Alla conferenza stampa che si è svolta alla fine del CdM di lunedì, come suo solito, la presidente del Consiglio non si è fatta vedere. In compenso sul sito del governo e, con una versione più estesa, alle agenzie, Meloni ha resi noti gli obiettivi della prossima legge di bilancio o perlomeno ha chiarito soprattutto quello che il suo Governo potrà fare... poco o nulla di quanto promesso in campagna elettorale.

"La prossima legge di bilancio - ha dichiarato la premiere - dovrà essere, come è stata quella dello scorso anno, seria, per supportare la crescita, aiutare le fasce più deboli, dare slancio a chi produce e mettere soldi in tasca a famiglie e imprese. ...C'è tanto lavoro da fare e un’agenda estremamente impegnativa. Abbiamo appena compiuto dieci mesi di governo, al primo anno mancano solo due mesi. Da una parte dobbiamo essere soddisfatti, dall’altra dobbiamo essere pronti a fare di più e meglio. Finora abbiamo conseguito risultati molto importanti, superiori a quelli della Germania e della Francia, i mercati hanno premiato le nostre scelte, lo spread è basso, i dati sull’occupazione sono ottimi, il Pil nel primo semestre ha sorpreso tutti gli analisti, l’andamento delle entrate fiscali è positivo. Ma dobbiamo tenere i piedi ben piantati a terra. Tutti gli osservatori ci dicono che la congiuntura si sta facendo più difficile, a partire dal rallentamento dell’economia tedesca che si ripercuote in tutta Europa e sul nostro tessuto industriale. Quindi le risorse disponibili devono essere usate con la massima attenzione. ...Il nostro obiettivo è confermare il taglio del cuneo fiscale, che rappresenta un provvedimento concreto che arriva ogni mese nella busta paga dei lavoratori. ...I prezzi dell’energia sono notevolmente più bassi rispetto a quelli di un anno fa, possiamo liberare altre risorse finanziarie, dobbiamo incrementare i fondi per le politiche demografiche e la natalità. Il Mef è al lavoro ma decideremo insieme su cosa concentrare gli interventi, con rigore e attenzione all’equilibrio del bilancio dello Stato. ...Stiamo pagando in maniera pesante il disastro del Superbonus 110% ... una tragedia contabile che pesa sulle spalle di tutti gli italiani. Nel complesso dei bonus edilizi introdotti dal Governo Conte 2, compreso il bonus facciate, i documenti dell’Agenzia dell’Entrate ci dicono esserci più di 12 miliardi di irregolarità. Alla faccia di chi accusa il centrodestra di essere amico di evasori e truffatori. Grazie a norme scritte malissimo si è consentita la più grande truffa ai danni dello Stato. Noi dobbiamo occuparci di coloro che, per queste norme, ora rischiano di trovarsi per strada. ...Condivido la richiesta del Ministro Giorgetti di invitare ogni Ministero a verificare nel dettaglio le risorse attualmente spese, i capitoli di spesa, le misure attualmente finanziate. Lo dico perché sprechi e inefficienze devono essere tagliati e le poche risorse che abbiamo devono essere spese al meglio, perché questo è un governo politico e i governi sono politici se scelgono e si assumono le loro responsabilità. ...È necessario capire come oggi si spendono le risorse, verificare per cosa, e scegliere di dirottare le risorse ora spese su capitoli e misure che non condividiamo e utilizzarle per fare quello che ci hanno chiesto i cittadini. Quello che vi chiedo di fare non è una semplice spending review o un elenco di voci da tagliare, ma di far tornare il più possibile la politica. Perché non intendiamo amministrare il presente e perpetuare semplicemente quello che è già tutto in essere, ma imprimere quel cambiamento che ci è stato chiesto. Se ci sono misure che non condividiamo politicamente, quelle misure non vanno più finanziate e le risorse recuperate utilizzate per gli interventi che sono nel nostro programma. E per costruire una manovra incentrata sulle famiglie, sulla lotta alla denatalità e sui sostegni alle fasce deboli".

