Como, arriva un assist dal Real: niente Inter, un altro anno in prestito per Paz
Nico Paz resta al Como? Andrà all’Inter? Ritornerà al Real Madrid che detiene il diritto di “recompra” per tre anni? Qui vi diamo, per le informazioni di cui siamo in possesso, il punto di vista del Real. Il Club del Presidente Perez considera Nico Paz un calciatore di talento, dotato tecnicamente. Sta seguendo con attenzione le sue prestazioni in Serie A. Ha un triplo diritto di “recompra” a 9 milioni per il 2025, a 10 per il 2026, a 11 per il 2027, da esercitare prima che inizi la sessione estiva del mercato. Inoltre il Real vanta un 50% sulla futura rivendita nel caso il Como decidesse di cedere Nico Paz e potrebbe pure pareggiare l’offerta di un club concorrente per riprendersi Nico Paz, possibilità questa se non esercitasse il diritto di “recompra” prima della sessione estiva del mercato.
Una decisione su un suo ritorno a Valdebebas (è cresciuto tra le giovanili del Real e il Real Castilla la squadra B del Real) però non è ancora stata definita. Verrà presa a fine stagione. Questo perché il dibattito principale in casa Real riguarda l’allenatore. Sarà ancora Ancelotti pur avendo un contratto sino a giugno 2026? O Xabi Alonso, adesso al Bayer Leverkusen, che piace come sostituto di Carletto? O ci sarà una scelta a sorpresa? Se si andrà avanti con Ancelotti (“Nico Paz sta facendo molto bene” ha commentato Ancelotti in questi giorni), appare difficile un rientro del fantasista in camiseta blanca.
Se sarà Xabi Alonso o chi per lui, dovrà essere il nuovo allenatore a pronunciarsi, sciogliendo dubbi e dando certezze su un suo impiego costante. L’idea del Real è di lasciare il calciatore ancora a Como dove può continuare a crescere e fare esperienza, così da valutarlo con più attenzione dopo un altro anno nel nostro campionato italiano.
Juventus, Veiga torna in gruppo. Resta ancora ai box Gatti
Thiago Motta recupera un pezzo in difesa in vista della sfida con l’Atalanta, un match da vincere a tutti i costi per alimentare il sogno scudetto. Trattasi di Renato Veiga che quest’oggi è tornato ad allenarsi in gruppo. Il difensore, finito ko a Eindhoven, sarà almeno in panchina con gli orobici: al momento sono Kalulu e Kelly i favoriti per occupare il centro della difesa. Gatti invece, vittima di un affaticamento muscolare, ha lavorato ancora a parte e si deciderà domani se inserirlo tra i convocati.
Lecce, Giampaolo: “Questo Milan può perdere e vincere con chiunque, Via del Mare deve essere una risorsa”
Il Lecce e Marco Giampaolo non si fidano del Milan in crisi. Alla vigilia della sfida del Via del Mare, il tecnico dei salentini ha infatti sottolineato che quella contro i rossoneri non sarà di certo una sfida facile, con gli uomini di Conceiçao che sono considerati capaci di “vincere con tutti e perdere con tutti”.
Ma proprio lui, ex della squadra meneghina, non guarda ai problemi del Diavolo, ma quelli del suo Lecce: “La squadra nelle ultime partite ha subito 2 gol di cui uno su calcio di rigore. Purtroppo non ne abbiamo fatto nemmeno uno. Questa è una lotta serrata e ognuno guarda le cose in casa propria”.
“Nelle ultime partite non è mancata la garra. Nella partita contro l’Udinese abbiamo avuto delle difficoltà rappresentate dal momento dell’avversario e del nostro. Contro la Fiorentina abbiamo preso gol dopo 9 minuti. Abbiamo fatto fatica a creare situazioni pericolose. Dobbiamo cercare di ottenere il massimo dai nostri. Il Via del Mare deve essere una risorsa” ha sottolineato il tecnico.
