La partita che si è disputata domenica scorsa tra Verona e Brescia per l'11esima giornata di Serei A è stata interrotta per alcuni minuti dopo che Mario Balotelli, stancatosi degli ululati razzisti che gli rivolgeva una parte dello stadio, ha scagliato via la palla e ha deciso di lasciare il campo, trattenuto però da compagni e avversari.
Solo a quel punto, l'arbitro dell'incontro, Mariani, ha chiesto allo speaker di annunciare la possibile sospensione del match che poi è comunque ripreso e terminato regolarmente con la vittoria del Verona.
Il sindaco di Verona, Federico Sboarina, all'Ansa ha dichiarato di non aver sentito alcun insulto razzista, aggiungendo che "ciò che ha fatto Balotelli è inspiegabile, perché senza alcun motivo ha avviato una gogna mediatica su una tifoseria e una città.
Condanno in maniera decisa ogni forma di razzismo, da perseguire senza mezzi termini, ma sono altrettanto fermo contro coloro che strumentalmente costruiscono sul nulla una falsa immagine di Verona e dei veronesi. Questo è inaccettabile".
Dello stesso parere Luca Castellini, leader degli ultrà veronesi e per il nord Italia di Forza Nuova che, intervistato da radio Cafè, ha dichiarato che "Balotelli gli ululati se li è sentiti nella sua testa".
E per dimostrarlo ha detto che anche il Verona, nelle sue fila, ha un giocatore "negro" che ieri ha pure segnato ed è stato applaudito da tutti!
E tanto per confermare, semmai ce ne fosse stato bisogno, che lui razzista lo è, alla domanda se Balotelli sia da considerarsi o meno un italiano ha risposto: solo in via formale, perché ha la cittadinanza... "ma non potrà mai essere del tutto italiano".
Per il presidente dell'Associazione Italiana Calciatori, il veronese Damiano Tommasi, "se qualcuno fa il verso della scimmia a un giocatore perché è di colore, quello è razzismo... e anche se sono solo due, sono troppi". Poi, ha ricordato ai veronesi che il patrono della città, San Zeno, è un vescovo nero e che la congregazione dei missionari comboniani, particolarmente attiva in Africa, è nata proprio a Verona.
Pertanto, il razzismo non è nel DNA di Verona... ma alcune persone non sembrano volerlo comprendere.