Nel comunicato diffuso da Palazzo Chigi, si trattano anche due ulteriori temi:

Il Presidente ha affrontato il tema dei flussi migratori: “L’Italia sta subendo una pressione migratoria come non si vedeva da molti anni a questa parte – ha spiegato – anche a seguito degli avvenimenti, recenti e meno recenti, nel Sahel, con quantità di arrivi imponenti. È difficile spiegare all’opinione pubblica quello a cui assiste e lo capisco bene. I dati dicono che c’è un forte aumento rispetto all’anno precedente anche se, leggendo attentamente questi numeri, si assiste ad un rallentamento dell’aumento dei flussi migratori. La direzione intrapresa dal Governo è quella giusta: accordi con i Paesi del Nord Africa, di partenza e transito dei flussi. È necessario aggiungere a questa direzione di marcia un più, stringere le maglie, dare segnali chiari ai trafficanti e serve un coordinamento maggiore tra noi nell’attività di contrasto ai flussi illegali di migranti. Già alla fine di questo Consiglio dei Ministri, è convocata una riunione del Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica (CISR), che ben si presta a essere la sede di questo raccordo. E da oggi è convocato permanentemente, composto da tutti i Ministri competenti. Il nostro obiettivo è affrontare il problema in maniera pragmatica, con decisioni rapide e coordinate. Dobbiamo poi continuare a lavorare per dare piena attuazione al decreto Cutro, in particolare per quello che riguarda i rimpatri degli immigrati clandestini e bisogna stabilire quali sono ulteriori provvedimenti normativi per contrastare l’immigrazione illegale e la tratta di esseri umani, e le conseguenze in termini di sicurezza pubblica dell’immigrazione irregolare”.Il Presidente ha voluto ricordare i gravi episodi di violenza sessuale riportati dalle cronache, esprimendo solidarietà alle vittime e alle loro famiglie. Infine, ha sottolineato che “questo deve essere anche l’anno delle grandi riforme, a partire dalla riforma costituzionale, sulla quale il Ministro Casellati è pronta con una proposta che centra i due obiettivi che ci prefiggiamo: dare stabilità ai governi e far decidere ai cittadini chi debba governare. Sarà uno dei primi provvedimenti che vareremo, ma ci sono anche il completamento dell’autonomia differenziata, la riforma della giustizia, la delega fiscale che dobbiamo portare a compimento”.

Considerazioni su quanto dichiarato dalla Meloni.

La prima è più evidente è di natura politica. Dopo le esternazioni del suo vicepresidente, ministro e segretario della Lega, Matteo Salvini, che aveva cercato di dettare una scaletta su ciò di cui il governo si sarebbe dovuto occupare nella legge di bilancio, Meloni è intervenuta per dire due cose: la prima è che è lei che comanda, le seconda è che "non c'è trippa per gatti". In pratica, non ci sono soldi per fare alcunché.

L'importante però, come è giusto che sia per ogni buon (post) fascista che si rispetti, trovare il responsabile da dare in pasto all'opinione pubblico per giustificare i propri fallimenti e le proprie incapacità. In questo caso, il superbonus e chi lo ha voluto Conte e i 5 Stelle.

Il diretto interessato, una volta lette le dichiarazioni della premier, a stretto giro, ha subito replicato in questi termini: 

