa macchina da guerra" della coalizione guidata da Ochetto alle elezioni politiche del 1994: in pratica una quasi disfatta, soprattutto se paragonata alle attese che, in particolare, gli estremisti di destra attendevano dall'esito del voto.
A parte la regione Calabria, dove il risultato era ampiamente scontato, nei comuni delle grandi città i candidati di Salvini e Meloni (Berlusconi ha fatto solo da stampella) hanno fatto flop. Candidati non appartenenti al mondo della politica, come preteso dal leader leghista.
A Roma, Michetti è attestato intorno al 30% e quasi sicuramente se la vedrà al ballottaggio contro Gualtieri (PD) che è intorno al 25%, incalzato a sua volta dalla pentastellata Raggi che, vittima degli strali degli altri partiti e dei media, ha comunque raggiunto un 20%, più di Carlo Calenda, quarto. Da notare che mentre gli avversari di Michetti si sono presentati separatamente, il 30% del candidato del centrodestra è stato ottenuto con i voti di Lega, FdI e FI... non certo un risultato di cui andare fieri.
A Milano, il pediatra con la pistola, Bernardo, è stato "asfaltato" dal Sindaco Sala al primo turno. Neppure la soddisfazione del ballottaggio per il candidato scelto da Salvini! Lo stesso a Bologna, ma lì il risultato era scontato. Ma anche Napoli è andata a Pd e 5 Stelle al primo turno, con un imbarazzante 64 a 21 a favore di Gaetano Manfredi.
Come ha commentato la giornataccia Matteo Salvini? Incolpando la scarsa affluenza alle urne - a votare è andato il 54,69% degli aventi diritto, il 7% in meno rispetto al 2016 - ed il ritardo nella scelta dei candidati che, a suo dire, non avrebbero avuto il tempo necessario di far conoscere i programmi della coalizione.
E come accade in questo casi, per chiunque, Salvini ha cercato di raschiare il barile per trovare quello che poteva essere "rivenduto" come positivo. Ed ecco che i ballottaggi di Torino e Roma vengo etichettati come cambiamento epocale e importantissimi diventano quelli di Caserta, Latina e Varese, dove qualche giorno fa aveva detto di esser sicuro che il suo candidato avrebbe vinto al primo turno. Definite strabilianti, infine, le vittorie nelle località di provincia... a partire da Villorba e Nardò!
Adesso, il tempo di attendere i risultati del secondo turno e per Salvini inizierà la resa dei conti all'interno del partito, visto che non è più la gallina dalle uova d'oro che finora aveva fatto tacere e mandar giù bocconi amari ai "tradizionalisti" del nordest, con i veneti che, d'improvviso, avevano scoperto di dover dare la precedenza agli italiani, meridionali compresi!
E per completare la giornataccia di Salvini & co. anche i due seggi delle suppletive alla Camera conquistati dal PD... compreso quello di Siena, dove è stato eletto Enrico Letta.