"Accogliamo tutti". È questo il mantra che ci viene propinato dalla sinistra da ormai troppo tempo, dimostrando una mancanza di onestà intellettuale, frutto di una fazione politica ormai allo sbaraglio.

La più grande problematica presente nel concetto di immigrazione incontrollata, riguarda le conseguenze che essa determina, in quanto non disponiamo di mezzi necessari per poter comprendere con certezza chi entra all'interno del nostro Paese, per cui è necessario porre dei limiti all'immigrazione. È un po' ciò che ha tentato di fare l'ex ministro Salvini, adottando una politica di buonsenso e soprattutto rigorosa, attraverso la quale ha ridotto gli sbarchi del 90%, rispetto a quanto fatto da Renzi e company, che erano riusciti a trasformare l'Italia nel campo profughi d'Europa.

Un' altra conseguenza della politica dei porti aperti, tanto amata dalla sinistra, è l'aumento, seppur in minima parte, della disoccupazione. Questo è dovuto al fatto che gli immigrati che entrano nel nostro Paese, la maggior parte dei quali irregolari, sono disposti a svolgere dei lavori in nero con delle retribuzioni bassissime, divenendo la fortuna dei datori di lavoro, ma al contempo, la sfortuna dei cittadini italiani, i quali sarebbero disposti a fare quei lavori, ma non con quei salari ridicoli.

L'immigrazione incontrollata contribuisce anche a favorire il traffico degli esseri umani, ad opera degli scafisti, ed è da ciò che deriva l'ossessione di Salvini verso le ONG, la maggior parte delle quali non costituiscono una risorsa, ma sono i primi complici dei trafficanti stessi, che sfruttano queste organizzazioni per i propri interessi, creando un vero e proprio business.

 Inoltre immigrazione incontrollata significa anche mettere a repentaglio la sicurezza del nostro Paese, non a caso, in Italia, un reato su tre è compiuto da uno straniero. Il caso più recente che certifica quanto detto, è l'uccisione dei due carabinieri di Trieste, ad opera di un immigrato dominicano, ma non solo, potremmo citare anche il caso di quell'immigrato nigeriano arrestato a Fermo, per aver seminato il panico con in mano un machete, oppure il caso di un altro immigrato nigeriano senza permesso di soggiorno che a Torino ha morso il dito di un poliziotto strappandogli una falange.

Quindi, in base a quanto detto, è possibile affermare che l'immigrazione incontrollata sia estremamente dannosa, poiché determina un circolo vizioso dal quale è difficile uscire, a seguito del fatto che si vengono ad intrecciare interessi economici, politici e sociali che tanto gola hanno fatto ai governi di sinistra degli ultimi anni.