Il palcoscenico è da sempre un luogo magico, un crocevia di storie, voci e sentimenti che trascendono tempo e spazio. La nuova programmazione dello Spazio Atelier del Teatro Menotti si propone di esplorare questa dimensione artistica con una serie di spettacoli che non solo intrattengono, ma anche provocano riflessione e risvegliano la memoria collettiva. La rassegna, che si snoda dal 7 aprile al 18 giugno, rappresenta un invito a immergersi in racconti vibranti, in cui il teatro, la musica e le interazioni umane si intrecciano in un abbraccio avvolgente.

Si parte il 7 aprile con "Recital", un’omaggio alle grandi figure femminili del palcoscenico firmato e interpretato da Lucia Vasini. Questo spettacolo non è solo una celebrazione delle donne che hanno fatto la storia del teatro; è un atto d’amore verso tutti quei personaggi che, con forza e vulnerabilità, hanno lasciato un segno indelebile nella cultura. Attraverso le parole e le interpretazioni di Vasini, il pubblico sarà guidato in un viaggio emotivo che onora l’arte e il coraggio delle artiste. Questo primo spettacolo funge da catalizzatore, accendendo la curiosità degli spettatori e preparando il terreno per un mese di eventi ricchi di significato.

Il 10 aprile, il pubblico potrà entrare nel mondo di "Ti ho sposato per allegria" attraverso un incontro speciale con il cast e il regista Emilio Russo. Questo evento offre un'opportunità unica per scoprire i retroscena di una commedia che ha attraversato generazioni, portando alla luce le dinamiche tra attori e regista, il processo creativo e le sfide affrontate durante la produzione. L’interazione diretta con i protagonisti non solo arricchisce l’esperienza teatrale, ma crea anche un legame più profondo tra artisti e pubblico, conferendo vita ai dialoghi e alle emozioni che caratterizzano la commedia.

L’11 aprile segnerà l’ingresso della musica in scena con il "Concerto Progetto Bottega", dove giovani talenti affiancheranno grandi Maestri. Questa simbiosi tra nuove generazioni e veterani dell'arte musicale non è solo un atto di passaggio di testimone, ma un vero e proprio incubatore di idee e suoni. È qui che la memoria musicale si ricompone, dove le note si mescolano creando armonie inaspettate, portando il pubblico a riflettere sull'importanza della formazione artistica e sulla continuità delle tradizioni musicali.

Il 13 e 14 aprile, Alessandro Milan porterà in scena "Le Pietre della libertà", un racconto intenso dedicato a coloro che hanno combattuto contro l’oppressione. In un periodo storico in cui le libertà fondamentali sono spesso messe in discussione, questo spettacolo assume una connotazione particolarmente urgente e necessaria. Ogni storia raccontata non è solo un pezzo di passato, ma un monito per il presente, un richiamo a non dimenticare chi ha pagato un prezzo altissimo per la libertà. Qui, il teatro diventa un potente strumento di memoria e riflessione.

A fine mese, il 27 e 28 aprile, Andrea Mirò e Sara Bertelà rendono omaggio a Giorgio Gaber con lo spettacolo "Un’idea". Gaber, figura emblematicamente legata al panorama musicale italiano, ha saputo unire la canzone e il teatro in un linguaggio innovativo e profondo. Il suo lavoro rappresenta una fusione di critica sociale e arte, elementi che Mirò e Bertelà interpreteranno con la giusta sensibilità e rispetto, portando le sue canzoni sul palcoscenico come testimoni di un’epoca.

Il 16 maggio, ci sarà un incontro intitolato "Oltre il vuoto" che anticiperà lo spettacolo "Intorno al vuoto", una riflessione imperdibile sull'Alzheimer. Questo tema, delicato e complesso, richiede un approccio empatico e consapevole, e lo Spazio Atelier si erge come un luogo in cui le difficoltà possono essere affrontate attraverso l’arte. La capacità del teatro di rappresentare esperienze umane universali consentirà al pubblico di confrontarsi con una realtà spesso silenziosa e dolorosa, riempiendo il vuoto con speranza e consapevolezza.

Mattanoio n.5, il capolavoro di Kurt Vonnegut, sarà rappresentato il 18 e 19 maggio. Questa opera, nota per il suo umorismo nero e la sua critica alla società contemporanea, invita a riflettere sulle contraddizioni dell'esistenza umana. L'attore che interpreterà i testi di Vonnegut dovrà raccogliere l'eredità di uno scrittore che ha saputo mescolare fantasia e realtà in modo singolare. La presenza di un classico come questo offre al pubblico non solo intrattenimento, ma anche spunti di riflessione sulle nostre vite quotidiane.

Il 25 e 26 maggio, Alessandro Bonan guiderà il pubblico in un viaggio tra calcio, musica e filosofia con "Fino alla fine del mare". Questa proposta sorprendente fonde sport e arte, dimostrando che le due discipline possono coesistere e arricchirsi a vicenda. Con una narrazione avvincente, Bonan esplorerà il ruolo del calcio come specchio della società e come forma d'arte, offrendo nuove prospettive su temi classici quali la gioia, la competizione e la comunità.

Il 10 giugno, Arianna Scommegna darà voce a "Il buio oltre la siepe", un classico della letteratura americana che affronta tematiche di giustizia e integrità morale. La narrazione di Scommegna promette di tratteggiare una rappresentazione intensa e coinvolgente, riportando il pubblico a riflettere su problematiche sociali di fondamentale importanza.

Successivamente, il 15 e 16 giugno, Camilla Barbarito interpreterà l’intensa vita di Chavela Vargas nello spettacolo "Chavela V". Questo omaggio a una delle figure più iconiche della musica messicana non solo celebra l’artista, ma esplora anche le sue battaglie personali e il suo impatto culturale, rendendo omaggio a chi ha vissuto e amato intensamente, senza riserve.

A chiudere la rassegna, il 17 e 18 giugno, sarà "Un Marziano a Roma", una storia di Kunt, l’extraterrestre ideato da Ennio Flaiano. Questa ultima proposta riassume perfettamente lo spirito della programmazione: un mix di ironia e riflessione, un modo per concludere il viaggio attraverso il teatro con un sorriso e un pizzico di surreale.

In un mondo in continua evoluzione, dove le narrazioni si intrecciano e si trasformano, la programmazione dello Spazio Atelier del Teatro Menotti si propone come un faro di creatività e innovazione. Non si tratta только di assistere a spettacoli, ma di vivere un’esperienza immersiva che stimola il pensiero critico, l’emozione e la connessione tra le persone. In questo contesto, il teatro si rivela fondamentale non solo come forma d’arte, ma anche come strumento di comunicazione e comprensione reciproca. Ciò che ci aspetta è un invito a esplorare, sentire e condividere, nel segno dell’umanità e della bellezza. 

*_©Angelo Antonio Messina