E sul momento delicato in casa Milan ha aggiunto: “Quando non vivi una realtà o un ambiente si entra nel campo delle sorprese. I conti in casa del Milan non li vado a fare. Il mio modo di pensare e preparare la gara ci porta a lavorare sul momento, non sulle condizioni generali e psicologiche dell’avversario che non conosciamo bene. Dobbiamo preparare la gare in base a quanto visto dal Milan contro la Lazio, match in cui è andato sotto e, in inferiorità numerica, ha rimontato sfiorando il sorpasso. Non posso pensare ad altro, alle ragioni che ruotano attorno. È sempre una squadra di grande valore tecnico che può vincere con tutti e perdere con tutti”.
Il problema più grande, per i pugliesi, sembrerebbe al momento la poca freschezza sotto porta, con pochi gol segnati: “È un problema evidenziato a momenti e quando non vinci riaffiora. Al problema del gol non darei la giusta importanza altrimenti diventa una ripetizione ogni volta che non vinci. Cerchiamo di mettere giù proposte diverse per avere qualche occasione in più. Krstovic è nella media, i nostri esterni hanno segnato”.
Giampaolo si è poi concentrato sui singoli: “Kaba in questo ultimo periodo è cresciuto di nuovo in condizione e personalità. Abbiamo 6/7 giocatori per 3 ruoli. Ci sono momenti in cui sta bene uno, momenti relativi all’avversario e alle caratteristiche. Kaba si è tolto di dosso le preoccupazioni e gli errori e lo vedo più sereno. Berisha e Helgason potranno convivere quando saranno al 100%. Gaspar sta bene, è cresciuto tantissimo nelle ultime 2 settimane”.
“Pierotti? Ha dimostrato di essere un giocatore importante sotto tanti aspetti in vari momenti della partita. Ci dà tanto grazie alla sua corsa e alla sua fisicità. Banda si è allenato in continuità: sono tutti disponibili per la partita” ha aggiunto.
Conceiçao e l’ex portavoce: “Risponderà per vie legali, dirà perché lo ha fatto e se qualcuno lo ha pagato”
Reduce da tre sconfitte consecutive e attualmente fuori dai piazzamenti che valgono l’Europa, il Milan a Lecce cerca punti per provare a rilanciarsi e dare un senso a una stagione sin qui fallimentare. Sergio Conceiçao ha subito chiarito il caso del suo ex portavoce. “Mi dispiace tutta questa situazione, valuterò anche le azioni legali. Non capisco cosa mi ha fatto questo ex collaboratore, non so se per cattiveria o se pagato da qualcuno – ha detto in conferenza stampa – Mi dispiace per tutti, anche per chi lavora qua al Milan”. Su come si esce dalla crisi: “Con i risultati. Per ottenere i risultati abbiamo bisogno di due caratteristiche: lavorare al massimo, dobbiamo fare molto di più come squadra. Poi c’è un pizzico di sfortuna da migliorare”.
“Mi dispiace tutta questa situazione, valuterò anche le azioni legali. Non capisco cosa mi ha fatto questo ex collaboratore, non so se per cattiveria o se pagato da qualcuno. Un giornalista mi ha mandato uno screen dei punti che lui ha mandato, lo ha fatto sicuramente per cattiveria. Mi dispiace per tutti, anche per chi lavora qua al Milan. Noi siamo qua tutti i giorni, Ibra e Moncada sono qui tutti i giorni, parliamo con la squadra, abbiamo lavorato in una settimana pulita. Dal Porto sono uscito in una situazione non bella e non ho ancora mai parlato del Porto: figuriamoci se, qua, quando ancora non sono andato via, mi metto a parlare di ciò che succede. Dovrà risponderne nelle sedi legali”.
