Il 3 aprile, Geert Cappelaere, direttore regionale Unicef per il Medio Oriente e il Nord Africa, ha rilasciato la seguente dichiarazione in seguito al bombardamento della città di Hodeida (o al-Hudaida), circa 300mila abitanti, principale porto dello Yemen sul Mar Rosso, da parte dell'Arabia Saudita.

«Le Nazioni Unite hanno verificato che ieri diversi bambini sono stati uccisi durante un attacco nella città di Hodeida, sulla costa, nello Yemen occidentale. Alcuni bambini sono stati dichiarati scomparsi, mentre altri, feriti e uccisi, continuano ad essere estratti dalle macerie.

È uno degli attacchi che ha causato la morte di un maggior numero di bambini da quando il conflitto in Yemen ha iniziato ad acuirsi a marzo 2015.

Nessuna delle parti coinvolte in questa guerra brutale ha per un solo secondo rispettato i principi fondamentali di protezione dell’infanzia. I bambini continuano ad essere vittime di attacchi indiscriminati e molto violenti.

Oggi la comunità internazionale si incontrerà a Ginevra in risposta alla terribile crisi umanitaria in Yemen. L’UNICEF chiede a tutte le parti in conflitto e a tutti coloro che hanno un’influenza di agire subito e rispettare i loro obblighi di proteggere i bambini e tenerli sempre lontani dai pericoli.

Non ci sono assolutamente giustificazioni a un disinteresse così spudorato per i diritti dei bambini e per il diritto internazionale umanitario.»

A tre anni dall’inizio del conflitto in Yemen, secondo le stime riportate dall'Unicef, sono 2.195 i bambini ad essere stati uccisi (circa 10mila il numero complessivo dei civili), 3.387 quelli mutilati, 2.419 quelli reclutati nei combattimenti e 279 sequestrati e detenuti arbitrariamente.