Il prezzo dei futures sul gas, al mercato di Amsterdam, vola oltre i 300 euro, facendo registrare nuovi record... in attesa che i prezzi delle bollette si riversino su quelli dei prodotti, anche dei beni primari.
Appresa tale notizia, il candidato premier di Azione/Italia Viva, Carlo Calenda, ha dichiarato (naturalmente su Twitter, la sua "area di conforto"):
"Siamo in emergenza nazionale. Grazie a Matteo Salvini, Silvio Berlusconi e Giuseppe Conte. Il Governo Draghi ha le mani legate. Ma servono 10 miliardi per le imprese, sganciamento rinnovabili dal gas e 30 miliardi sulle famiglie. Ora"."Le forze politiche sospendano la campagna elettorale e si dichiarino pronte a supportare il piano del governo, rigassificatore incluso, e un eventuale scostamento di bilancio"."Aiutiamo Draghi a implementare subito il piano sulla riduzione dei costi energetici. Disponibile a incontrarci immediatamente. Tocca a noi (rivolgendosi a Enrico Letta, Giorgia Meloni, Silvio Berlusconi, Giuseppe Conte e Matteo Salvini)".
In pratica Calenda, dopo aver imputato l'attuale situazione di aumenti incontrollati del prezzo del gas e delle bollette a Lega, Fi e M5s, chiede anche a queste forze politiche di sospendere la campagna elettorale per appoggiare un piano di emergenza da far approvare a Draghi.
Il governo, guidato da Draghi, è in carica e tuttora funzionante. Se Draghi avesse ritenuto o ritenesse imprescindibile un intervento in emergenza per arginare l'attuale situazione lo può e lo deve fare, perché l'attività corrente non impedisce ad un governo di prendere decisioni ritenute in un particolare momento inderogabili. Forse un bagnino a fine turno guarda affogare un bagnante perché è troppo lontano dalla riva e questo dovrà essere salvato dal sostituto che entra in servizio tra meno di un minuto?
Quindi, prima di rivolgersi ad altri, il profeta dell'Agenda Draghi, Carlo Calenda, dovrebbe prima di tutto rivolgersi al suo nume tutelare e chiedergli: ma che c...o fai oltre a dire di supportare Zelensky e a fare il piacione al meeting di CL?
Invece niente. Oltretutto, Calenda sembra ignorare che i prezzi incontrollati delle bollette del gas non sono spuntati all'improvviso dopo che Draghi ha deciso autonomamente di dimettersi... c'erano già in precedenza.
Ed è proprio questo che rafforza la tesi di coloro che sostengono che Draghi non è stato fatto fuori, ma ha fatto di tutto e di più per confermare le dimissioni che aveva già presentato al capo dello Stato nonostante la maggioranza bulgara ottenuta (senza l'appoggio dei 5 Stelle) sia alla Camera che al Senato.
E quanto sta accadendo in questi giorni, a dispetto delle dichiarazioni di Calenda, è ulteriore dimostrazione di coloro che sostengono che Draghi si sia dato alla fuga, per non "macchiare" la sua immagine di genio a prescindere, con l'imminente disastro che ha contribuito a creare con il governo di cui era a capo.