“È stato importante lavorare con tutti i giocatori, perché finora non c’era mai stato tempo. Se uno gioca nel Milan e non ha voglia, allora già non va bene. Quindi qua non si deve parlare di voglia, quella viene già indossando questa maglia. Poi in allenamento io vedo chi mi dà più garanzie per iniziare la partita. Tutti mi hanno dato buone risposte, poi decido io”.
“Con i risultati. Per ottenere i risultati abbiamo bisogno di due caratteristiche: lavorare al massimo, dobbiamo fare molto di più come squadra. Poi c’è un pizzico di sfortuna da migliorare. È tutto diverso quando si vince. Anche per me è una novità perdere tre partite di fila. Non c’è altra strada che lavorare. Bisogna credere e fare, lavorare con la massima convinzione”.
“Tutte le partite sono decisive. Abbiamo 13 partite sicure, 11 di campionato e due di Coppa Italia. Inzaghi ha detto che possono vincere tre trofei, noi possiamo vincerne due, nonostante la stagione negativa. Dobbiamo pensare alla prossima partita”.
“Sì si, la voglia la vedo. Sono convinto che tutti siano molto vogliosi. Dopo Riad, abbiamo perso energia con il pari con il Cagliari. Fino a Zagabria avevamo un’ottima media punti, poi è stato brutto tra errori, episodi ed errori miei. Le due partite col Feyenoord c’è stata un po’ di sfortuna, a livello di mentalità sembravamo essere un po’ più sereni, ma anche alcune decisioni sono al limite: tante volte l’arbitro non ammonisce sulle simulazioni, Theo è stato espulso. Abbiamo perso l’anima e non la dobbiamo perdere, altrimenti cadiamo in un buco. So che sono parole, ma a me costa, costa come ai tifosi. Mi costa stare qua a parlare con voi. L’Arsenal ha battuto 1-7 il PSV e l’anno scorso col Porto ci ho perso solo ai rigori. Non è che da un giorno all’altro non capisco di calcio, non è che sono arrivato dal niente. Io devo giustificare tutti i giorni il perché devo essere l’allenatore del Milan. Voi lo sapete che qua ci sono problemi grandissimi: a livello di ambiente e di mentalità. Ma l’unica soluzione è vincere. La settimana è stata molto buona a livello di lavoro, ma questo non vuol dire che domani vai a Lecce e vinci. Non bisogna guardare indietro, ma avanti”.
“Sono il primo che non voglio perdere. Sarei masochista a pensare di mettere una squadra che non sia la migliore per vincere la partita. Poi ci sono altri momenti, ci sono 90 e più minuti, c’è questa gestione da fare e mi pagano per questo. Io scelgo in base alla forma dei giocatori, ad esempio uno ha tanta qualità e fisicamente non è a posto o in allenamento non mi dà le sensazioni giusti. Non è che hanno firmato per giocare sempre, gioca chi mi dà più garanzie. Pagano i leader domani? Sono io il leader, sono io che pago”.
“Si sta lavorando. In questo momento non voglio entrare nello specifico. Giampaolo sarebbe contento se dicessi qualcosa del genere. Stiamo lavorando, la settimana è stata importante per le dinamiche che vogliamo quando abbiamo e non abbiamo la palla”.
Sono passati 60 giorni da Riad. Dove ha sbagliato Sergio Conceiçao?
“Ho sbagliato come tutti gli allenatori. Nei principi e di una dinamica di squadra ho le mie caratteristiche personali, quello che faccio lo faccio pensando al meglio. In questo percorso che ho avuto ci sono state più soddisfazioni che cose negative. Fuori dal gioco io e il mio staff abbiamo le nostre dinamiche, sono dinamiche dove il rispetto tra loro, tra lo staff tecnico e loro, tra loro e chi lavora qua è importante. Sono cose che dico anche ai miei figli. Come campo dico che è stata la prima settimana di lavoro sul campo che ho avuto a disposizione. Io provo a sbagliare il meno possibile. Un’esperienza così, anche nei momenti difficili, ti fa crescere”.
