A partire dal primo di luglio, tutti i cinema cinesi sono obbligati a proiettare, subito prima dell'inizio di un film, degli spot di propaganda realizzati dal governo, che hanno come protagonisti delle star del grande schermo.
Si tratta di una serie di quattro video concepita per esaltare la politica del partito comunista e ricordare agli spettatori i valori fondamentali del socialismo. Una sorta di contromisura alla sempre maggiore diffusione che stanno registrando in Cina i film americani, cosa che potrebbe indurre la popolazione a perseguire stili di vita non conformi alle volontà del regime.
A ripetere quelli che, in buona parte, sono gli slogan del presidente Xi Jinping sul "sogno cinese", si è pensato bene di chiamare attori famosi di origine cinese. Ne sono stati reclutati ben trentadue, fra cui Jackie Chan, certo il più famoso, BingBing Li (Transformer) e Donnie Yen (Rogue One: A Star Wars Story).
In un video disponibile su YouTube, si può vedere un serioso Jackie Chan, che su uno sfondo grigio, pronuncia con apparente convinzione le parole: "Solo quando l'intero paese e l'intera nazione prosperano, tutti potranno prosperare". Per poi continuare dicendo: "Solo quando si combatte tutti insieme per un sogno meraviglioso, si può avere la forza di realizzare il grande sogno cinese".
Una BingBing Li, invece più sorridente, dice rivolta agli spettatori: "Qualunque sia la vostra occupazione, potrete contribuire a realizzare il sogno di una grande Cina, comportandovi onestamente nei confronti del paese, della società, della nazione e della famiglia".
Nell'insieme si tratta di un mix di frasi e citazioni usate spesso dalla propaganda governativa, in cui si ritrovano anche alcuni dei pensieri di Mao Tse Tung, per risalire, in qualche caso, fino a Confucio.
Del resto, Xi Jinping non è nuovo a dichiarazioni che si rifanno ai tempi della Rivoluzione Culturale, come quando nel dicembre scorso ha denunciato la volgarità del mondo dell'arte ed ha proposto che gli artisti siano inviati nella campagne, per vivere a contatto delle masse, per poter acquisire un punto di vista più corretto nei confronti dell'arte.
Gli spettatori dei cinema cinesi, soprattutto quelli più giovani, non si sono mostrati molto entusiasti di questa iniziativa. Secondo quanto riferisce la stampa locale, sono in molti quelli che ritardano il loro ingresso nelle sale, proprio per non doversi sorbire gli spot di propaganda.