Una riduzione del ticket nella regione dove la sanità è la più costosa d'Italia è sempre una buona notizia, ma la ricetta di Maroni è sbagliata e oltretutto non è quella che ha più volte promesso ai lombardi, cioè l'azzeramento dei ticket. Con la nuova delibera per la maggior parte dei casi i cittadini non vedranno differenze, perché l'abbattimento di 15 euro vale solo per le prestazioni più care, e chi pagava fino a 51 euro di ticket continuerà a pagare come prima.Questo annuncio è una presa in giro dei cittadini, che si aspettano di pagare la metà rispetto al passato e invece si ritroveranno ad avere una spesa inferiore solo per alcune prestazioni. D'altronde la matematica non è un'opinione, ma una scienza esatta e se il ticket per la Lombardia vale 130 milioni di euro, la decurtazione di 25 milioni di euro complessivi non è la metà ma il 19,23% in meno ( come da semplice calcolo della mia calcolatrice portatile, ma sicuramente in Regione avranno software di calcolo ben più tecnologici visto quanto spendono per Lombardia Informatica). Una considerazione poi è da fare sull'equità di questa misura che è uguale per tutti, indipendentemente dal reddito. Sono infatti moltissimi e sempre in aumento, i cittadini che rinunciano a esami e servizi sanitari perché non possono pagare. La maggior parte sono anziani, oppure immigrati, ma anche tante giovani famiglie si trovano nell’angoscia di non potersi curare. Il problema per tutti è il ticket, aumentato ormai fino a superare anche il costo della stessa prestazione in una struttura privata. Una spesa eccessiva che chi ha problemi di portafoglio non può e vuole più affrontare. La strada giusta, lo diciamo da tempo, è l'esenzione totale per i redditi fino a 30mila euro e la rimodulazione per reddito di quelli superiori.