Sarebbero state almeno 11 le persone uccise a Taze, una città nel nord-ovest del Myanmar, dopo che i manifestanti hanno reagito utilizzando fucili da caccia e bombe incendiarie contro le forze di sicurezza che supportano il regime militare golpista.

Iniziati mercoledì, i combattimenti sono continuati fino a giovedì mattina e almeno 11 manifestanti sarebbero stati uccisi e circa 20 quelli feriti. Non ci sono notizie di vittime tra i soldati che, secondo fonti locali, avrebbero fatto uso di mitragliatrici e granate.

Con i nuovi morti, il bilancio dei civili uccisi dalle forze di sicurezza sale a oltre 600 da quando la giunta ha preso il potere lo scorso 1 febbraio, secondo quanto riportato dall'Associazione per l'assistenza ai prigionieri politici (AAPP). Mercoledì sera il bilancio era di 598 morti. Attualmente, sono 2.847 le persone in carcere.

 

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