A due mesi dal 29 marzo, data che segnerà l'ultimo giorno della presenza del Regno Unito nell'Unione europea, Theresa May questa settimana dovrà presentare in Parlamento un nuovo piano per la Brexit che possa trovare il favore della maggioranza dei deputati britannici.

Il precedente accordo da lei stipulato è stato respinto senza appello, anche da un terzo dei parlamentari che supportano la maggioranza.

Alla vigilia della presentazione del nuovo piano la domanda che tutti si pongono è quale patto la premier potrà mai far votare alla Camera dei Comuni.

Le ultime voci trapelate dall'Europa dicono che Bruxelles non abbia la minima intenzione di riprendere le discussioni su una revisione del testo e dei suoi contenuti, a partire dal cosiddetto backstop inserito a tutela del libero scambio tra Irlanda e Irlanda del Nord, senza dimenticare che una nuova data per allungare i tempi di uscita dall'Ue implicherebbero per la Gran Bretagna di dover partecipare alle prossime elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo, anche se poi il Paese finisse per non farne più parte. Significherebbe aggiungere caos al caos.

Anche l'Irlanda ha fatto sapere di non voler rinunciare alle garanzie del backstop, ma dovrà comunque considerare che in una Brexit senza alcun accordo, difficilmente si potrà continuare a tutelare il libero scambio tra le due Irlande.

Secondo Boris Johnson, che al referendum del 2016 ha fatto campagna a favore della Brexit, Theresa May potrebbe ottenere il consenso della Camera dei Comuni nel caso chiedesse il voto su un emendamento da aggiungere al precedente accordo per consentire alla Gran Bretagna la libertà di annullare il backstop nel caso in cui non si arrivasse a trovare un metodo per permettere il libero scambio delle merci tra Irlanda e Irlanda del Nord, tutelando anche le nuove regole di scambio dell'accordo con l'Europa valide per il resto del Regno Unito.... cioè come ottenere la quadratura del cerchio. E l'Europa Perché dovrebbe accettare una soluzione simile?

Inoltre, il 29 gennaio il Parlamento britannico discuterà non solo sul nuovo piano della May, ma anche sulle proposte alternative presentate dall'opposizione, oltre alla possibilità di chiedere all'Ue di ritardare l'uscita della Gran Bretagna richiedendo un'estensione del periodo di negoziazione in base all'articolo 50.

L'unica cosa certa è che non mancheranno le occasioni per lo speaker della Camera John Bercow di chiedere "order... Ordeer... ORDEEER"!