Dopo aver iniziato ad occuparsi di mappe digitali, poi di auto elettriche, quindi di missioni spaziali e treni supersonici, Elon Musk ha pensato anche di allargare il suo non limitato campo d'interesse ad una nuova frontiera della scienza ipotizzando di mettere in comunicazione diretta cervello umano e computer.

L'obbiettivo è molto di più che una vaga ipotesi di lavoro, visto che Musk ha creato da tempo una start up, NeuraLink, con un centinaio di dipendenti che si sta occupando del progetto che, in base a quanto annunciato nelle scorse ore, avrebbe già raggiunto un primo risultato, mettendo in opera un sistema in grado di far controllare ad una scimmia un computer direttamente tramite il suo cervello.

NeuraLink, nata tre anni fa, aveva come obbiettivo iniziale quello di alleviare le conseguenze di malattie neurologiche invalidanti, facendo dialogare direttamente il cervello umano con un computer. Adesso, pur non abbandonando questo indirizzo di ricerca, Musk ha annunciato alla platea della California Academy of Sciences di San Francisco, dove ha presentato i primi risultati ottenuti da NeuraLink, l'intenzione di volerlo espandere guardando alla possibilità di potenziare le funzioni cerebrali.

In che modo? Con un dispositivo che consiste in una minuscola sonda contenente oltre 3mila elettrodi collegati a fili flessibili - più sottili di un capello - in grado di monitorare l'attività di 1.000 neuroni.

Il vantaggio di questo sistema, secondo l'azienda, è che sarebbe in grado di controllare aree del cervello molto specifiche, permettendo di acquisirne gli input, di valutarli e di fornire adeguati stimoli alla zona di cervello interessata. Come questo avvenga, però, non è stato spiegato.

In ogni caso, lo stesso Musk ha ammesso che al momento si è ben lontani dal poter creare un collegamento che consenta di controllare l'intera attività cerebrale di un essere umano... anche se non lo ha del tutto escluso, aggiungendo che "ci vorrà ancora molto tempo".