Dall’interno lei parla di ambiente negativo. Come lo state vivendo all’interno?
“Cerchiamo di essere molto concentrati sul lavoro. Zlatan e Moncada sono tutti i giorni qua per fare il meglio per la squadra. Dobbiamo concentrarci su quello che possiamo controllare, fuori sono liberi di giudicare. Qualcuno è stato anche il mio allenatore… Sacchi due mesi fa ha detto che ero un signor allenatore, oggi mi spacca tutti i giorni. Lui ha avuto grandissimi campioni ed ha vinto, gli ho anche mandato un messaggio e non mi ha risposto. Viviamo del momento, c’è grande rispetto, le persone possono dire quello che vogliono”.usah e abbiamo anche pareggiato. La base di cui parlavo era l’ambizione che ci portava direttamente agli ottavi di finale. Parlare dopo una sconfitta… Io sono appassionato, vivo le cose in questo modo. Anche se vinco non ho un sorriso pieno, la vivo così tutti i giorni. Sono fatto così, è il mio carattere. Ho 50 anni, è difficile che cambierò. Neanche quando giocavo con i miei figli ero tranquillo, figuriamoci ora nel mio sogno professionale che è stare qua al Milan. È il mio modo di vivere le cose come allenatore. Questa base è avere questo atteggiamento e voglia di migliorare. La vedo? Sì, è chiaro. Altrimenti che ci stavo a fare qua. È difficile spiegare. Contro la Lazio i primi 15 minuti sono stati bruttissimi, ma non era stanchezza. L’ambiente era difficile per i giocatori. Devo stare con la mia squadra, con i miei giocatori e dargli gioia e piacere in un momento difficile. Come uomini e come persone a volte guadagniamo qualcosa in più se pensiamo alle cose positive”.
Udinese a Roma con il lutto al braccio per ricordare Bruno Pizzul
Lunedì sera, all’Olimpico, in occasione della partita di Serie A, Lazio-Udinese, la formazione friulana scenderà in campo con il lutto al braccio per onorare la memoria del giornalista sportivo Bruno Pizzul, scomparso ieri all’età di 86 anni. Pizzul aveva militato, come calciatore, tra le altre, anche tra le fila della società bianconera, prima di lasciare anzitempo la carriera per un grave infortunio al ginocchio. Negli anni, anche dopo la pensione dalla Rai, ha sempre mantenuto un rapporto di stretta collaborazione con il Club friulano. Era anche amico personale di Gianpaolo Pozzo, proprietario della squadra da quasi 40 anni e attualmente il decano nella massima serie calcistica.
Taranto, ora è finita: escluso dal campionato. In Serie C stangate anche Lucchese, Messina e Triestina
E alla fine l’esclusione è arrivata. Il Tribunale Federale Nazionale ha sanzionato il Taranto (girone C di Serie C) con l’esclusione dal campionato, con 3 punti di penalizzazione in classifica da scontare nella prima stagione sportiva utile. Il Tfn ha inoltre sanzionato con 6 punti di penalizzazione da scontare nella stagione in corso la Lucchese (girone B di Serie C) e con 4 punti di penalizzazione il Messina (girone C di Serie C) e la Triestina (Girone A di Serie C). Le quattro società, con i rispettivi legali rappresentanti e dirigenti, erano state deferite lo scorso 3 marzo a seguito di segnalazioni della Covisoc per una serie di violazioni di natura amministrativa.
Questa la classifica del girone C dopo l’esclusione del Taranto: Cerignola punti 60; Avellino 55; Monopoli 49; Benevento 46; Potenza 44; Crotone 43; Catania (-1), Trapani, Picerno e Giugliano 38; Sorrento 35; Cavese e Juventus Next Gen 33; Foggia 30; Altamura 29; Latina 27; Casertana 22; Messina (-4) 15; Turris 5 (-11).