"Messaggio agli inconsolabili: il Governo Conte non è caduto per intrighi, complotti o incontri segreti (all’autogrill). Semplicemente Draghi è meglio di Conte e l’Italia oggi è più credibile. Tutto qui, si chiama politica".
"Più mi attaccano con fake news e follie, più mi viene voglia di continuare a lottare. Domani arrivano le #News e nelle prossime settimane il libro Contro Corrente che da stasera ha un capitolo in più sui servizi segreti". 

Così Matteo Renzi ha "liquidato" il servizio di Report che lo vedeva protagonista di un video insieme ad un agente dei servizi segreti, Marco Mancini, condannato a 9 anni nel febbraio 2013 per aver aiutato la Cia a sequestrare in pieno giorno a Milano l’imam Abu Omar (poi dagli americani trasferito e torturato al Cairo), condanna annullata in seguito dalla Cassazione dopo una pronuncia della Corte costituzionale che allargava i confini del segreto di Stato, cui i vari governi avevano fatto ricorso in merito a quella scandalosa vicenda... e per ultimo il governo Renzi.

Un incontro, quello tra Renzi e Mancini, clandestino, avvenuto nel parcheggio dell’autogrill di Fiano Romano e ripreso casualmente da una automobilista, incuriosita in precedenza dall'atteggiamento dello 007, mentre era in attesa dell'arrivo del senatore toscano.

Perché Renzi ha incontrato Mancini il 23 dicembre nel parcheggio di un autogrill? Renzi non lo ha detto, ma lo stesso giorno aveva chiesto di nuovo a Conte di cedere la delega ai servizi segreti, lo aveva ripetuto a "L'aria che tira" (trasmissione in cui è ospite quasi fisso), subito prima di andare a trovare Verdini a Rebibbia.

E che c'è di strano in tutto ciò? Assolutamente nulla... trattandosi di Matteo Renzi. In fondo, per l'ex giovane rottamatore, questo è il modo di fare politica. Anzi, secondo lui, questo è il modo in cui si deve fare politica.

Tradotto in pratica? Tessere relazioni, promettere e scambiare favori, chiedere appoggi, allearsi persino con belzebù per affossare l'avversario di turno... per raggiungere e/o mantenere il potere, rappresentato da un seggio o da un segreto che sia un'arma di ricatto spendibile in futuro. Niente di nuovo, per carità. Questa è roba che è sempre stata all'ordine del giorno in qualsiasi epoca e non solo in Italia. 

Quello che però stona è che uno come Renzi che si muove in tale sottobosco (ma si potrebbe definirlo anche in altri termini, molto meno eleganti), ci venga poi a parlare di riforme, di progetti, di visioni, di come organizzare il futuro per le nuove generazioni... 

Da uno che intende la politica come sangue e me..a è normale aspettarsi che incontri Verdini, Mancini... o il principe ereditario dell'Arabia Saudita accusato dall'Onu di essere il mandante dell'omicidio di un giornalista. Ed è normale che le sue riforme siano - ad esempio - il Jobs Act (ma qualcuno si è mai chiesto perché dopo tale riforma gli infortuni mortali sul lavoro sono ripresi a crescere?) o quella della Rai che ha rafforzato il suo ruolo di tv di Stato, consegnandone il controllo assoluto alla maggioranza di governo.

Meno normale è che ci siano persone che non si accorgano di tutto questo, pensando pure che gente del calibro di Renzi possa rappresentare i loro interessi.