Nazionale: Dimarco out. I dubbi di Spalletti

Dimarco out: per il secondo giorno consecutivo ha lavorato a parte. Non ci sarà a Lipsia contro la Croazia. Spalletti nell’allenamento di vigilia, molto attendibile ai fini della comprensione delle sue scelte, ha provato una formazione con quattro novità rispetto a Spagna-Italia: Darmian, Cambiaso, Cristante e Retegui. Per un sistema di gioco che potrebbe essere un 4-1-4-1: Donnarumma; Di Lorenzo, Bastoni, Calafiori, Darmian; Jorginho; Cambiaso, Cristante, Barella, Chiesa; Retegui. Ma con qualche ‘scivolamento’ si arriverebbe (soprattutto in fase offensiva) a un 3-4-2-1 con Di Lorenzo, Bastoni e Calafiori in difesa; Cambiaso, Cristante, Jorginho e Darmian a centrocampo; Barella e Chiesa dietro a Retegui.

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La Roma punta sull’entusiasmo: “Già più di 35mila abbonamenti”

Continua a crescere l’entusiasmo in casa Roma e continua la corsa per riempire ancora una volta l’Olimpico anche per la prossima stagione. Come riporta l’edizione odierna de Il Messaggero, prosegue a gonfie vele la campagna abbonamenti: ad oggi sono più di 35mila le tessere staccate e l’obiettivo è quello di superare quota 40mila. Da giovedì sarà attiva la vendita libera.


Calhanoglu tratta con il Bayern, l’Inter chiede 70 milioni

Due incontri tra l’agente Stipic e i tedeschi. Nerazzurri infastiditi e adesso in attesa: con un’offerta alta il regista può partire. Nessun contatto ufficiale con i bavaresi. Oggi Marotta e Ausilio in Germania, ma non sono previsti incontri sul tema.


Lucchesi: “Il Napoli sta ripartendo, sono normali le novità. Di Lorenzo? A volte è importante saper chiudere i rapporti”

Fabrizio Lucchesi parla a Forza Napoli Sempre: “Il Napoli sta ripartendo e quindi ci saranno tante novità. C’è una guida tecnica che è un riferimento per tutto l’ambiente. L’approccio mi sembra quello giusto, auguriamo buon lavoro al Napoli di Conte. Di Lorenzo? A volte bisogna chiudere i rapporti e non proseguirli. La società è davanti ad una scelta: fare il braccio di ferro per alzare il prezzo, oppure mantenere una linea ferma in modo che diventi un esempio anche per gli altri. Il problema dei giovani? Purtroppo i nostri non trovano sbocchi in prima squadra. Ci sono troppi stranieri, quindi il nostro movimento fatica. Bisognerebbe cambiare tante cose, servirebbe un approccio culturale diverso. In Italia mancano i formatori”.

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Roberto Baggio, i dettagli dell’aggressione: commando di sei uomini, sangue e sequestro in una stanza

Quaranta minuti di terrore puro, Roby Baggio e la sua famiglia chiusi in una stanza senza telefoni e con il Divin Codino sanguinante dopo essere stato colpito alla testa da uno dei malviventi. L’aggressione subita dall’ex Pallone d’Oro ha assunto connotati ancora più inquietanti con il passare delle ore quando i dettagli hanno iniziato ad emergere. Un commando composto da sei persone hanno sorpreso Baggio e la sua famiglia nella propria abitazione durante Spagna-Italia e, dopo una colluttazione per difendere moglie, figli e presenti in casa, Roby ha rimediato sei punti di sutura in fronte.

Il bottino, ancora da quantificare, ha riguardato qualche gioiello, oggetti di valore ma non ha toccato i cimeli sportivi. Il danno principale però è stato fatto all’anima della famiglia Baggio che in una serata afosa di inizio estate ha vissuto momenti di terrore in cui, per dirla con parole utilizzate dallo stesso Roberto, “può accadere di tutto”. E di tutto è accaduto, ma senza conseguenze più gravi di qualche punto di sutura.

Intorno alle 21:30, approfittando di un impianto d’allarme in funzione solo parzialmente per via dei tanti ospiti in casa e della luce del giorno ancora presente all’esterno, il gruppo di malviventi si è introdotto nella casa del Divin Codino entrando da una delle finestre lasciate aperte per far circolare un po’ di aria in più. Baggio dopo aver notato due estranei nella villa intenti ad una rapina a mano armata si è messo in mezzo per difendere i propri cari, reagendo al tentativo di avvicinamento dei criminali per imbastire il classico ricatto sull’incolumità dei familiari. Qui Baggio viene sorpreso: il commando in missione nella sua villa, infatti, era composto da altre quattro persone per un totale di sei e nella colluttazione il campione è stato colpito alla testa con il calcio della pistola, cadendo a terra con fuoriuscita copiosa di sangue.

A quel punto Baggio e la sua famiglia, privati dei cellulari per evitare contatti diretti con l’esterno, sono stati chiusi in una stanza della villa con il Divin Codino sanguinante comunque fermo e lucido nel tranquillizzare la propria famiglia. Dopo quaranta minuti circa di panico, appurato l’allontanamento dei criminali, Roberto ha sfondato la porta della stanza facendo partire immediatamente le chiamate di soccorso.

Al Pronto Soccorso di Arzignano sono stati necessari sei punti di sutura per chiudere la ferita alla testa di Roberto Baggio un paio d’ore dopo l’accaduto. Per arginare quella interna, sua e della famiglia, probabilmente ci vorrà del tempo in più: “Ora rimane da superare la paura – ha dichiarato all’Ansa -. In simili circostanze può accadere di tutto, ma per fortuna la violenza subita ha generato solo qualche punto di sutura per me, lividi e spavento”.