La Procura federale del Belgio ha chiesto al Parlamento europeo la revoca dell'immunità per due eurodeputate del PD nell'ambito dell'indagine sul cosiddetto Qatargate. Le due eurodeputate, del gruppo dei Socialisti, sono Alessandra Moretti ed Elisabetta Gualmini. I loro nomi erano comparsi già in un primo momento nel fascicolo dell'indagine sul presunto scandalo di corruzione scoppiato il 9 dicembre 2022. 

La richiesta è stata presentata all'ufficio di presidenza del Parlamento europeo e sarà annunciata durante la sessione plenaria del 10 marzo, prima di essere sottoposta all'esame della commissione Affari giuridici.

Moretti e Gualmini hanno spiegato in una nota congiunta di aver saputo dalla stampa della richiesta della procura belga. Le due europarlamentari hanno quindi deciso di autosospendersi dal gruppo dei Socialisti «al fine di sottolineare la totale estraneità a ogni fatto corruttivo». Così da mettersi a «totale disposizione per qualsiasi esigenza istruttoria».

La richiesta sarà annunciata ufficialmente durante la sessione plenaria del 10 marzo prima di essere sottoposta all’esame della commissione Affari giuridici. I nomi delle due eurodeputate dem erano comparsi già in un primo momento nel fascicolo dell’indagine sul presunto scandalo di corruzione scoppiato il 9 dicembre 2022. La dem Moretti non è indagata, ma è entrata nello scandalo Qatargate perché la sua assistente era nello staff di Antonio Panzeri, arrestato il 9 dicembre del 2022 e scarcerato a settembre 2023. «Noi del gruppo conosciamo le persone coinvolte e non abbiamo mai ricevuto pressioni. Mai avremmo pensato una cosa del genere. I sigilli all’ufficio della mia assistente? Eravamo entrambe sotto choc ma non ho mai dubitato della sua onestà», dichiara Moretti.

Come riporta il Corriere della Sera, è stato acceso un faro anche sul suo viaggio a a Doha nell’ottobre 2021. Ma la dem precisa: «Ero lì per un convegno patrocinato, tra gli altri, dal Parlamento Ue. Avevo un particolare interesse, come membro della commissione Femm, per quello che stava accadendo in Afghanistan, avevo promosso la messa in salvo di circa 30 attiviste, ero interessata a salvarne altre. Il Qatar aveva attivato dei corridoi umanitari per i profughi afgani». Oltre al voto del primo dicembre in commissione Libe per i visti da concedere a diversi paesi, tra cui il Qatar. «Capita spesso che ci venga richiesto di sostituire colleghi assenti e io ho partecipato in quanto membro sostituito».

Dopo il grande scandalo inziale, durato alcuni mesi, sulla vicenda era calato il silenzio.

"Pur ribadendo la mia posizione garantista e nel rispetto del principio di presunzione di innocenza, non posso non sottolineare come, ancora una volta, uno scandalo di questa portata coinvolga esponenti riconducibili al Partito Socialista Europeo. Dopo le vicende che hanno già travolto diversi esponenti della sinistra europea, oggi emergono nuovi sviluppi che riguardano due europarlamentari del Partito Democratico". Ha commentato in una nota l'eurodeputato di FdI- ECR Carlo Ciccioli. "La richiesta di revoca dell'immunità da parte delle autorità belghe è un passaggio significativo, che conferma come su certi episodi sia necessario fare piena luce. Ancora una volta, i nodi vengono al pettine, e il quadro che si delinea evidenzia una preoccupante continuità tra determinate aree politiche e scandali che minano la credibilità delle istituzioni europee. Ci auguriamo che la magistratura faccia piena chiarezza su questa vicenda", ha concluso l'eurodeputato meloniano