A pochi giorni dall'inizio del campionato è arrivato il primo vero acquisto della Juventus per rinforzare la rosa in vista della stagione 2021/22. SI tratta del centrocampista, ormai ex Sassuolo, Manuel Locatelli.
Un acquisto ancora una volta caratterizzato dalla sinergia tra ricatto e fantasia che ha contraddistinto le ultime operazioni di rafforzamento della società bianconera.
Il ricatto, per essere precisi, è fatto dai giocatori delle altre squadre che, in scadenza di contratto, chiedono di essere ceduti alla Juventus e che, se non verranno accontentati, minacciano comunque di andarsene alla data di fine contratto. Una eventualità che per la squadra di appartenenza significherebbe perdere i soldi legati alla loro cessione.
La Juventus, ovviamente, a quei giocatori ha già promesso stipendi fantastiliardari di molto superiori a quelli che percepiscono ed... oplà il gioco è fatto.
Il resto della commedia è semplice. Nel caso di Locatelli, la Juventus bussa alla porta del Sassuolo e dice ci interessa il tuo miglior centrocampista... qual è il costo? A quel punto, naturalmente, inizia la riproposizione di quella che potrebbe essere la trattativa su un prezzo in un qualsiasi suk del nord Africa. Una volta trovato l'accordo, la parte migliore - per la Juventus - arriva in relazione al pagamento che dovrà avvenire non - come si dice in casi analoghi - a babbo morto, ma addirittura a babbo stramorto.
Così nel caso di Locatelli, l'ex Sassuolo andrà alla Juventus in prestito con obbligo di riscatto incondizionato che scatterà al primo punto fatto durante il girone di ritorno della stagione 2022/2023 per 35 milioni tra parte fissa e bonus, alcuni anche non semplici da raggiungere. In pratica la Juventus utilizzerà le prestazioni di Locatelli per due anni, gratuitamente! Il Sassuolo, comunque, avrà una percentuale tra il 10 e il 20 per centro (a seconda di determinate condizioni) sulla futura rivendita.
Ma non è la prima volta che la Juventus sfrutta il ricatto di un tesserato alla sua società di appartenenza per acquisirne poi, a titolo di favore, almeno per un certo periodo, le prestazioni sportive.
Lo scorso anno era accaduto lo stesso con Federico Chiesa.
La Fiorentina, messa alle strette da Chiesa, per accontentare il giocatore e non lasciare che andasse via a parametro zero si vide costretta a cederlo alla Juventus a titolo temporaneo fino al 30 giugno 2022 a fronte di un corrispettivo di 10 milioni di euro, di cui 3 milioni per la stagione sportiva 2020/2021 e 7 nel corso della stagione sportiva 2021/2022, con l'obbligo da parte della Juventus di acquisire a titolo definitivo le prestazioni sportive del giocatore al raggiungimento di determinati obiettivi nel corso della stagione 2021/2022 e la facoltà da parte di Juventus di acquisire a titolo definitivo le prestazioni sportive del giocatore qualora detti obiettivi non fossero raggiunti. Il corrispettivo pattuito per l'acquisizione definitiva, in entrambi i casi, è pari a 40 milioni di euro, pagabili in tre esercizi, e potrà essere aumentato, nel corso della durata del contratto di prestazione sportiva con il calciatore, per un ammontare non superiore a 10 milioni di euro al raggiungimento di ulteriori obiettivi.
Come si vede, tra fantasia e ricatto, la Juventus acquista - si fa per dire - i giocatori dalle altre squadre senza neppure garantire loro le risorse finanziare per acquistarne altri di equivalente valore.
Il paradosso in tutto ciò è rappresentato poi dal fatto che la Juventus a quei giocatori acquistati senza pagare garantisce degli stipendi lordi intorno ai 10 milioni di euro, se non superiori.
Ma è normale tutto questo? È evidente che non lo sia e, proprio per questo, accade e continuerà ad accadere, senza che nessuno vi ponga rimedio. Non solo. Sentiremo anche dire da dei commentatori sportivi che la Juventus è un "top club", anche se poi si dimenticheranno di ricordare le pezze al ... di cui si fa vanto.