"Le agenzie di stampa hanno battuto da pochi minuti le parole pronunciate dalla presidente Meloni nel Consiglio dei Ministri odierno. I propositi annunciati dalla premier sono preoccupanti: ha detto di voler continuare nel solco della scorsa manovra per assecondare la crescita del Paese e per proseguire nell’aiuto alle fasce più fragili della popolazione.Quale realtà parallela vive Giorgia Meloni? In quale metaverso le sue politiche hanno favorito lo sviluppo delle imprese e arginato il disagio sociale delle famiglie in difficoltà?Siamo di fronte ad una ricostruzione curiosa se pensiamo ai favori elargiti a corrotti ed evasori, alla guerra che la maggioranza ha perpetrato con accanimento terapeutico contro i più deboli, contro il reddito di cittadinanza e contro un salario minimo per combattere il lavoro povero.Per continuare in questa direzione nel segno dell’austerità e della ingiustizia sociale Meloni e la sua cricca hanno bisogno evidente di strumenti di distrazione di massa, di capri espiatori. La premier costruisce oggi il castello di carte con cui domani giustificherà agli italiani una manovra improntata agli zero virgola, senza nulla per lavoratori e imprese.È questa l’unica plausibile ragione per cui oggi la Presidente Meloni è tornata sul passato muovendo ridicole accuse al Superbonus 110%, già spazzate via dal Rapporto annuale della Guardia di Finanza - uscito appena due mesi fa - e dal consigliere economico del ministro Giorgetti del Mef.Giorgia Meloni ha omesso di riferire che la Guardia di Finanza ha accertato che dal novembre 2021 al giugno di quest’anno sono stati sequestrati crediti fiscali inesistenti legati al Superbonus per soli 360 milioni, ovvero solo lo 0,5% del valore totale dei crediti fiscali da Superbonus.Oggi abbiamo la certezza che Giorgia Meloni è disperata, al punto da dover imbastire una narrazione di comodo sulla manovra già negli ultimi giorni di un agosto che gli italiani ricorderanno per la speculazione governativa sul caro-benzina e per l’indifferenza governativa per il caro-vita.Ma la Presidente Meloni pensa davvero che gli italiani, a partire dai suoi stessi elettori, siano davvero così accecati? Questa è la dimostrazione plastica di un Governo allo sbando, pronto nuovamente a stringere la cinghia alle famiglie e alle imprese italiane. Troveranno sulla loro strada un Movimento determinato ad impedire questo nuovo giro di vite nel Paese". 
C'è da aggiungere che i tecnicissimi giornalisti del Sole 24 ore, che adesso si fanno venire le convulsioni a sentir nominare il Superbonus, fino a qualche mese fa lo indicavano come la misura che aveva permesso l'incredibile crescita del Pil registrata dall'Italia nel post pandemia, a differenza di quanto accaduto ad altri Paesi. La norma poteva esser scritta meglio? Probabilmente sì, ma in molti adesso si dimenticano degli incagli provocati dalla burocrazia italiana che preserva i benefici di notai e banche a dispetto degli interessi del resto del Paese... il "resto", ovviamente, è rappresentato da semplici cittadini e piccole imprese.

Sui migranti, invece, Meloni non è riuscita trovare un capro espiatorio nelle opposizioni, dimenticandosi però di elencarci che cosa avrebbe detto e fatto nel caso in cui, nella situazione odierna, fosse stata lei a trovarsi all'opposizione.  Ma poverina... con tutto quel che ha da fare  lo avrà dimenticato. In compenso, però, ha fatto capire di voler perseguire le disgraziatissime politiche salviniane, incarognendosi sui decreti "insicurezza" e sui rimpatri, dimenticandosi che questi ultimi richiedono risorse finanziarie ingenti che lei non ha a disposizione.

Ma Meloni ha dimenticato anche di dirci che fine hanno fatto i soldi per gli alluvionati dell'Emilia - Romagna e quando e come deciderà di spenderli, come finanzierà il fantasmagorico ponte di Salvini i cui lavori - a suo dire - inizieranno già nel 2024, come finanzierà i progetti dei comuni a cui ha tolto i soldi del Pnrr e, a proposito del Pnrr, quando arriveranno i soldi della terza rata che, per l'ennesima volta, ormai erano stati sbloccati e già a fine luglio il loro arrivo era imminente. E, sempre in relazione al Pnrr, quanti soldi è riuscita a spendere Meloni in questo 2023? Praticamente nulla... e parla di investimenti! Per non dire che a questo punto tutto il Pnrr è in alto mare, poiché Meloni e il suo incaricato Fitto, non sanno cosa fare. 

E poi vuol parlare di aiutare le famiglie, dopo aver tagliato il reddito di cittadinanza, scaricando sui comuni l'assistenza alle famiglie che non hanno alcun reddito e neppure la possibilità di fare la spesa. Lo ha compensato con una misura che permette di dare dei soldi a chi accetterà di fare dei corsi di formazione che ad oggi sono solo sulla carta e/o un lavoro pur che sia, anche se pagato con pochi euro.

E tutto questo Giorgia Meloni lo ha prodotto dopo un meritato riposto in Puglia e Albania, in strutture pluristellate, dove ha ha potuto ritemprare le energie per creare ulteriori danni rispetto a quelli finora fatti.