Venerdì, purtroppo per lui, il ministro delle imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha creduto fosse necessario farsi intervistare sulla disastrosa situazione relativa al prezzo dei carburanti, e questo è quanto ha detto ad Agorà su Rai 3:

"In Italia, la tassazione più alta si è realizzata a causa di una serie di interventi dei precedenti governi in anni in cui ha governato la sinistra italiana. Il governo Draghi, a fronte di un'emergenza quando il prezzo è arrivato a 2,20 euro. Oggi la media è 1,945, ben sotto quella soglia, grazie ai nostri interventi, misure efficacissime sulla trasparenza. In quel momento decise un taglio parziale delle accise che è costato agli italiani 1 miliardo al mese. Se noi riproponessimo quella misura, dovremmo trovare in altro modo, con altre tasse, 12 miliardi di euro l'anno che sono ben più di quanto è costato il reddito di cittadinanza mentre noi, avendo una visione sociale e industriale ben chiara, abbiamo preferito usare quelle risorse per tagliare per due volte il cuneo fiscale. Siamo andati in soccorso delle famiglie, di chi ha i salari più bassi e in quella direzione andremo".

Dal Partito Democratico arriva un promemoria per le improvvide dichiarazioni del ministro:

"Sono lontani i tempi in cui Giorgia Meloni prometteva il taglio delle accise. Oggi il suo Ministro Urso la sconfessa, dicendo che le accise non si toccheranno e dando, per l'ennesima volta, colpa ad un fantomatico nemico esterno per i prezzi record della benzina.La verità è che l’Italia è il paese più colpito d'Europa dal caro carburanti per l'incapacità del Governo di fronteggiare la situazione.La destra, invece di gridare ai complotti e ingannare gli italiani, pensasse a governare e a risolvere i problemi dei cittadini. Il problema è che, evidentemente, non sono in grado di farlo".

Il problema per Urso è duplice, triplice, quadruplo, quintuplo... insomma, infinito. Infatti, al fallimentare e ridicolo provvedimento relativo all'esposizione del cartello con il prezzo medio del carburante, si aggiungerà anche quello relativo all'accordo con le associazioni della distribuzione e del commercio per il cosiddetto "trimestre anti-inflazione".

L'inconsapevole ministro, infatti, non sembra rendersi conto che con i prezzi attuali, insieme al pieno, aumenterà di pari passo anche il costo del cibo, con il carrello della spesa che già adesso è oltre il 10% rispetto a un anno fa. E quando se ne renderà conto a chi darà, in quel caso, la colpa?

Intanto, grazie alle accise che sono diventate il nuovo reddito di cittadinanza, ma in questo caso da salvaguardare, il governo Meloni finanzia la prossima legge di bilancio, visto che in un solo mese nelle casse del Tesoro sarebbero entrati 2,5 miliardi.

Riassumendo. Secondo Urso, la premier Meloni ha astutamente reintrodotto le accise parzialmente eliminate da Draghi (che la premier quando era all'opposizione voleva addirittura azzerare) per tagliare (di pochissimo) il cuneo fiscale, in modo da andare in soccorso alle famiglie di chi ha i salari più bassi.

Il problema principale per i (post) fascisti, a quanto pare, è che non conoscono neppure vagamente la matematica di base. Infatti tagliando una percentuale minima del cuneo fiscale a chi già guadagnava una miseria, quello che gli andrà in tasca sarà sempre poco o pochissimo... in pratica una miseria che si aggiungerà alla miseria.

Inoltre, quelle stesse persone che Urso pretende di aver arricchito, quando andranno a far benzina o tenteranno di comprare del cibo ripagheranno con gli interessi il favore che il ministro del Mimit pretende di avergli fatto.

Il guaio, purtroppo non solo per lui e il governo di cui fa parte ma anche per gli italiani, è che Urso non si rende conto di ciò che dice!